La Liguria sta rientrando nella Padania

LA LIGURIA STA RIENTRANDO IN PADANIA

LA LIGURIA STA RIENTRANDO IN PADANIA

 Ci sta che le città alternino i sindaci e le amministrazioni sul filo di piccole percentuali di voti.

I cittadini in generale giudicano le persone in base ai risultati che hanno riscontrato e con il voto promuovono o bocciano le amministrazioni che li hanno governati; tuttavia la storia d’Italia ci ha anche descritto un Paese dove spesso, specialmente nel Sud, vi sono state elezioni per le quali i Sindaci sono stati rieletti spesso con maggioranze bulgare.

Tali maggioranze, generalmente, erano favorevoli ai partiti che governavano le città con numeri importanti anche in presenza di amministrazioni pessime, se non, in alcuni casi, addirittura delinquenziali.

Perché allora vi erano maggioranze bulgare di consenso, quando le città erano governate malamente?

La risposta sta in un’unica parola: Clientelismo

Per molti anni, specialmente nel Mezzogiorno d’Italia, sono arrivati miliardi di lire e poi in seguito milioni di Euro, delle tasse incassate in Padania o attraverso l’aumento del debito pubblico, che venivano utilizzati dai Sindaci per comperare il consenso attraverso assunzioni, regalie, permessi di edilizia ecc ecc; ciò  ha permesso loro di ottenere la rielezione anche in presenza di una cattiva  amministrazione.

La situazione economica e ambientale di gran parte del Sud Italia, non lo dico io, lo dicono le statistiche, lo dicono i numeri economici, ma soprattutto lo ha detto la cronaca nera, é ben nota a di tutti e il motivo del degrado ambientale e morale di quella parte del Paese è l’effetto diretto di quello che ormai è stato definito e penalmente perseguito come “voto di scambio”.

Il voto di scambio è un reato che viene spesso perseguito da zelanti procuratori, anche se tale reato è molto difficile da dimostrare, se non in casi realmente acclarati; tuttavia tale  (chiamiamolo) “andazzo” continua a deteriorare l’economia e anche l’etica italiana e sta diffondendosi anche in certe città del Nord.

La città di Savona si trova fisicamente nell’area economica più pulsante del Paese e cioè la Padania; ciò nonostante in questi ultimi decenni le dinamiche economiche e politiche di Savona non sono state dissimili da quelle delle città meridionali e i cittadini savonesi  hanno per anni premiato i Sindaci e le Amministrazioni in egual modo di come è avvenuto nell’Italia Meridionale, e cioè con veri e propri consensi di tipo bulgaro. (nelle penultime elezioni l’ex Sindaco Berruti ha ottenuto il 57,99% di consensi!!)

Purtroppo le ragioni sono  sempre le stesse e cioè i consensi alla Ruggeri e Berruti & C sono avvenuti attraverso il sinistro clientelismo delle varie giunte del PD, che hanno spadroneggiato per anni e hanno trasformato la città di Savona in una città di stile meridionale.

Non avendo finanziamenti dal centro in eguale quantità di come avviene nelle città meridionali, al fine di soddisfare i “clientes” le Giunte, per fare cassa, hanno sacrificato terreni fronte mare per edilizia speculativa (vedi Crescent), e hanno attuato un forte aumento delle tasse; ciò nonostante il debito è continuato a salire a livelli elevati, mentre i servizi ai cittadini diminuivano, in special modo nelle periferie, oltretutto invase da una immigrazione sotto traccia continua .

Se pensiamo che, a parte l’azienda “porto”, le aziende più importanti di Savona sono tutte  aziende che producono servizi o aziende con scopo sociale , tutte aziende cioè amministrate direttamente o indirettamente dalla Giunta Comunale, quindi a carico del contribuente, è facile capire quale bacino di voti si è  venuto a creare  negli anni a disposizione del partito di governo della città.

Un bacino elettorale che si è aggiunto all’altro grande bacino e cioè quello dei pensionati  baby, beneficiati dei servigi dei sindacati , e dei tanti altri beneficiati dal sistema della politica locale, che non sto ad elencare perché occorrerebbe scrivere un libro, (In verità un libro è stato pure scritto!), per cui è facile rendersi  conto di come negli anni anche a Savona, grazie a questo metodo, si è creato lo zoccolo duro di elettori di sinistra.

Questo zoccolo duro, di cui il PD ha usufruito nel tempo, è stato la base delle sue fortune elettorali degli ultimi vent’anni e mentre da una parte favoriva tale partito, dall’altra impoveriva e abbruttiva la città.

Impoveriva la città in quanto non produceva economia reale e abbruttiva la città in quanto, per procurare  oneri di urbanizzazione (danaro fresco), sacrificava  il territorio, specialmente quelle aree fronte mare per rendere appetibili  le costruzioni, anche se di scarsa qualità e architettonicamente veramente  brutte come il Crescent.

 

Le conseguenze sono state inevitabili: calo degli abitanti per via della mancanza di economia vera, che ha costretto molti giovani savonesi a emigrare; per contro, con la costruzione di nuove abitazioni, si è verificato il crollo del valore degli immobili, che ha colpito quella classe media che aveva investito i propri, talvolta unici, risparmi nel mattone.

Si dice che l’uso di cocaina aiuti a stare bene, ma a lungo andare le conseguenze sono spesso letali; senza fare paragoni su due cose diverse, diciamo pure che le conseguenze di una occupazione drogata da economia non reale, le elargizioni di prebende (vedi le varie organizzazioni sportive, i comitati  vari ecc. ecc.) e la finanza allegra nelle mani di personaggi, oltretutto incompetenti e irresponsabili, alla lunga ha interrotto il meccanismo favorevole al PD e ha portato ai cittadini la classica visione del Re nudo e quindi  a farli ragionare.

Siccome la maggioranza dei cittadini savonesi non ha beneficiato di regalie varie, ma al contrario le ha pagate con tasse e tagli di servizi, talvolta pure essenziali,  alla fine tali  cittadini, in special modo  gli abitanti delle periferie, con il voto di queste elezioni hanno castigato i responsabili.

Il commento della rediviva Paita “siamo circondati dalla conservazione” conferma che i dirigenti di questo partito hanno perso di gran lunga la visione della realtà e la pur brava candidata a Sindaco Cristina Battaglia nulla ha potuto fare con la zavorra sulle spalle che i suoi  compagni di partito le hanno gentilmente appioppato.


Ora sta alla nuova Sindaca, bravissima nel cogliere il sentimento della popolazione, e alla nuova Giunta, sebbene con la pesante eredità che si ritrovano, riportare la nostra Città nel novero delle città produttive e serie della Padania , cominciando  col  mettere mano alle varie società mangiasoldi amministrate dal Comune.

Noi della Lega Nord saremo al fianco di Ilaria per aiutarla a riportare Savona nel contesto socio – economico nel quale la storia ha sempre collocato la nostra città, al pari di tutte le altre città della Padania.

SILVIO ROSSI  Consigliere Lega Nord

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