La lista della spesa

La lista della spesa

Ora, a bocce ferme, a consultazioni in corso e senza sapere ancora nulla del risultato, vorrei rivolgermi a chi fra poco rappresenterà i cittadini in Regione.

La lista della spesa

Ora, a bocce ferme, a consultazioni in corso e senza sapere ancora nulla del risultato, vorrei rivolgermi a chi fra poco rappresenterà i cittadini in Regione. Certo innanzitutto al mio MoVimento, ma anche a chiunque approdi a quelle stanze con impegno e buona volontà, fuori da giochi e interessi.

Ci sono alcuni aspetti particolarmente dolorosi del quinquennio appena trascorso, sui quali vorrei soffermarmi. Leggi e indirizzi che tanto male hanno fatto, vere e proprie ferite aperte, spesso propiziate e attuate dalla maggioranza di centro sinistra con l’aiuto di quel partito, l’IDV, che qui da noi si è rivelato soprattutto come il peggior comitato d’affari che si potesse immaginare nei propri incubi, tradendo il voto dei cittadini.

E ci sono altre leggi, altri indirizzi che mi piacerebbe vedere portati avanti, come cittadina impegnata e preoccupata.

Ecco dunque queste mie piccole grandi priorità.


– Modifiche alla legge rifiuti, seguendo le indicazioni dei comitati rifiuti zero. E’ una vergogna che ci si balocchi ancora con lucrose e preistoriche discariche, spesso in mano alle mafie o comunque a interessi oscuri, e non potendo per il momento costruire pericolosi, superati, costosi e controproducenti (perché in antitesi alle politiche di riduzione rifiuti e premiazione di comportamenti virtuosi) inceneritori, non avendo neppure discariche a norma per il pretrattamento, si pensi ad alimentare mostri cancerogeni fuori regione, con aggravio di costi, ad abbassare ancora le già indegne percentuali previste di differenziata, peraltro vista soprattutto come facciata, magari poi destinandone parte ancora alla combustione, con la scusa della mancata selezione, a incoraggiare megaimpianti a biomasse, a salvare vergognosamente gli assessori colpevoli di ignavia dalle proprie responsabilità, a far pagare ecotasse. Che non si pensi a imboccare finalmente la via, l’unica via, che porti a rispettare l’ambiente e a far pagare meno i cittadini.

E’ una delle principali vergogne della malamministrazione.


– appoggio alla proposta di legge popolare regionale sull’acqua pubblica. E’ tempo che i referendum e la volontà dei cittadini non siano più ignorati, disprezzati e disattesi.

– nessuna proroga all’indegno piano casa regionale, by Fusco (IDV), in nome del quale, interpretando al peggio il già nefasto piano nazionale berlusconiano, si spostano e ampliano volumi, si cambiano destinazioni d’uso, si agevola la peggiore speculazione in cambio di briciole, lasciando alle amministrazioni (almeno alle poche che volessero opporsi) ben poche speranze di salvare il proprio territorio

– stop al piano territoriale regionale, nel quale si intravedono terribili prospettive e ulteriori incoraggiamenti a svendere e violentare la nostra terra, meno vincoli e meno difese, col pretesto di semplificazioni burocratiche: un terrificante liberi tutti, by Cascino (IDV)


– stop alla altrettanto terrificante legge sulla concessione a tempo di foreste demaniali ai privati, per lo sfruttamento. Coll’aulico pretesto della silvicoltura e del rilancio economico del territorio, si permetterà di fare brutale scempio del fondamentale patrimonio boschivo. E neppure rilanciando l’economia: perché non saranno presumibilmente piccole imprese virtuose locali ad agire, ma altre che intascheranno la concessione e subappalteranno a manodopera straniera, che farà strade e scempierà con cingolati, senza alcuna sensibilità né rispetto, come abbiamo già visto accadere purtroppo anche nella nostra Provincia. Consideriamo che i controlli saranno purtroppo sempre più carenti, anche per problemi di tagli e di sottoorganico di chi dovrebbe garantirli.


– stop a qualsiasi progetto di miniera nel parco del Beigua. La vera, impagabile ricchezza che abbiamo è il nostro ambiente unico, non uno sfruttamento su cui pochi lucrerebbero, in cambio di pochi spiccioli di elemosina agli enti locali, lasciandoci ancora una volta violentati, feriti, umiliati.

Ecco, se non vogliamo svendere definitivamente e stuprare la nostra terra, se vogliamo ripartire e salvare qualcosa, occorre vigilare e iniziare a battersi. Mettere un piede fermo in terra e impedire che si vada oltre, come in una ideale e disperata linea del Piave.

Mi rivolgo, lo ripeto, a chiunque abbia intenti limpidi, amore per la propria terra, rispetto dei propri concittadini e buona volontà. Sul mio gruppo, sul MoVimento cui appartengo, posso mettere la mano sul fuoco.

Se viceversa rivinceranno gli ideali continuatori del passato, so che saranno parole al vento.

Ma so anche che questa volta, comunque vada, non potranno agire indisturbati, ci sarà qualcuno a vigilare, a lanciare allarmi, a opporsi.

E prima o poi, magari ancora al prezzo di qualche dolore, di qualche ferita in più, le cose finalmente cambieranno.

Come diceva il Corvo, non può piovere per sempre.

Milena Debenedetti Consigliera del Movimento 5 stelle

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