Immagini comunque Lei direttore, quale può essere quel condominio che decida di operare in questo senso, visti i costi iperbolici, fuori da ogni logica che salterebbero fuori, e quali possano essere i motivi di Piano Regolatore, che hanno obbligato tutta la nostra Nazione, a rimodernare i suoi centri urbani senza mai richiedere i certificati statici di questi interventi !!...... e questo da sessant'anni ad oggi !!
E' evidente che tutte le case di cui ai punti 3), 4) della presente, prima dei terremoti di Napoli, dell'Aquila, dell'Emilia Romagna e delle varie esplosioni, erano state riammodernate secondo i loro rispettivi Piani Regolatori che prevedevano, e prevedono tutt'ora incentivi fiscali del 36 % a dimostrazione che la scelleratezza non ha limiti, e che dopo aver permesso con plausi ed incentivi il riammodernamento di interi caseggiati fatiscenti, dopo il loro miserabile crollo a fianco di altri caseggiati in cemento armato regolarmente collaudati e rimasti in piedi, chiedono al resto della Nazione, e cioè a noi, gli interventi necessari alla ricostruzione di quanto è andato distrutto.
Ma … caro direttore non sarebbe il caso di risalire alle competenze di chi ha permesso, permette tutt'ora e con incentivi, e per sessant'anni, di spendere cifre iperboliche per il riattamento di caseggiati dichiaratamente non agibili,.....vederli crollare a fianco di normali case di civile abitazione collaudate e rimaste in piedi ..... non dare mai una spiegazione tecnica su questi eventi ......... mentre a Malaga e Barcellona questi fabbricati dopo essere stati dichiarati “ instabili ”, per la loro ristrutturazione (demolizione e ricostruzione) è tutt'ora previsto, quale incentivo,...
“il raddoppio della loro cubatura” !?!?!
Su questo dovrà basarsi la finale spiegazione conclusiva della Sua proposta di lavoro, ristrutturare i centri urbani con norme antisismiche
Guido Luccini
luccini guido @libero.it
Savona 15/07/20012
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