Ma, andiamo oltre e lasciamo parlare ancora Cristiana Pulcinelli:
- UN’ECONOMIA INTELLIGENTE è fatta di spirito innovativo, capacità di Impresa e produttività
- PERSONE INTELLIGENTI vuol dire persone che sono creative e partecipano alla vita pubblica
- GOVERNO INTELLIGENTE è un Governo che fa partecipare i cittadini alle decisioni
- MOBILITA’ INTELLIGENTE e’ quella che si ottiene con un sistema di trasporti sostenibile, innovativo e sicuro, ma anche con una rete di infrastrutture per le ”Information and Communication Technologies” (ICT), ovvero per l’informatica e le tecnologie digitali
- AMBIENTE INTELLIGENTE è quello che si ottiene con una gestione sostenibile delle risorse e con la lotta all’inquinamento
- VITA INTELLIGENTE è quella che potrebbe avere un cittadino, a cui sono garantite condizioni di salute buone, offerta culturale e di istruzione, attrazioni turistiche e coesione sociale.

Progetto di Città intelligente a Fujisawa
RIASSUMENDO: una città può essere definita intelligente (SMART CITY), quando gli investimenti nel capitale umano e sociale e nelle infrastrutture delle reti di comunicazioni tradizionali (come i trasporti) e moderne (come gli ICT) permettono uno sviluppo economico sostenibile e un’ alta qualità della vita, con una gestione delle risorse saggia e partecipata.
Verrebbe voglia di arrendersi di fronte a queste parole e sottoscrivere il tutto,senza essere minimamente sfiorati dalle ombre del dubbio, anche perché, dietro alle nostre spalle, potremmo avere il sostegno politico e finanziario della Comunità Economica Europea; aggiungo che nelle parole di Cristiana Pulcinelli è presente una chiara risposta al duplice quesito che ci eravamo posti all’inizio di questo Articolo; sono, infatti, magistralmente delineate le strategie da adottare per rispondere all’iniziativa Comunitaria ed i risultati che si dovrebbero, di conseguenza, ottenere.
Ma occorre, a mio modo di vedere, essere realisti, con i piedi ben appoggiati per terra e con la mente e gli occhi rivolti a guardare la quotidianità del tempo presente ed immaginare, attraverso essa, il nostro futuro.
Occorre, in altri termini, ripensare la NOSTRA CITTA’, conoscere, analizzare e risolvere i problemi che la affliggono ed adottare le strategie più efficaci e corrette per risolverli.
Non sono e non voglio essere un pessimista ad oltranza o, addirittura, un disfattista; ma, due giorni or sono, mi sono riletto, per caso, quanto avevo scritto a conclusione del Libro “L’ALTRA CITTA’”; ed allora, mi son detto: sottopongo il tutto all’attenzione dei carissimi amici lettori:
Vedo una città senza un Piano Regolatore Generale, una città senza Piani Particolareggiati (le scelte urbanistiche attuali avvengono con il metodo delle varianti, un metodo frutto di scelte contingenti e, quindi, superficiale, un metodo, oltre tutto, al limite della legalità); ed ancora: una città priva di un Piano Regolatore Portuale, una città non dotata né di un Piano del Traffico, né di un Piano Commerciale, né di un Piano di riconversione e di riutilizzo delle aree industrialmente dismesse; ed ancora: una città che non ha assolutamente idee finalizzate a recuperare i Palazzi Storici della città (a cominciare dal Vecchio S. Paolo); ed ancora: una città che continua ad ipotizzare la costruzione di parcheggi sotterranei, senza un minimo di conoscenza dello stato geologico del suo sottosuolo; ed, infine, una città che si trova ad uno stadio preistorico in fatto di smaltimento di rifiuti solidi urbani e che, malgrado le ingenti somme investite e spese, non è in condizione di far funzionare decentemente un depuratore per le acque di scarico.
Mi fermo qui: la mia non vuole essere una filippica contro gli attuali o precedenti Amministratori Comunali; probabilmente tutti abbiamo colpe per questa situazione, compreso il sottoscritto.”
Debbo evidenziare che ben poco è mutato rispetto a quella ormai lontana riflessione (datata: 14 Agosto 1996 ed avente per Titolo “SAVONA: UNA CITTA’ GRAVIDA DI RITARDI”); è, quindi, necessario un grande e solidale impegno di tutti noi per poter finalmente definire la NOSTRA SAVONA: CITTA’ INTELLIGENTE.
Ancora una volta ripeto che ABBIAMO BISOGNO DI UN’ALTRA CITTA’, di un autentico spazio di vita per l’uomo di oggi e delle generazioni future.
Vedo i futuri assetti della nostra città ripensati in funzione dello spazio vivibile, della luce, di nuovi rapporti sociali, del più profondo rispetto per i cittadini che vogliono (o vorranno) continuare a vivere e ad operare in essa.
14 Marzo 2012 Aldo Pastore

Una citta intelligente progettata in Portogallo da Microsoft
COMMENTO FINALE DI ALDO
Rispondo alla domanda, che mi ero posto al termine precedente PRIMO SCRITTO:
“È REALIZZABILE TUTTO QUESTO? PENSO SINCERAMENTE DI SÌ; MA, PROBABILMENTE, ANCORA UNA VOLTA, STO SOGNANDO.
IL MIO SOGNO DI ALLORA PUÒ DIVENTARE CONCRETA REALTÀ, PERCHÉ IL PREGEVOLE LAVORO, SVOLTO DAI DOCENTI E DAGLI STUDENTI DEL CAMPUS UNIVERSITARIO DI LEGINO, VA NELLA GIUSTA DIREZIONE; MA, PER RAGGIUNGERE IL GRANDE TRAGUARDO DELLA CREAZIONE DI SAVONA COME CITTÀ INTELLIGENTE, OCCORRE, TUTTAVIA, L’IMPEGNO DI TUTTI I CITTADINI ED, IN PARTICOLARE, DEGLI AMMINISTRATORI PUBBLICI (REGIONALI E COMUNALI) E DI TUTTE LE ISTITUZIONI OPERANTI NEL TERRITORIO.
MI PERMETTO, IN PROPOSITO DI RIPETERE I CONCETTI, GIÀ ESPRESSI NELL’APRILE 2004 (TESTO: SCIENZE UTOPIA):
- È NECESSARIA UNA “NUOVA ECONOMIA”, FONDATA SU DI UN INNOVATIVO MODO DI PRODURRE E DI CONSUMARE.
- DI CONSEGUENZA, ACCANTO AD UNA “NUOVA ECONOMIA” DEVE NASCERE UNA “NUOVA POLITICA”, FONDATA SU PRESUPPOSTI ETICI E CULTURALI, PROFONDAMENTE DIVERSI DAGLI ATTUALI.
- IN ALTRI TERMINI, PER OTTENERE QUESTO AUSPICABILE RISULTATO, È NECESSARIO AVVIARE UN GRANDE MOVIMENTO DI LIBERAZIONE PER SUPERARE IL DELETERIO ANTAGONISMO TRA L’UOMO E LA NATURA E PER SCONFIGGERE LE INGIUSTIZIE TRA GLI ESSERI UMANI.
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