La savonese Castellani collabora con la Disney

LA SAVONESE RENATA CASTELLANI
Ha realizzato un sogno: disegnare una storia a fumetti per il celebre settimanale “Topolino” a soli 23 anni

 

LA SAVONESE RENATA CASTELLANI

Ha realizzato un sogno: disegnare una storia a fumetti per il celebre settimanale “Topolino” a soli 23 anni

 C’è chi dal cassetto non solo tira fuori i sogni ma li disegna anche. A volte basta una matita per essere felici e raggiungere obiettivi inseguiti da sempre: realizzare una storia a fumetti per il celebre settimanale “Topolino” a soli 23 anni.

Una sfida vinta quella della savonese Renata Castellani che dopo tanti premi e partecipazioni ha visto coronare il sogno di sempre: poter collaborare con la Disney e vedere le sue tavole pubblicate e stampate in tutta Italia. Quella per il disegno è una passione innata che ha accompagnato Renata nel suo percorso di studi.

Nata nel 1992 a Savona ha frequentato il Liceo Artistico Statale Martini e in seguito la Scuola Internazionale di Comics di Torino. In quegli anni la giovane stella dei fumetti vince diversi concorsi con i suoi lavori tra cui “Color Your Life”, “Memorial Gambetta” e “Pazzi per il Fumetto”.

Poi la svolta professionale, il grande passo sognato fin da bambina che diventa una felice realtà: la possibilità di collaborare con Panini in qualità di disegnatrice per il settimanale “Topolino”.

Le ambizioni si fermano qui? Niente affatto, per una disegnatrice volare con la fantasia non può essere solo una professione ma molto, molto di più. E le sorprese nella breve ma intensa esperienza professionale della giovane disegnatrice non mancano. 


 

Hai sempre sognato di fare la fumettista come lavoro?

“Direi proprio di sì. Ho disegnato il mio primo fumetto a sei anni, così, per divertimento. Qualche anno dopo iniziai a leggere Topolino e a disegnare i personaggi Disney, pensando che quello sarebbe stato il lavoro che avrei voluto fare da grande ma non sapendo che lo sarebbe diventando per davvero”.

 

Come ti piace disegnare? Con quale tecnica?

“Di solito prediligo la cara vecchia matita, i fumetti Disney li realizzo interamente a mano. Nel tempo libero sto anche perfezionando il lavoro anche con il computer colorando i miei schizzi a matita con la colorazione digitale e facendo quindi un “mix” tra tecnica tradizionale e programmi software, avvalendomi di una tavoletta grafica”.

 

Come hai avuto la possibilità di collaborare con Topolino?

“Nell’estate 2014, uscì un concorso nazionale indetto da Panini proprio per cercare nuovi artisti che potessero lavorare per Topolino”. Decisi di partecipare inviando alcuni studi di personaggi, ambientazioni, oggetti e tavole, come richiesto dal bando e successivamente risultai selezionata tra i primi classificati. Da lì è partito il sogno…”

La tua famiglia ti ha sempre appoggiato in questo percorso?

“Assolutamente sì. Delle volte purtroppo capita che le famiglie non appoggino questo genere di aspirazioni ma i miei genitori mi hanno sempre fornito un grandissimo supporto in questa mia passione, sin da quando ero piccola, e per questo non finirò mai di ringraziarli. Se ho raggiunto dei piccoli grandi traguardi il merito è principalmente loro”. 

 

Quante ore dedichi al giorno a questo lavoro?

“Dipende, ma quello che è certo non è che non è il classico lavoro d’ufficio. In ogni caso il mio lavoro è a tempo pieno, sono impegnata gran parte del giorno, sabato e domenica inclusi. Ma devo dire che le soddisfazioni non mancano. Ho provato un’emozione indescrivibile nel vedere i miei disegni pubblicati su Topolino e e grandi gratificazioni dal punto di vista del pubblico le ho ricevute anche ad Inchiostro d’Autore, la manifestazione savonese di fumetti”. 

 

Quanta Savona c’è nei tuoi lavori? Che rapporto hai con la città?

 

“Sono molto affezionata a Savona, ci sono nata ed è la mia città. Il mio primo fumetto, scritto e disegnato nel 2011 per il concorso “Color Your Life”, non a caso, è la storia della Spedizione dei Mille vista attraverso gli occhi di un ragazzo savonese. Ma la maggior parte del racconto si svolge proprio a Savona, dopo molte ricerche per cercare di rappresentare nel modo più fedele possibile la città visto che la storia è ambientata tra il 1840 e il 1860. Con mia grande soddisfazione il fumetto venne pubblicato in libreria e distribuito alle scuole medie del Comune di Savona”.

 

Prossimi obiettivi e traguardi che vuoi raggiungere?

“Migliorare, migliorare e migliorare. Cercando di perfezionare la tecnica senza precludersi nulla e senza pensare mai di essere ‘arrivata’. Questo trucco mi ha portato fortuna è poi si dice ‘chi ben comincia è alla metà dell’opera, no?”.

E’ vero che avevi partecipato alla stesura di un fumetto sulla Piattaforma Maersk, mai pubblicato per mancanza fondi?

“È vero! Anche se la storia non parlava proprio della Piattaforma in sé, ma di un futuro distopico dove i cittadini si annullavano nel lavoro e non avevano più la percezione dei loro diritti di essere umani. Io avevo disegnato alcuni personaggi e creato uno storyboard, sulla sceneggiatura scritta dai giornalisti de “Il Segno News”, il giornale online di Vado che ha chiuso la scorsa primavera. Il racconto non vedrà mai la luce? Nella vita mai dire mai!”

 

 

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