L’ I N S A P U T A

 
Protagonisti: il Maestro Scajola, i sindaci Scullino, Chiappori, Sgarbi
L’ I N S A P U T A
E non vorremo che un giorno accadesse a Loano per la diga soffolta

Protagonisti: il Maestro Scajola, i sindaci Scullino, Chiappori, Sgarbi
L’ I N S A P U T A
E non vorremo che un giorno accadesse a Loano per la diga soffolta
 

L’insaputa non è, come potrebbe credere il ragionier Fantozzi, un piatto regionale calabro, ma uno status acquisito attraverso poderosi esercizi psichici di dismissione del reale dall’ambito del pensato e della memoria, di purificazione escatologica  dal materico della fenomenologia fattuale.

 Cercheremo ora di dare qualche doveroso chiarimento, essendo coscienti della criptica  complessità tematica contenuta nelle precedenti proposizioni.

            Occorre innanzi tutto collocare l’essere de “l’insaputa” nell’apparire  del linguaggio che la contempla, localizzandolo oggettivamente e soggettivamente.

             Essa appare nel corpo vivo delle Istituzioni dello Stato  (oggettivazione) mediata da declaratorie del suo riconosciuto ed indiscusso Maestro onorevole Claudio Scajola (soggettivazione). Egli conduce “l’insaputa” in una condizione di  tensione costante che ne fa tempo e vigore nell’attesa dell’acclaramento. Quando sarà acclarato chi e perché soppesò un milione di euro sul tavolo d’acquisto della dimora al Fagutale, cadranno la tensione e il tempo dell’esser- ci  de “l’insaputa”   per il caso di specie   (Cfr. M. Heidegger: Zeit und Sein).

            Ma non verrà per ciò  meno, anzi-anzi-anzi,  l’essere  de “l’insaputa”, al quale si andranno ad abbeverare i molti che, ben al di là della parva sed apta mihi del Maestro, già stanno ed ancor staranno nel mare magnum dell’insaputezza.

            E valga il vero.

Narrasi dell’amministratore, tale senatore Luigi Lusi, contabile di  un partito politico dalle connotazioni floreali, la Margherita, ormai scomparso per confluenza nel più vasto Partito Democratico, il quale sarebbe riuscito a sottrarre, per uso proprio, attraverso voci vaghe di bilancio, ben tredici milioni di euro, provenienti dai rimborsi statali per spese elettorali al partito stesso . Ciò ad “insaputa” dei  suoi massimi dirigenti politici : l’onorevole Rutelli , per citare il primus inter pares.

I dirigenti Managers della  società di navigazione COSTA CROCIERE diconsi  all’insaputa del fatto che il Comandante della “Concordia” andasse a fare l’inchino (risultato eccessivo, infatti la Concordia è ancora lì, inchinata) con un barco-bestia  da centoquattordicimila tonnellate di stazza e quasi 5000 persone a bordo, accosto all’Isola del Giglio, a poche braccia dalle scogliere,  fatto già ripetutamente avvenuto in passato e chiaramente  finalizzato ad esiti di mera pubblicità.

 Il Sindaco di Ventimiglia Gaetano Scullino, nel manifestare ampia meraviglia per lo scioglimento del suo Comune, a  causa di infiltrazioni mafiose, ha protestato di essere completamente all’insaputa delle suddette attività, conosciute persino dagli appuntati dei Carabinieri della località.

Il Sindaco di Diano Marina, senatore della Lega Nord, Giacomo Chiappori , ha nominato amministratore unico della “Gestione Municipale spa” il signor Domenico Surace che compare nel dossier del Prefetto Fiamma Spena come appartenente a Famiglia referente delle cosche.  Del che il Sindaco ha dichiarato di non essere stato mai informato, essendone egli quindi a totale insaputa.

Il noto show-man, peraltro illustre critico d’arte, Vittorio Sgarbi, ha dichiarato di non essersi accorto delle infiltrazioni mafiose nel Comune di Salemi di cui era, or è testé,  Sindaco, avvenute quindi a sua totale insaputa.

  All’insaputa  di Bossi, Maroni, Calderoli e compagnia dirigenziale nord leghista, risulta l’investimento di milioni di euro in Tanzania dal tenutario dei fondi del partito (della stessa natura di quelli della Margherita, cioè pagati dallo Stato) Francesco Belsito.

All’insaputa, poi, del Sindaco Gianni Alemanno, è nevicato a Roma,  con manto superiore a  35 millimetri (!) e conseguente caos con relativo scarica-barile.

Noi non vorremmo, venendo alla res publica  della nostra LOANO, che Sindaco, Assessori,  Funzionari competenti, Consiglieri comunali ci venissero a raccontare, solo dopo qualche disgrazia a persone o cose o solo dopo il probabile emungimento del lido o in conseguenza della caduta di presenze, di essere stati all’insaputa  del fatto che la cosiddetta diga soffolta, antistante il centro storico, tra il Kursaal e i bagni Saitta, è stata in svariati tratti sfondata dal flusso marino e che il basso  fondo, tra la linea della diga e la battigia, è invaso da massi di svariata entità; una vera infestazione ovviamente derivante dalla mobilità della diga soffolta, costituita da materiali di risulta e non da sani scogli del Finale.

Neppure vorremmo che qualche buontempone, tra i nostri di cui sopra, venisse a raccontarci la favoletta  delle magnifiche sorti e progressive del turismo  dell’entroterra loanese, “Balla coi cinghiali e simili”.

 Il nostro Turismo è balneare, da noi arrivano “i bagnanti”, bisogna che il mare sia agibile, che ci si possa nuotare.  Avete capito?!?

“Ma cosse ti ghe sbraggi a fâ, ci ha detto il vetero-compagno Pistarino, mīa se ti ne vegghi ün a-a  spiaggia de Lêua. I van a e Seichelles, a e  Maldive, in Egitto, quande a va ben in Costa Brava. Tanti i nô san mancô nêuâ.  E i dinâe? Pensa ün po’ aô travaggiô pe’ dragâ tütta a zona e levâ schêuggi e schêuggetti.  E poi, i nô te leze. San assâe de quellô che ti scrivi”.

 “Non è vero Pista, i nostri quattro lettori glielo vanno a dire. Non potranno mai pronunciare queste parole:  a nostra insaputa”.

Alé! Siamo ancora in tempo per la prossima estate.

                        SVEGLIA ! 

                                                                   BELLAMIGO

 

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