Italia, il paese dei Commissari straordinari! “In principio era”… Arcuri

L’Italia è il Paese dei Commissari Straordinari.

All’inizio della pandemia fu Arcuri, nominato responsabile per l’emergenza Covid che con sé ha portato scandali come quello delle mascherine non omologate e prive di efficace protezione, con una spesa di svariati miliardi per il nostro Paese, ed il rischio sanitario conseguente.
Ma molti altri Commissari Straordinari furono nominati in quel periodo dal DL Semplificazioni aventi poteri speciali per vigilare su ogni nuova opera. Si tratta in pratica di “Superdirigenti” chiamati a gestire calamità, enti locali in odore di mafia, aziende in fallimento, e cantieri che non finiranno mai.
Qual è il principio che muove queste nomine?  Dal Governo si asserisce che servono per sbloccare e velocizzare. Ma la nostra impressione è un’altra: che i nuovi incarichi nascondano una forte incapacità politica ed amministrativa nella gestione delle situazioni ordinarie. In più quello che il Legislatore ha previsto come situazione temporanea si è sempre trasformato in un ruolo definitivo: manager, professionisti, consulenti con emolumenti altissimi e con incarichi che si sovrappongono. Si viene così a creare una amministrazione parallela fatta di discrezionalità deroghe, proroghe e molto poco controllo da parte degli organi preposti; così l’intenzione di velocizzare si è trasformata in una situazione molto carente in trasparenza.

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I Ministri, che all’inizio del proprio lavoro dovrebbero formalmente impegnarsi per fissare obiettivi concreti del loro dicastero (es. tempi massimi per acquisire un documento) preferiscono nominare questi “superman di Stato” per scaricarsi delle responsabilità. Ma questi Commissari quali esperienze hanno nei settori a loro affidati? La maggior parte di loro può vantare soltanto l’amicizia personale con la politica.
La lista dei Commissari è lunghissima: nel tempo sono stati nominati ben 11 Commissari per l’emergenza rifiuti in Campania, un Commissario per il traffico di Milano, quello per la Metropolitana di Roma, quello per l’emergenza nomadi, quello i mondiali di nuoto, quello per le persone scomparse, per la Parmalat, per l’ILVA, e così via per tutti i settori.
Ma la Pubblica Amministrazione non funziona alla radice e non basta intervenire semplicemente nominando decine di commissari.
Mi riferisco in particolare al tema delle Autostrade Liguri. Quanto sta accadendo sulla rete autostradale della Liguria, con l’enorme disagio per gli automobilisti che rimangono per ore intrappolati nei cantieri aperti da anni, si sarebbe voluto risolvere con la nomina di un Commissario ad hoc.
Il rimedio non sarebbe stato certamente questo! Come avrebbe potuto il prescelto in questione ridurre i disagi causati dal blocco del traffico e assicurare una viabilità alternativa? Il territorio non lo avrebbe permesso!  La tragedia del Ponte Morandi, causata dall’incuria di coloro che avevano la concessione del tratto Autostradale, e che sono stati “premiati” dallo Stato con oltre 9 miliardi, è emblematica della incapacità di gestione, di controllo e della mancata e necessaria trasparenza da parte dello Stato.
I problemi alle gallerie e dei viadotti sono emersi in tutta la loro evidenza mettendo in risalto la pericolosità della rete, penalizzata da cantieri e da ripetute chiusure diurne e notturne in una regione che ha un territorio fragile e che ha nella logistica la  sua vocazione.
Secondo l’Ispettore Ministeriale Placido Migliorino, i lavori potrebbero protrarsi per altri dieci anni con perpetui disagi “a pagamento” per gli utenti.
Ricordiamo che per costruire  l’Autostrada del Sole A1, da Milano a Napoli per complessivi Km. 760, sono stati sufficienti 8 anni. E non c’erano Commissari Straordinari nè tanto meno uomini dotati di “Superpoteri”!
Pier Luigi Torielli da https://federalismosi.com
Fonti: www. IlsecoloXIX.it, www.rainews.it.

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