Largo ai giovani…

LARGO AI GIOVANI…
…anche se fancazzisti.

LARGO AI GIOVANI… 

 …anche se fancazzisti. Sfoglio il settimanale OGGI e m’imbatto in un articolo da primato degli orrori. Lo riporto integralmente, avendo citato la fonte.

Dalla lettura dell’articolo ho tirato due conclusioni, o meglio due conferme: che i giovani d’oggi sono in buona parte il risultato di un’educazione al contrario, la cui colpa ricade soprattutto sui genitori; e che la casta dei giudici vive in un Empireo lontano dal mondo reale; o anzi no, fin troppo immerso in quello che il mondo reale è diventato.

 

Avendo passata la mia prima infanzia durante la guerra, con tanto di fame e scarsità di ogni genere, capisco come la reazione sia stata quella della lotta alle restrizioni, in sostanza l’esplosione della permissività che l’improvviso benessere ha consentito alla maggioranza delle famiglie. Il consumismo, propagandato dall’ossessione del Pil, ha soffiato sul fuoco e fatto cadere tutte le barriere della misura, della temperanza, della prudenza, considerate obsolete nel generale clima di eccessi in tutti i campi.

La deriva verso la mancanza di regole ha coinvolto le famiglie, la scuola, i tribunali, in un tam tam di rincorsa verso l’irragionevole. Il c. d. “progresso sociale” ha prodotto alla lunga frutti avvelenati, come ad es. le baby pensioni, i finanziamenti facili, le leggi “d’avanguardia” e le sentenze choc.

 

Se la deviante educazione dei figli può godere della pur flebile scusante dell’affetto, specie materno, si fatica a scovare nella ridda di sentenze nei campi più disparati un nesso logico quale che sia. Il metro di giudizio si è capovolto, divenendo lecito quanto era illecito sino a pochi anni fa, e viceversa.

A questo capovolgimento non s’è sottratta l’orrenda sentenza, addirittura confermata in 2° grado, che punisce un padre infliggendogli un esborso ingiustificato, con l’avallo della madre e a discapito della sorella meritevole, mentre premia la fancazzista.

 

Una, anzi due sentenze diseducative e foriere di future repliche: “faranno giurisprudenza”, come suol dirsi. In pratica, apologia del parassitismo. Ma a questo siamo già ampiamente abituati in campo monetario, come non mi stanco di ripetere da almeno 12 anni.

Crescendo giovani che non saranno mai adulti, se non all’anagrafe, non c’è da lamentarsi se la “ripresa” economica, ammessane la veridicità, sia in buona parte dovuta ai giovani dell’Europa dell’Est, come dice Draghi (tacendo per pudore su quelli in arrivo sui barconi dall’Africa, di cui l’Europa ci ha lasciato l’esclusiva). Giovani temprati alle difficoltà della vita e quindi idonei a rimboccarsi le maniche senza risparmio: come eravamo noi, figli della guerra e dell’immediato dopoguerra.

 

 Marco Giacinto Pellifroni      24 settembre 2017 

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