La collezione dei burattini Gambarutti

 

Un patrimonio artistico e storico dimenticato:

la collezione dei burattini Gambarutti

Video intervista

Un patrimonio artistico e storico dimenticato:

la collezione dei burattini Gambarutti

 Questa settimana, abbiamo deciso di fare il punto della situazione riguardo la collezione dimenticata dei burattini Brigati Gambarutti, per capire come stiano attualmente le cose e se sia cambiato qualcosa dall’ultima volta in cui si era parlato di quest’argomento.

  


 

Giovanna Gambarutti, figlia del burattinaio Pierluigi, ultimo esponente della dinastia dei marionettisti originari del Basso Piemonte, deceduto nel 1995, continua la sua battaglia, affinchè questa collezione di 280 burattini, ereditata dal padre, non venga dimenticata.

Da 20 anni, gli stessi sono conservati in una cantina a Valloria, coperti da teli che li proteggono dalla polvere.

Giovanna e la madre Graziella sono stufe di questa situazione ed in precedenza, Giovanna aveva già anche lanciato degli appelli attraverso altre importanti testate giornalistiche, rivolgendosi al sindaco di Savona, ai vari assessori della città e scrivendo anche all’assessore regionale alla cultura Ilaria Cavo, sperando in un intervento della Regione, anche se la stessa non le ha mai risposto.

 

 

 

A tutt’oggi, Giovanna ha ricevuto solo delle promesse che però, sono rimaste tali, in quanto, concretamente, dal 1995 non è cambiato nulla!

Il sindaco di Savona Ilaria Caprioglio, in un comunicato stampa dello scorso Novembre, pubblicato su “ Il Secolo XIX”, in risposta all’appello della Gambarutti, per una sollecitazione e valorizzazione della collezione, aveva promesso che sarebbe andata a visitare la collezione dei burattini Brigati Gambarutti, dichiarando che la stessa fosse un vanto per la città, ma asserendo anche che: “purtroppo, viste le condizioni in cui versa il bilancio comunale, non è stato possibile acquistare la collezione come richiesto da

Giovanna, ma nonostante ciò, durante il mio mandato elettorale, c’impegneremo ad individuare soluzioni percorribili affinchè tutta la città possa ammirarla”.

Da allora, tutto tace!

 


 

Giovanna Gambarutti, nella video intervista che segue, continua ad asserire che: “Servirebbe un fondo europeo, per rivalutare e dare la giusta collocazione a questa splendida collezione, anche rivendendola ad un ente o ad un privato locale, o anche straniero.

Una mostra permanente, un museo tematico o anche dei laboratori per bambini con problemi potrebbero essere un’ottima soluzione per questi 280 burattini, dall’importantissimo valore affettivo, nonché patrimonio storico d’immensa importanza”.

 

LA VIDEO INTERVISTA

 LAURA CANDELO 

 

 

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