Già negli Anni ’90 del Secolo scorso, l’Ordine del Medici della Provincia di Savona aveva pubblicato le sottostanti Tabelle (e relativi commenti) sulle CAPITALI SAVONESI DEL CARBONE.
Mi sembra opportuno riprodurle per sottolineare che questo argomento è stato affrontato, in passato, con rigorosa società scientifica, anche se, poi, da questi dati, non sono state tratte, sul piano politico – amministrativo, le dovute conseguenze operative:
Da allora, molti altri studi si sono succeduti, ma, poiché essi sono stati considerati, sempre, “DI PARTE”, non sono mai stati presi in seria considerazione.
Mi sembra, quindi, doveroso, di fronte a questa situazione di Impasse Collettivo, accettare subito e senza esitazioni il suggerimento pervenuto dall’Assessore Regionale all’Ambiente Renata Briano, la quale, prima di affrontare le procedure di Autorizzazione al Progetto di Ampliamento, ha correttamente proposto l’effettuazione di uno STUDIO EPIDEMIOLOGICO PREVENTIVO, che venga a coinvolgere il Ministero della Salute, l’Istituto tumori di Genova, la II° ASL, l’ARPAL e gli Istituti Tecnici degli assessorati, interessati al problema.
A mio modo di vedere è, infatti, necessario avere, di fronte a noi, un QUADRO DIRETTO E COMPLESSIVO DELLA SITUAZIONE LOCALE, sia sotto l’aspetto dell’Impatto Ambientale, sia sotto l’incidenza dell’evoluzione produttiva sulla Salute dei Cittadini.
2) Segue, a questo primo ordine di riflessione, una SECONDA CONSIDERAZIONE, posta sotto forma di DOMANDA:
QUALI FONTI RINNOVABILI PRODURANNO I 180 MAGAWATT, PREVISTI DAL PROGETTO?
Rimane veramente difficile disquisire su questo argomento, viste le carenze e le incertezze informative su questa materia.
Personalmente, non desidero essere giudicato “non sufficientemente informato” e, meno che mai “malizioso”; ma , ho sentito, più volte, ripetere l’acronimo CDR (COMBUSTIBILE DA RIFIUTI), peraltro ben presente alla pagina 170 del PIANO PROVINCIALE DEI RIFIUTI e , per di più, oggetto di solerte produzione da parte degli attuali Impianti di Trattamento dei Rifiuti Solidi Urbani.
Ed, a questo proposito, io desidero essere assolutamente chiaro e non voglio cadere in errate interpretazioni; di conseguenza, esplicito, in modo chiaro e facilmente comprensibile la mia posizione al riguardo:
A) Sono da molti anni, favorevole al trattamento della frazione secca dei rifiuti per ricavare calore ed energia elettrica.
Ma, come ho precisato nell’articolo del 21 settembre, questa tecnica produttiva deve obbligatoriamente avvenire in specifici impianti, quali sono, appunto, quelli operanti in Svezia ed in altre nazioni del Nord – Europa; questi impianti, infatti, presentano tali caratteristiche operative e di smaltimento da rendere impossibile il trasferimento dell’inquinamento dal suolo all’atmosfera.
B) Ho forti dubbi, invece sulla combustione dei cosiddetti CDR, perchè questi, attualmente, posseggono, in media, la seguente composizione:
44% CARTA
23% PLASTICA
12 % RESIDUI TESSILI
4,5 % SCARTI LEGNOSI
14 % RESIDUO ORGANICO PUTRESCIBILE
2,5% MATERIALE INERTE
(Fonte: Roberto Rizzo: “Salvare il mondo senza essere Superman” EINAUDI EDITORE – pagina 140)
Se questi dati corrispondono a verità, credo che i nostri concittadini abbiamo il diritto di essere correttamente informati, non soltanto sulla soluzione progettata per gli impianti di produzione del CDR, ma anche sulle conseguenze per la salute dell’uomo e dell’ambiente che deriveranno dal loro impiego (formazione di Diossina e di metalli pesanti nell’aria in aggiunta al carbone).
3) Per quanto concerne I COSTI DELL’ INTERA OPERAZIONE (800 MILIONI DI EURO ), ritengo che, ad essi, vadano doverosamente sommati i COSTI SANITARI, conseguenti alla reale concretizzazione del Progetto.
E’ questo argomento di estrema attualità, vista la crisi reale del nostro Sistema Sanitario e tenuto conto della necessità di ridurre i costi dell’attuale Sistema.
4) Un particolare cenno va riservato, inoltre, alla PROMESSA DELL’INCREMENTO DEL PERSONALE (DIRETTO ED INDOTTO), prospettato in funzione del potenziamento energetico previsto.
Non voglio far commenti al riguardo; mi limito, però, a dire che raggiungeremmo certamente un maggior incremento occupazionale, attraverso la creazione del COMPLESSO INDUSTRIALE (prospettato e proposto nell’Articolo del 21 Settembre 2011), rivolto a risolvere globalmente il trattamento dei Rifiuti Solidi Urbani.
Infine, lasciatemi concludere questo mio lungo Articolo con le magistrali parole di Jeremy Rifkin, tratte dalla Sua ultima Pubblicazione “THE THIRD INDUSTRIAL REVOLUTION: HOW LATERAL POWER IS TRANSFORMING ENERGY, THE ECONOMY, AND THE WORLD” e rivolte alla valorizzazione delle vere ed autentiche FONTI ENERGETICHE RINNOVABILI e quindi ALLA CREAZIONE DI UN’ INNOVATIVA TERZA RIVOLUZIONE INDUSTRIALE:
«La Terza rivoluzione cambia il nostro senso della relazione e la responsabilità verso gli altri esseri umani. Condividere le energie rinnovabili della Terra crea una nuova identità della specie. Questa coscienza di interconnettività sta facendo nascere un nuovo sogno di "qualità della vita", soprattutto tra i giovani. Qualità della vita, parla di una nuova visione del futuro, basata su interesse collaborativo, connettività e interdipendenza. La vera libertà non sta nell'essere slegato dagli altri, ma in profonda partecipazione con essi. Se la libertà è l'ottimizzazione di una vita, essa si misura con la ricchezza e la diversità delle esperienze di ciascuno, e la forza dei suoi legami sociali. Una vita vissuta meno di così è un'esistenza impoverita».
6 Ottobre 2011 Aldo Pastore
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