La fata Morgana

E noi come tanti stupidi ad aspettare i Ristori prima e il Sostegno di Draghi poi!

 La rete si sta riempiendo di annunci di guadagni strepitosi che aspettano i più furbi e più rapidi a cogliere questa manna dal cielo.  
  Le vie verso il cielo sono infinite, no? Non c’è che l’imbarazzo della scelta. 

“Stupenda. Esattamente la mia dream girl. Ma non mi degnava di uno sguardo. Allora ho provato Evolution [VEDI] e adesso siamo ai Caraibi assieme, in hotel 6 stelle lusso. Wow!” 

Del resto, come si fa a restare inerti nel leggere di questa signora che, da precaria che era, oggi può permettersi un’auto di lusso con tanto di chauffeur? E magari domani l’aereo privato con pilota al suo servizio. Come ha fatto? Semplice: grazie alle dritte del The Financial Magazine di cui all’immagine precedente.Scettici? Eppure c’è anche un testimonial importante, come Toni Servillo, che ci ha messo la faccia, a fianco di un rassicurante Fabio Fazio: ma allora possiamo stare tranquilli, non è favola, ma realtà!La Stampa di oggi (5 marzo 2021) presenta un ventaglio di titoli sulla povertà dilagante, tra cui “Un milione di italiani piomba nella povertà”, “Dal legale alla colf: fila per il cibo. Il virus ha azzerato tutti i risparmi”. I guai peggiori sono capitati alle famiglie che dipendevano dalle pensioni dei nonni dopo la loro morte: era l’unica entrata, magari magra, ma sicura. 

Ed ecco l’investimento segreto, ma neanche troppo, visto che è accessibile a tutti: il Bitcoin System.Un tempo, gli alchimisti ricorrevano alla pietra filosofale per la trasmutazione del piombo in oro. Peccato che nessuno l’abbia mai vista, un po’ come l’Araba Fenice. Oggi invece, ci sono i miracolosi algoritmi: che ci sian ciascun lo dice, cosa sian nessun lo sa. Beh, nessuno della “massa bruta”, ma sanno usarli eccome gli esperti di Bitcoin System. Tramite uno speciale algoritmo, chi si è iscritto a questo metodo rivoluzionario, si arricchisce anche mentre dorme, perché il suo algoritmo sa come destreggiarsi nella miriade di valute digitali e giostrare dall’una all’altra, mietendo profitti, così come fanno la grandi società finanziarie tramite i loro avanzatissimi e costosissimi computer super-intelligenti, che speculano su differenze millesimali delle valutazioni in giro per le borse mondiali, accumulando profitti milionari. Possiamo diventare tutti ricchi!Non ci basta la testimonianza di Toni Servillo? No problem, più in alto di così è impossibile: Elon Musk e Bill Gates, fissi nei top three dei ricconi mondiali: anche loro parlano di questo sistema. Sono filantropi e, a sentire i promotori di Bitcoin System, indicano questa strada per risolvere la povertà del pianeta. 


E voilà, la strada verso la ricchezza, senza né lacrime né sangue, è aperta. Non resta che approfittarne.Il testo pubblicitario informa che affidandosi a questo sistema si può accedere a quello usato dalle banche: se loro possono creare soldi dal nulla, noi possiamo creare dal nulla valute digitali, tramutandole poi in solidi euro o dollari. Per pari opportunità deve solo intendersi quella tra uomo e donna? E che, i banchieri sono forse cittadini di serie A, e noi tutti di serie B, C ecc.? Eh no, tutti siamo uguali di fronte alla legge. C’è una sola raccomandazione: fare presto, prima che le banche, arrabbiate che troppa gente faccia loro concorrenza, riescano a bloccare il meccanismo, di cui vogliono conservare il monopolio. Tra l’altro, se diventiamo tutti ricchi, non c’è più soddisfazione: vogliamo mettere la gratificazione di essere ricchi guardando in basso verso i poveri? Essere ricchi significa esserlo anche per confronto, destare invidia nel prossimo. Se no sarebbe un nuovo maoismo, un comunismo di alto livello. Una gerarchia per ceto ci vuole, perbacco. 
Quindi, siamo avvisati: se restiamo poveri è colpa della nostra ignoranza sull’esistenza di questo metodo o, peggio ancora, del nostro scetticismo al riguardo.Se poi proprio il Bitcoin System non ci convince e diamo un calcio al paiolo d’oro, ci sono altri sistemi, anch’essi da tempo invadenti ogni pagina di Internet, qualunque cosa uno stia cercando. Amazon è il numero uno; del resto è il negozio mondiale di ogni cosa. Quindi, anche Amazon non poteva esser da meno e offrire, se non proprio la ricchezza, un secondo stipendio al mese; il che, coi tempi che corrono, è una prospettiva tutt’altro che disprezzabile, anche perché spesso sarebbe l’unico stipendio, dopo che il primo è evaporato. 

Le bolle cominciano così: tutti a comprare a capofitto, gonfiando le quotazioni; finché le vendite superano gli acquisti, e tutto crolla di colpo. Si chiama Schema Ponzi 

Pensate: uno stipendio medio di € 1200 al mese, investendo solo poco più del 20% una tantum. Gonzo chi non lo fa. Non ti fidi di una società così grande, globale, che ti fa sentire una pulce e pensi di non avere ascolto in caso di bisogno? Allora, cosa c’è di meglio delle nostre Poste, quelle che tradizionalmente custodiscono i risparmi delle formiche italiane, rappresentando il portafoglio della Cassa Depositi e Prestiti? Sembra un bis di Amazon, ma almeno giochi in casa. € 250 sono il primo mattone della tua futura casa di lusso. Un po’ come il primo dollaro di Paperon de’ Paperoni.  

Sembra frutto della stessa manina dietro la pubblicità di Amazon 


Infatti! Notare, a sinistra, i diversi nomi dei promotori finanziari (T1Markets, ROInvesting, Trade Adventure), con un solo veicolo pubblicitario: Taboola [VEDIVEDI VEDI] 

È il momento di fermare le bocce e cominciare a ragionare seriamente.Il denaro, qualunque forma gli si voglia dare, non può galleggiare a mezz’aria, deve rispecchiare un valore concreto, fisico. L’economia deve distinguersi dalla finanza, che invece ha preso il sopravvento, arrivando a dimensioni multiple di oltre 50 volte (nell’ipotesi più ottimistica) il volume del Pil mondiale. In altri termini i soldi corrispondenti a 49 volte quel Pil sono solo scommesse tra giocatori di poker che dispongono soltanto di lucenti fiche di plastica e bluffano tra loro fin quando qualcuno dirà il fatidico “vedo”, come accaduto nel 2008, lasciando sotto le macerie milioni di persone incolpevoli, in quanto di quel gioco, cui non partecipavano, subirono gli “effetti collaterali”. Questo “poker” all’ennesima potenza non rivela i suoi effetti micidiali solo dopo l’implosione, ma anche durante: ha infatti un effetto di drenaggio di soldi veri dall’economia reale, per cui molte società non finanziarie, -industriali e dei servizi-, sono tentate di deviare gli utili nella finanza improduttiva anziché in investimenti, ricerca e sviluppo, pungolate dall’ossessione dei profitti immediati, stringendo i cordoni della borsa in ogni altro ambito, inclusi salari, sicurezza e welfare. Atlantia SpA docet. 

1933: F. D. Roosevelt firma il Glass-Steagall Act 

Invece di dire “Se lo fanno le banche perché non possiamo farlo anche noi?” bisognerebbe impedire alle banche di farlo, tornando, come primo passo, alla famosa legge varata da Roosevelt nel 1933 (Glass-Steagall Act) per impedire che le banche di deposito fungano anche da banche d’affari usando i soldi dei loro clienti per speculare in Borsa, come facevano prima del crash del 1929. Anzi, un governo non servo dovrebbe fare molto di più, appropriandosi della creazione di moneta, invece di lasciarla in mano alle banche private, privandosi dei loro redditi da signoraggio e ritrovandosi a dover mendicare prestiti contro titoli di Stato, a interesse.Quanto a coloro che promettono lauti guadagni, invariabilmente chiedono soldi per cedere la loro formula magica. C’è da chiedersi perché non se la tengano stretta, diventando loro stessi milionari. O forse vogliono condividerla per spirito umanitario? In realtà, gli unici soldi certi sono quelli che finiscono nelle loro tasche: le puntate dei loro clienti, abbagliati dal miraggio della novella Fata Morgana [VEDI]. 

1999: Bill Clinton abroga il Glass-Steagall Act. [VEDI]. E ricomincia il Far West finanziario

 Ma ammettiamo pure che le pubblicità sopra citate funzionino realmente. In un contesto globale di progressivo dissesto ambientale, che senso ha allettare la gente con promesse di vita sfarzosa, che andrebbe invece condannata come contraria all’interesse pubblico, perché inquinante e diseducativa? I nostri moderni censori digitali, da Facebook a Youtube, anziché scandalizzarsi per qualche coscia e seno scoperti, perché permettono pubblicità così smaccatamente immorali? Per loro esiste solo l’ipocrita morale sessuale?In uno dei miei primi articoli ecologici, all’inizio degli anni ’70, affrontavo un problema analogo: qualora si trovassero fonti inesauribili di energia, anche, per assurdo, ad impatto ambientale zero, a cosa si spingerebbe la fantasia dell’uomo? In quali opere sommovitrici dell’assetto del globo si lancerebbero, avviandosi a rapida auto-estinzione? Estendo lo stesso concetto alle montagne di soldi facili fatte baluginare dalle pubblicità appena viste. Come verrebbero spesi da masse accecate dall’improvvisa capacità distruttiva? 

Due partiti ossessionati dall’evasione fiscale: da parte dei piccoli, spesso per sopravvivenza, mentre chiudono entrambi gli occhi sulla ciclopica evasione dei colossi del web, delle banche, delle grandi corporation 

Nota a margine: sempre La Stampa di oggi dà notizia che il governo sta valutando l’eventualità di rottamare 60 milioni di cartelle arretrate, dal 2000 al 2015, per importi inferiori a € 5000 (quindi di poveracci): una frazione esigua di quanto il sottoscritto sollecita a fare da oltre un anno: un condono tombale fino al 2019, onde permettere ai milioni di piccole partite Iva di uscire dal Covid senza oneri pregressi e ripartire alleggeriti dai debiti fiscali. Al solito, s’è levata la voce tonante di PD e LeU contro il “condono mascherato”, onde non premiare gli evasori. Un chiodo fisso delle sinistre. Gli evasori sarebbero tutti quei commercianti e autonomi di necessità che hanno visto precipitare i propri redditi, già precari, dopo l’avvento del virus. Secondo PD e Leu, presunti difensori del popolo, a costoro non va condonato neppure un euro (al massimo rottamare le vecchie cartelle non più esigibili: che generosi!), e non appena si deciderà il via libera, andranno schiacciati da cartelle e ingiunzioni di pagamento, dal 2015 in poi: le sinistre optano per il deserto commerciale. Ha ragione Zingaretti a non riconoscere più il suo partito. All’esterno, se n’erano già accorti tanti loro elettori; figurarsi gli altri. Finalmente, il disincanto è entrato anche nelle ovattate stanze della Direzione, spingendo l’ennesimo segretario a gettare la spugna.   

   Marco Giacinto Pellifroni         7 marzo 2021  

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