L’assistenza socio sanitaria ai cittadini non autosufficienti

IL VOLTO DELLA MEMORIA
Sessantottesima parte
L’ASSISTENZA SOCIO SANITARIA AI CITTADINI NON AUTOSUFFICIENTI OVVERO LA SCOPERTA DELL’ACQUA CALDA

IL VOLTO DELLA MEMORIA
Sessantottesima parte

Carissimi Amici,

 leggiamo assieme i titoli di Due articoli comparsi sui quotidiani nazionali, in data 9 aprile 2016

LA STAMPA:

SAVONA, LA PROVINCIA DEGLI OVER 65 ORA ENTRA NELLA TOP TEN DELL’EUROPA

OLTRE IL 28 PER CENTO DEGLI ABITANTI HA PIU’ DI 65 ANNI

 

IL SECOLO XIX:

LE RICHIESTE ALLA CONFERENZA DEI DISTRETTI PROVINCIALI

SANITÀ, VERTICE VIALE-SINDACI:

«ASSISTERE GLI ANZIANI A CASA»


Dalla lettura degli articoli sopra citati emerge questa DRAMMATICA SITUAZIONE

“IN LIGURIA GLI ANZIANI SONO OLTRE 433 MILA, QUASI UN TERZO DELLA POPOLAZIONE, CON IL FENOMENO NEGATIVO DEL TASSO DI NATALITÀ CHE CONTINUA A DIMINUIRE OGNI ANNO. POCHI GIORNI FA, A GENOVA, NELLA GIORNATA NAZIONALE DI PREDIZIONE DELL’ALZHEIMER, IL FENOMENO DEL PROGRESSIVO INVECCHIAMENTO DELLA LIGURIA, SI MANIFESTATO IN TUTTA LA SUA DRAMMATICITÀ, CON UNA FORTE CRESCITA DEI CASI DI ALZHEIMER E DEMENZE SENILI.”

Ed ancora

IN UNA PROVINCIA (vedi: SAVONA) DOVE LA PERCENTUALE DI ANZIANI È MOLTO ALTA È INDISPENSABILE CREARE LE CONDIZIONI PERCHÉ L’ASSISTENZA AVVENGA IN AMBIENTE FAMILIARE E NON IN OSPEDALE”.

 

 Alla lettura di questi articoli, molti nostri lettori ci sono indignati e si sono rivolti ad ALDO PASTORE, memori del fatto che egli  da oltre quarant’anni, si interessa di questi problemi.

 ALDO si è limitato a dire che l’argomento al nostro odierno esame è stato già affrontato il sottoposto al parere dei lettori nel contesto della cinquantaduesima e della cinquantatreesima parte della PUBBLICAZIONE “IL VOLTO DELLA MEMORIA”.

Tuttavia ci ha consegnato questo suo Articolo, datato 15 MAGGIO 2012 riservandosi una brevissima Battuta Finale

L’Articolo porta il seguente Titolo:

L’ASSISTENZA SOCIO SANITARIA AI CITTADINI

NON AUTOSUFFICIENTI

OVVERO

LA SCOPERTA DELL’ACQUA CALDA

Carissimi Amici,
andiamo a leggere assieme alcuni stralci  di Riviste  e Quotidiani, comparsi in quest’ultimo Mese di Maggio:
ARTICOLO DI FABRIZIO BONUGLI comparso sulla RIVISTA LIBERTA’ – MAGGIO 2012
In Italia, le persone disabili sono oltre 2.600.000.

– Almeno due milioni sono anziani che vivono in famiglia e non trovano servizi di assistenza adeguati alle proprie esigenze. Con la conseguenza che, nella pratica quotidiana, peso e i costi della loro gestione e della loro cura ricadono quasi esclusivamente sulle spalle delle famiglie. Una risposta potrebbe, invece, arrivare dall’Assistenza Domiciliare Integrata (A.D.I.), quel sistema di interventi sanitari e socio-assistenziali prestati da Personale Specializzato (medici, infermieri, assistenti) direttamente a casa dell’assistito, senza che questo venga così sradicato dalle proprie abitudini e dal proprio ambiente di vita.

– Ma nel nostro paese, a che punto è l’A.D.I.?

– Quante sono le persone che hanno accesso al servizio?

– Per dare una risposta a queste domande lo SPI CGIL ha realizzato un’INCHIESTA dal titolo: “GLI INTERVENTI PER LA NON AUTOSUFFICIENZA E L’ASSISTENZA DOMICILIARE INTEGRATA

Ecco i RISULTATI: L’ ADI VIENE GARANTITA SOLO A UN ANZIANO NON AUTOSUFFICIENTE SU CINQUE. Eppure i dati del Censis dicono che il 77,5 PER CENTO DELLE FAMIGLIE RITIENE L’ASSISTENZA DOMICILIARE INTEGRATA IL SERVIZIO PIÙ UTILE E CONSIDERA SECONDARI GLI SGRAVI FISCALI E GLI AIUTI ECONOMICI.”

I servizi, però, non riescono a tenere il passo dei bisogni, che crescono, anche a causa dell’aumento del numero delle persone con più di 65 anni, salite dal 2005 al 2010 di 768.000 unità.

 ARTICOLO DI EMANUELE ROSSI comparso sul QUOTIDIANO “IL SECOLOXIX (pag.17) – 1 MAGGIO 2012

TITOLO:

BOOM DI ANZIANI RICOVERATI

A PRESENTARSI AL PRONTO SOCCORSO E A FINIRE IN MEDICINA SOPRATTUTTO: OVER 75

300 IN PIU’ RISPETTO ALL’ INVERNO SCORSO

– Sempre più anziani. Sempre più soli.

Mentre diminuiscono gli accessi in generale al pronto soccorso e i ricoveri in Ospedale, c’è una classe di pazienti che, invece,  al San Paolo, aumenta, nei primi mesi del 2012 in maniera preoccupante: sono gli OVER75.

 Capelli sempre più bianchi (o assenti) in corsia; dall’inizio dell’anno, rispetto all’inverno precedente, SONO STATI QUASI 300 GLI ANZIANI IN PIÙ che si sono presentati al Pronto Soccorso di Valloria.

-Che succede quindi?

Perché gli anziani si fanno visitare al pronto soccorso, ricoverare e restano in ospedale più a lungo rispetto al recente passato?

Le cause, secondo gli addetti ai lavori, sono molteplici.

Ma, si possono riassumere nella crescente incapacità delle strutture sul Territorio (dalle Case di Riposo e di Riabilitazione agli Ambulatori all’Assistenza Domiciliare), di fare “filtro” nei confronti dell’ospedale.

– Proprio il contrario di quanto auspicherebbero in via Manzoni, consci del fatto che L’OCCUPAZIONE DI UN LETTO IN OSPEDALE HA UN COSTO MAGGIORE, PER LA COLLETTIVITÀ, DELL’ASSISTENZA A CASA O IN UNA RESIDENZA PROTETTA.

Carla Cantone

ARTICOLO DI CARLA CANTONE comparso sul QUOTIDIANO “L’UNITA’” IL 9 MAGGIO 2012

– Insieme al numero complessivo degli Anziani crescono a vista d’occhio quelli che NON SONO AUTOSUFFICIENTI, CHE SI ATTESTANO ORMAI INTORNO AI TRE MILIONI.

C’è una domanda fortissima di welfare e di servizi socio-sanitari che il nostro Paese non riesce a sopperire per la miopia e il bieco calcolo di chi ha tolto, se non azzerato, le risorse.

Il nostro è diventato un Paese poco civile dove l’anziano, che ha lavorato per una vita e tanto ha fatto e fa ancora per i propri figli e nipoti, rischia di essere considerato un peso per la società

ARTICOLO SENZA FIRMA COMPARSO SUL QUOTIDIANO “LA STAMPA IL 12 MAGGIO 2012

In Italia ci sono, oggi, TRE MILIONI DI ANZIANI NON AUTOSUFFICIENTI, per i quali devono provvedere direttamente le famiglie, con un terribile sforzo personale ed economico. In alternativa, esistono secondo una recente ricerca dello SPI CGIL, circa 5 mila strutture residenziali e semiresidenziali pubbliche e private, per un totale di oltre 265 mila posti-letto. Spesso costose, spesso poco più che ospizi.

E, come succede in molti Paesi europei e in alcune località del nostro Paese, molto meglio sarebbe riuscire a lasciare gli anziani almeno parzialmente in grado di provvedere ai propri bisogni nelle proprie case. Fornendo assistenza domiciliare mirata.

QUALI CONCLUSIONI POSSIAMO TRARRE DALLA PONDERATA LETTURA DI QUESTI SERVIZI GIORNALISTICI?

 In sintesi, posso così fotografare l’attuale situazione degli Anziani nella nostra Italia, precisando che mi astengo dal riprodurre dati statistici, perché ampiamente esposti in precedenti Articoli, scritti per “TRUCIOLI SAVONESI”:

1) STA AUMENTANDO, IN MANIERA ESPONENZIALE, IL NUMERO DEGLI ANZIANI

2) STA AUMENTANDO IL NUMERO DEGLI ANNI DI VITA DI OGNI SINGOLO ANZIANO

3) E’ IN AUMENTO LA PLURIMORBILITA’ (cioè la coesistenza di più malattie nello stesso individuo)

4) E’ IN COSTANTE AUMENTO LA NON-AUTOSUFFICIENZA PSICO-SOMATICA

5) STA AUMENTANDO LA NON AUTO-SUFFICIENZA FAMILIARE

Mi permetto di evidenziare, in proposito, che, in Liguria, la Famiglia Media, è composta da 2,1 Individui rispetto al dato Nazionale di 2,6 soggetti; occorre, inoltre, considerare che, in una percentuale consistente di casi, la famiglia è costituita soltanto da due Anziani (marito e moglie); infine, va segnalato il fatto che è significativa la percentuale di Anziani (soprattutto, Donne) che vivono in condizioni di assoluta solitudine.

6) STA DILAGANDO LA NON-AUTO SUFFICIENZA ECONOMICA

Senza citare dati, è noto, in proposito, che molti Anziani “stentano ad andare avanti”, per l’esiguità della loro consistenza Pensionistica

7)  STA AUMENTANDO LA NON-AUTOSUFFICIENZA SOCIALE

Sempre più frequentemente troviamo Anziani soli, privi di collegamento con i vicini di casa, con gli Abitanti dello stesso Quartiere o, addirittura, lasciati fuori dalle Attività Ricreative e Culturali che dovrebbero avere, al contrario, una dimensione collettiva ed una funzione coinvolgente

8) STA PROGRESSIVAMENTE AUMENTANDO LA DIFFICOLTA’, DA PARTE DEGLI ANZIANI, DI ESSERE RICOVERATI IN IDONEE STRUTTURE RICETTIVE (CASE DI RIPOSO – COMUNITA’ ALLOGGIO- RESIDENTE PROTETTE – RESIDENTE SANITARIE ASSISTITE) per l’esiguità o l’inadeguatezza dei posti disponibili, ma, soprattutto, per l’Alto Costo di Accettazione, richiesto agli anziani o ai loro Famigliari, sia in Ambito Pubblico che nel Settore Privato.

– Di fronte a questa drammatica situazione, conducente ad una NON-AUTOSUFFICIENZA PLURI – CAUSALE, stanno finalmente sorgendo VOCI NUOVE, voci che tornano a riparlare di ASSISTENZA SOCIO-SANITARIA DOMICILIARE.

Mi permetto, addirittura, di dire, senza voler offendere nessuno, che stanno uscendo fuori, da ogni dove, GLI SCOPRITORI DELL’ACQUA CALDA, vale a dire Sociologi, Psicologi, Geriatri, Economisti e Politici che hanno, finalmente, riscoperto il PLUS – VALORE (SANITARIO, ASSISTENZIALE, SOCIALE ED ECONOMICO) DELL’ ASSISTENZA ALL’ANZIANO NEL SUO TRADIZIONALE E CONGENIALE AMBITO ESISTENZIALE.

– Questi nostri neo-scopritori dovevano, a mio modo di vedere, svegliarsi e farsi sentire molto prima, nel superiore interesse non soltanto del SINGOLO CITTADINO ANZIANO, ma soprattutto dell’INTERA COLLETTIVITA’ NAZIONALE; desidero ribadire che, per molti anni, è stato sottovalutato o, addirittura, ignorato l’apporto culturale di alcuni sporadici scienziati, che hanno vanamente tentato di far comprendere la loro visione dei problemi e di conseguenza, le loro proposte operative.

Sento, oggi, il dovere di citare le ormai datate dichiarazioni del Prof. Franco Henriquet (Presidente dell’Associazioni Gigi Ghirotti di Genova) 

L’assistenza domiciliare a malati con patologie croniche è, oggi, una modalità assistenziale che si rende sempre più necessaria, sia per il numero crescente di malati in età avanzata, sia per la continua riduzione di posti-letto ospedalieri, che penalizza soprattutto le persone che hanno bisogno di cure prolungate.

Occorre, perciò, mettere in atto ogni possibile mezzo che agevoli i compiti di chi svolge l’assistenza a casa, affinchè non sia un’assistenza di ripiego conseguente all’incapacità del nostro sistema sanitario a rispondere alle esigenze di cure dei nostri giorni.”

Ma, l’elogio del pregio dell’Assistenza Domiciliare non si è limitato, negli anni scorsi, unicamente al nostro Ambito nazionale.

Cito, a questo proposito, le dichiarazioni di Barbara Starfield (Docente di Politiche Sanitarie alla John Hopkins University) rilasciate durante i lavori del FORUM MERIDIANO SANITA’, svoltosi a Cernobbio nell’Ottobre 2007: 

“L’ assistenza Sanitaria Territoriale si conferma lo strumento più efficace per tutelare la salute dei cittadini, superare le ineguaglianze e contenere la spesa sanitaria.

Migliorare l’ assistenza territoriale consente di ridurre la mortalità infantile e la mortalità per cause evitabili e, più in generale, di prolungare l’aspettativa di vita, ma, anche, di ridurre le spese, evitando il ricorso improprio a visite specialistiche ed a ricoveri ospedalieri.”


Molti cittadini ed, in particolare, alcuni nostri lettori continuano a domandarsi: COME E’ POSSIBILE, PARTENDO DA QUESTI FONDAMENTALI PRINCIPI, GIUNGERE, IN CONCRETO, ALLA REALIZZAZIONE DI QUESTI SERVIZI SOCIO-SANITARI TERRITORIALI E, QUINDI, DOMICILIARI?

Rispondo a questa logica e razionale domanda attraverso la descrizione dei SERVIZI REALIZZATI A QUESTO FINE, NELLA NOSTRA CITTÀ, DALL’AMMINISTRAZIONE COMUNALE (SINDACO: CARLO ZANELLI) NEL DECENNIO 1970 – 1980.

I PRESUPPOSTI  per dare concreta attuazione AD IDONEI SERVIZI DI ASSISTENZA DOMICILARE furono I seguenti:

1) INTERVENTO SANITARIO ED INTERVENTO SOCIALE non soltanto dovevano coesistere, ma dovevano essere strettamente interdipendenti ed armonicamente collegati;

2) NELLA CONCEZIONE DELL’INTERVENTO SOCIO-SANITARIO INTEGRATO, doveva trovare concreta realizzazione l’IDEALE TIPOLOGIA DI AZIONE e cioè: la PREVENZIONE, la CURA, la RIABILITAZIONE;

3) Occorreva pervenire all’INTEGRAZIONE FUNZIONALE TRA SERVIZI OSPEDALIERI E SERVIZI TERRITORIALI.

Sulla base di questi presupposti, vennero creati i servizi di ASSISTENZA DOMICILIARE AGLI ANZIANI E SOGGETTI DISABILI, con la seguente suddivisione   del PERSONALE NELLE CINQUE CIRCOSCRIZIONI COMUNALI

 

IA CIRCOSCRIZIONE:

1 ASSISTENTE SOCIALE

 

4 COLLABORATRICI FAMILIARI

 

2 INFERMIERI PROFESSIONALI

IIA CIRCOSCRIZIONE

1 ASSISTENTE SOCIALE

 

6 COLLABORATRICI FAMILIARI

 

3 INFERMIERI PROFESSIONALI

IIIA CIRCOSCRIZIONE

2 ASSISTENTI SOCIALI

 

7 COLLABORATRICI FAMILIARI

 

3 INFERMIERI PROFESSIONALI

IVA CIRCOSCRIZIONE

1 ASSISTENTE SOCIALE

 

5 COLLABORATRICI FAMILIARI

 

2 INFERMIERI PROFESSIONALI

VA CIRCOSCRIZIONE

3 ASSISTENTI SOCIALI

 

10 COLLABORATRICI FAMILIARI

 

1 ASSISTENTE SANITARIA

 

4 INFERMIERI PROFESSIONALI

 Le componenti delle Equipes, sopra riportate erano Dipendenti Comu­nali ed erano state assunte dopo regolari Concorsi Pubblici. 

Il servizio si avvaleva, inoltre di:

–   SERVIZI CENTRALIZZATI DI LAVANDERIA, sorti attraverso appositi accordi con Imprese private;

–   FORNITURA DI PASTI A DOMICILIO, attraverso un regolare accordo sottoscritto con la Cooperativa, addetta alla preparazio­ne dei cibi per le mense scolastiche. 

SERVIZIO MEDICO DOMICILIARE, con possibilità, da parte degli anziani e dei disabili, di avere a disposizione non soltanto il MEDICO DI BASE, ma anche, di SPECIALISTI delle seguenti discipline: CARDIOLOGIA, OCULISTICA, UROLOGIANEUROPSICHIATRIA (ovviamente, su richiesta del Medico di Base); utilizzo degli ambulatori e di circoscrizione  e di quartiere.

–  CENTRO DI RIABILITAZIONE NEURO-MOTORIA E DI PODOLOGIA, sorto nel vasto Piano-Terra dell’edificio sito in Via Maciocio, di proprietà comunale.

Questo Centro, perfettamente attrezzato, era dotato del seguente personale:

1 MEDICO SPECIALISTA IN NEUROLOGIA

1 MEDICO SPECIALISTA IN ORTOPEDIA

2 FISIOTERAPISTI

1 PODOLOGA

Il Centro svolgeva un decisivo apporto riabilitativo per gli anziani, affetti da patologie neuro-muscolari ed ortopediche ed una funzione, molto importante, per la cura e la riabilitazione delle disfunzioni dei piedi, così frequenti nelle persone anzia­ne.

Che dire  di questi SERVIZI REALIZZATI IN ALLORA?

E’ sufficiente  evidenziare che Savona, in questo specifico Settore, divenne UN CENTRO DI RIFERIMENTO NAZIONALE,  al punto che , nell’ anno  1974, allorquando  la televisione era ancora in bianco e nero, l’Assessore Comunale del Settore, assieme all’Assessore della Città di Prato (anch’esso, all’avanguardia in Italia, nello stesso ambito) venne invitato a Roma per partecipare ad una trasmissione televisiva (di cui, purtroppo, non ricordo il titolo) che andava in onda alle ore 13 ed era condotta da Dina Luce e Francesco Modugno e che aveva, appunto, come tema, il problema dell’Assistenza Domiciliare agli Anziani.

Tutto questo è ridotto, oggi, ai minimi termini. Perché tutto questo?

Perchè si è chiusa la porta in faccia al PROGRESSO UMANO, CIVILE E SCIENTIFICO e perché, di fatto,  si è giunti a SOLUZIONI ASSISTENZIALI, sempre più insostenibili anche sul piano economico?


Posso così rispondere, in estrema sintesi, a questi molteplici interrogativi:

  1. In Liguria, con l’ avvio della Legge di Riforma Sanitaria del 1978, sono stati, di fatto, soppressi o sono stati radicalmente ridimensionati i Servizi Socio-Sanitari Territoriali, perchè, a differenza di altre Regioni, NON SI SONO VOLUTAMENTE COSTITUITE LE UNITA’ SOCIO-SANITARIE LOCALI, vale a dire la COESISTENZA E LA SIMBIOSI TRA INTERVENTO SOCIO-ASSISTENZIALE ED INTERVENTO SANITARIO; di conseguenza, sono state smembrate le equipes socio-sanitarie territoriali esistenti ed i servizi ad esse collegati; 
  2. La Medicina di Base Territoriale è stata abbandonata al proprio destino ed è stata, quindi, isolata, avendo, essa, perso gli indispensabili contatti non solo con i servizi Socio-Assistenziali, ma anche con i Servizi Ospedalieri;
  3. Gli ospedali sono diventati strutture a sè stanti avulse dal Contesto Istituzionale Provinciale e, per questa ragione, stanno diventando Centri di interessi e, quindi, di contrasti di basso profilo ed esclusivamente localistici;
  4. Lo smembramento, sopra descritto, ha portato, come logica conseguenza, ad un abnorme aumento della richiesta e dell’ effettuazione di esami specialistici, di eccessivi  ricorsi ai servizi di pronto -soccorso ospedalieri e, soprattutto, di ricoveri ospedalieri impropri;
  5.  Lo stravolgimento, sopra descritto, ha condotto ad un innaturale ed illogico incremento della spesa sanitaria (come quotidianamente denunciato dagli Organi di Stampa)
  6.  Infine, viene sottovalutato ed ignorato il problema anziani; ben pochi si rendono conto (soprattutto, a livello politico) che il nostro Sistema Sanitario è strutturato per far fronte alle Malattie Acute e non ha, attualmente, nè la cultura, nè gli strumenti attuativi per fronteggiare adeguatamente il tema della cronicità, nei suoi molteplici e variegati aspetti.
  7. 15 Maggio 2012     Aldo Pastore

BATTUTA FINALE:

Con tutta probabilità, stiamo assistendo, ancora una volta, non soltanto ad un AUMENTO DEGLI ANZIANI NON AUTOSUFFICIENTI, ma anche, dalla parte opposta, ad un

 – AUMENTO DI SCOPRITORI DI ACQUA CALDA

   ad un

 –  AUMENTO DI VENDITORI DI FUMO

   ed infine ad un

 – AUMENTO DI NARRATORI DI BARZELLETTE E DI FAVOLE PER ADULTI

    Aldo Pastore

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