“Prima di lasciarlo, mi lascio trasportare dal desiderio di mettergli qualche sassolino nella scarpa. - Tutta questa storia non le fa venire qualche brivido di preoccupazione? - gli chiedo mentre ci avviamo alla porta.
- Quale storia?
- Prima Jimmy Stoma, adesso Jaj. - È come se ci fosse una maledizione sul CD di Cleo, no?
Loréal scuote all’indietro la sua splendida capigliatura e scoppia a ridere: - Cazzo, amico, questo è solo business, il business della musica. La gente continua a morire da sempre.”
Con l’aiuto di Janet, sorella di Jimmy, di Carla, vivace e simpatica diciassettenne figlia della sua ex, del fido collega Juan, del giovane stagista Evan e soprattutto della caporedattrice Emma, con la quale vive un rapporto di perenne conflitto che nasconde in realtà un’attrazione fatale, Jack partirà allora lancia in resta alla risoluzione del caso. E naturalmente il premio per l’eventuale successo sarà il ritorno all’agognata prima pagina dell’Union-Register, da troppi anni perduta.
La storia procede tra situazioni memorabilmente grottesche, come quando il nostro eroe di difende da un’aggressione usando come arma un enorme varano congelato e battute al vetriolo, giacché, pur decaduto e in pericolo di vita, a Jack non vengono mai a mancare spirito e ironia.
“Riconosco il sollievo esuberante di Emma per quello che è: per un giovane e ambizioso caporedattore c’è solo una cosa peggiore che avere uno dei suoi giornalisti che si fa uccidere ed è uno dei suoi stagisti che si fa uccidere”.
E a fare da ipotetica colonna sonora del libro ci sono i grandi del rock, dai Led Zeppelin ai Rolling Stones fino ai Radiohead, ma soprattutto le canzoni dei vecchi Slut Puppies e dell’album solista a cui Jimmy Stoma stava lavorando.
“Così intriso di humour intelligente e meravigliosamente affilato da piazzare Hiaasen allo stesso livello di Woody Allen.” Ha scritto il New York Times.
E noi sottoscriviamo, aggiungendo che tale humour non va però mai a scapito né della coerenza e funzionalità della trama né della suspense necessaria a ogni buon thriller.
Massimo Bianco
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