LA STRADA DELLA SANTA

LA STRADA DELLA SANTA
Un progetto turistico/religioso che utilizza la suggestione come strumento comunicativo.

LA STRADA DELLA SANTA

di Luigi Lirosi e Nat Russo

un progetto turistico/religioso che utilizza la suggestione come strumento comunicativo.

Iconografia popolare della Santa Maria Rossello.

Nell’ambito di un progetto di turismo sostenibile rivolto all’entroterra savonese, una parte consistente è costituita da una più puntuale strutturazione del turismo religioso.

Un itinerario denso di storia, arte, natura e fede è centrato sul percorso che compiva la Santa Maria Rossello dalla sua casa natale di Albissola Marina per recarsi al Santuario a pregare.

Nella nostra idea questo percorso, ricostruito con una ricerca logistico-filologica, deve essere segnato con punti tappa opportunamente documentati, con cartelli esplicativi della vita della Santa, con visite ai luoghi museali a lei dedicati, indicazioni paesaggistiche, punti tappa panoramici, di riposo e ristoro. Un percorso intercomunale naturalistico, artistico e di pellegrinaggio devozionale strutturato, che può prevedere anche tappe di pernottamento presso le suggestive mete che attraversa: Casa di San Giuseppe ad Albissola Mare, Seminario, Cappuccini e Certosa di Loreto a Savona, Locanda Storica del Santuario.

Un lavoro unito di amministratori pubblici illuminati, Ordini Religiosi che hanno come motto “cuore a Dio mani al lavoro” e Protezione Civile per il ripristino e la manutenzione dei sentieri, storici, naturalisti, geografi, critici d’arte, operatori museali e volontari potrebbe dar vita ad un progetto scientificamente rigoroso, che può essere realizzato con una attenta campagna di fundraising, che ha come finalità la riappropriazione identitaria dei residenti e l’occupazione attraverso l’indotto turistico.

Il Santuario di Savona.

Il Santuario di Nostra Signora della Misericordia costituisce la tappa conclusiva del percorso, ne è la sintesi massima, la visita di quanto gli uomini hanno costruito, in omaggio alla Madonna che ci ha lasciato un irrisolvibile, umanamente parlando, dubbio teologico: misericordia e non giustizia.

La basilica di Nostra Signora della Misericordia, costruzione umanissima, suggella idealmente l’omaggio all’apparizione della massima espressione della mediazione tra il contingente ed il necessario, l’umano ed il divino, la Madonna madre di un uomo – Dio, di fronte alle vicissitudini della storia richiama all’essenziale.

E’ un’intera città che si ritira, che si rifugia nel suo bosco, che si riduce ai suoi valori costitutivi, nel desiderio di riaffermare le radici dell’identità della comunità savonese, ricordando l’apparizione miracolosa. L’occhio umano non può vedere che le costruzioni umane, con la loro bellezza ed i limiti, nelle concrete realizzazioni e con le allusioni simboliche. Queste ultime ci fanno percepire una dimensione oltre, che la nostra sensibilità di coscienze disilluse, riesce a mettere a fuoco con un progetto che valorizza una situazione tecnico – strutturale rileggendola in una dimensione simbolica e psichica.

La basilica è costruita su una piazza innalzata sul fiume, là dove la Madonna apparve al contadino Botta, che non stava coltivando, bensì attuando un proposito di solidarietà umana. L’acqua, la luce, un richiamo, ad una persona predisposta all’ascolto, a cambiare la propria vita, un richiamo alla comunità savonese a convertirsi. Tutto questo sotto i piedi dei visitatori della chiesa, potenzialmente pellegrini, sensibili o meno ai valori religiosi. Non si possono privare dell’esperienza del contatto, non si può privare un pellegrino di un’esperienza personale e diretta. Devono essere accompagnati nelle viscere della basilica, sotto il pavimento, con una fisica partecipazione con l’evento storico.

Dietro alla sacrestia vi sono alcuni locali che potrebbero fungere allo scopo,quasi una camera di decompressione dal mondo, terminanti in un passaggio obbligato.

In unaprima camera, potrebbero essere presentate le antiche radici: la sacralità dell’acqua con i culti naturali delle tribù liguri; i culti delle acque, i santuari delle acque dell’arco alpino, il battesimo; ma non solo , anche il valore magico dell’acqua: ilLaetus imber; la fontana della giovinezza, persino il mondo delle terme.

In unaseconda camerala presentazione delle apparizioni: la Madonna della Misericordia ed il contadino Botta, il senso delle apparizioni della sapienza umana e della misericordia.

In unaterza cameraci si dovrebbe preparare alla discesa nel profondo: consegna di una lampada, spegnimento apparecchiature elettroniche; consegna piantina nella lingua prescelta, ascolto della presentazione dell’itinerario.

Dopo essere discesi per unascala, resa sicura con un passamano, ma stretta, ripida e faticosa, si entra nella dimensione profonda, assistiti da una guida, seguendo un itinerario predisposto. Illuminazione contenuta, rossa, celeste, verde. Fermate prestabilite. Brevi letture, tratti da testi il più possibile coevi, riprodotti meccanicamente con il sistema son e lumière.

Prima tappa;scenari in un’atmosfera di color rosso:

a) guerra a Saona e nel Mediterraneo – distruzioni;

b) ilnemus Saonae e le terre coltivate della valle.

Seconda tappa; apparizione in un’atmosfera di color celeste:

a) la prima e la seconda apparizione della Madonna della Misericordia;

b) le opere di misericordia possibili – la nascita delle Opere sociali.

Terza tappa; apparizione metastorica in un’atmosfera di color verde, le opere di misericordia nel tempo e nello spazio:

a) Ajaccio tra Napoleone e la Madonna della Misericordia;

b) la nascita dell’Istituto Figlie della Madonna della Misericordia.

Si ritorna alla luce del sole, nella valle del Letimbro, con le acque che scorrono verso Savona. Spegnimento delle lampade.

Si esce all’aperto, sulla riva destra si gode di una sistemazione naturale del fiume: canne, piante fluviali, laghetti, animali. Sulla riva sinistra emergono in tutta la loro fisica pregnanza le opere della misericordia: vista scenografica dal fiume. Un imponente edificio cinque–seicentesco, costruito dalla carità cristiana, in lontananza il padiglione Noceti.

Si risale sul lato sinistro e si accede al parcheggio sistemato per l’arrivo del papa Giovanni Paolo II.

 

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