LA SETTIMANA DEGLI OSTInati

 
 LA SETTIMANA
degli OSTInati

LA SETTIMANA DEGLI OSTInati

 

ANDIAM ANDIAM ANDIAM A LAVORAR ………..

della Creative Commons Community degli OSTinati

 

Come già abbiamo avuto modo di dire, l’analisi delle problematiche della nostra città è stata indirizzata da subito alla individuazione degli argomenti di maggior rilevanza, principalmente economico e ambientale.

Una sorta di mini piano strategico di sviluppo con il quale cominciare a fare qualcosa.

La logica è, per noi, quella di dedicare tutti gli sforzi e le risorse disponibili a pochi ma “strategici” interventi in modo da evitare di essere dispersivi. Interventi che per la loro rilevanza e ampiezza possono ragionevolmente avere dei ritorni economici e occupazionali importanti.

Dai documenti sappiamo che il Comune spende oltre 3 milioni di euro ogni anno per le forniture di energia elettrica, gas e gasolio.

Ragionando sulle possibili alternative, ci siamo “ricordati” che Savona è la provincia più boscosa d’Italia e solamente nel territorio comunale della Valle del Santuario ci sono circa 4000 ettari di bosco. Sicuramente un bosco non facilmente lavorabile e molto degradato ma che comunque vista l’estensione potrebbe risultare di interessante utilizzo.

A seguito di una breve ricerca, abbiamo scoperto che all’ Università di Savona svolge il suo lavoro, assieme ai suoi collaboratori, il professor Pittaluga.

Da anni si occupano di riforestazione e generazione di gas combustibile (syngas) dal legno attraverso un processo chiamato pirogassificazione .

Assieme a loro e grazie alla disponibilità delle Opere Sociali (proprietaria di centinaia di ettari di bosco nella Valle del Santuario), dopo vari sopralluoghi, abbiamo predisposto un progetto di massima che prevede l’uso del legname per la generazione di energia.

Questa proposta comprende quindi la creazione di posti di lavoro per la gestione dei boschi, per i quali sono stati già approntati dei specifici progetti di formazione.

Da tenere presente che tutto ciò sarebbe anche utile ai fini della manutenzione del territorio e della prevenzione dalle calamità che, come la storia recente insegna, da queste parti sono frequenti e provocano danni e costi enormi.

Si potrebbe altresì creare una filiera del legno indirizzata alla produzione di prodotti base tipo pali, scandole, ed altri oggetti da usare per le manutenzioni che il Comune stesso deve effettuare.

In ultima analisi va evidenziato che un territorio più curato e ben gestito può essere meglio sfruttato turisticamente e per il tempo libero.

E’ quindi evidente che mettere in moto un tale meccanismo, nel quale devono essere assolutamente coinvolti sinergicamente tutti gli enti preposti, potrebbe ragionevolmente produrre degli interessanti benefici economici, ambientali, sociali e produttivi.

Cominciamo quindi oggi a pubblicare la  prima parte del progetto. Ovviamente, come sempre diciamo, qualunque contributo è assolutamente ben accetto.

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UHM ! MA COS’E’ STO PATTO DEI 6 …. ?

 

 TE LO DO IO IL BLACK & DECKER !

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Pubblichiamo oggi la seconda parte della nostra bozza di progetto (NEMUS SAONENSIS) per lo sfruttamento dell’ area boschiva comunale al fine di produrre energia.

Segnaliamo che un modello del macchinario presentato, definito gasogeno o pirogassificatore, è fisicamente installato e funzionante, per fini didattico/sperimentali, nei capannoni dell’Università e, previo appuntamento, il professor Pittaluga è disponibile ad illustrarne il funzionamento.

In una situazione di  grave crisi occupazionale ed economica in cui si trova la nostra Città, vogliamo ancora una volta sottolineare i possibili interessanti aspetti di questa idea che, partendo da una gestione ORGANIZZATA E REGOLAMENTATA SINERGICAMENTE DA TUTTI GLI ENTI PREPOSTI della superficie boschiva del nostro Comune, potrebbe fare nascere un distretto savonese del legno in quello che già in tempi antichi veniva chiamato il Bosco di Savona e che rappresentava una fonte economica/produttiva importante per la città.

Ovviamente, per l’ennesima volta e come sempre diciamo, qualunque contributo è assolutamente ben accetto.

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A ME PIACE IL PATTO DEI 6

GIRA SU’ CEPPI ACCESI 

LO SPIEDO SCOPPIETTANDO ……

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Ok, va bene, dopo due giorni “spessi” torniamo al “gossip” ………… rimanendo però in argomento con gli articoli precedenti.

Come già spiegato in un articolo pubblicato sul nostro blog tempo addietro, da fonti ben informate, sappiamo che dalla potatura degli alberi della cinta urbana sembrerebbe si producano dalle 800 alle 1000 tonnellate (8000 – 10000 q.li !) di scarto (sfoglio) ogni anno.

A causa delle modalità e delle caratteristiche della ditta incaricata a svolgere questo lavoro, tale scarto viene considerato, conformemente alle leggi vigenti, un rifiuto speciale e di conseguenza deve essere smaltito in una discarica abilitata ad accogliere tali prodotti.   

Non sappiamo esattamente quanto ci costa lo smaltimento di questo rifiuto speciale ma sappiamo che paghiamo circa 110 euro a tonnellata per quelli urbani (che hanno un costo di smaltimento più basso). Quindi possiamo ragionevolmente dire che questo “spreco” si aggira attorno ai 100.000,00 euro all’anno !!

Dopo aver fatto qualche approfondimento, sembrerebbe non impossibile fare in modo che questo scarto non venga più considerato un rifiuto e quindi possa essere in qualche modo utilizzato (al limite si può ipotizzare di regalarlo a chi non ha i soldi per riscaldarsi; noi comunque risparmieremmo i soldi dello smaltimento)

A questo punto vorremmo stimolare l’amministrazione a cercare una soluzione che ci eviti di buttare tutti questi denari ricordando che l’interesse primario da perseguire è quello della comunità.

 

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A NOI PIACE IL PATTO DEI 6

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