La paura di Genova

La paura di Genova

La paura di Genova

 Inutile negarlo, vivere a Genova e provincia significa temere la pioggia. Certo, la città in cui vivo, Casarza Ligure, è più curata. I letti di fiumi e torrenti sono puliti, ma appena ci si muove nei comuni vicini la musica cambia. Nel 2011 io stessa mi sono ritrovata con l’acqua all’altezza dei finestrini e le gomme dell’auto che per un istante non facevano presa in un sottopassaggio lasciato aperto, e due anni dopo a “guadare” un fiume di fango sostituitosi alla via Aurelia nel tentativo di recuperare mio figlio alla stazione ferroviaria. Inutile nascondersi dietro ad un dito: abbiamo paura.


A Genova la paura diventa terrore. Muoiono le persone. MUOIONO le persone. I danni di anni di fatica spazzati via in un lampo. I membri della giunta regionale, prossima al voto, dove sono? Nei telegiornali si è visto solo il sindaco Marco Doria che afferma che qualcosa deve cambiare. Tutto deve cambiare. Questi politici incapaci di mettere in sicurezza un torrente, di ripristinare la legalità a fronte degli abusi edilizi che hanno violentato un’intera regione. Incapaci di scendere in mezzo alla gente e mettere le mani nel fango. Forse consci che anche per le forze dell’ordine è difficile circolare? Genova piange la sua vittima, e trema per la notte che si avvicina. In tutta la provincia è stato dichiarato lo stato di allerta massimo. Abbiamo paura, certo che l’abbiamo. Ora dalla paura deve nascere il coraggio di cambiare e chiedere un governo della cosa pubblica sano, lineare, onesto. Subito.

Casarza Ligure, domenica 12 ottobre 2014

Giovanna Rezzoagli Ganci

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