Il volto della-memoria (Quindicesima parte)

IL VOLTO DELLA MEMORIA
(QUINDICESIMA PARTE)
ACNA

 IL VOLTO DELLA MEMORIA
(QUINDICESIMA PARTE)

In questi ultimi giorni di Gennaio, sono comparsi, sui Quotidiani Nazionali, due interessanti articoli, aventi per tema LA BONIFICA DEL FIUME BORMIDA, NEL TRATTO  DI TERRITORIO INTERCORRENTE TRA I COMUNI DI CENGIO  E DI SALICETO.

Il primo articolo (edito da LA STAMPA, in data 21 gennaio2015) porta la firma di Manuela Arami e Paola Scola ed è così intitolato:

“TORNA A VIVERE IL FIUME AVVELENATO DI FENOGLIO

FINITA LA BONIFICA DEL  BORMIDA: CENT’ANNI FA LE PRIME DENUNCE”.

Aggiungiamo che, a lato dell’articolo ora citato,  si può leggere, con gran piacere,  un’ INTERVISTA RILASCIATA DA FULVIO PRATESI a GIACOMO GALEAZZI, avente per titolo:

“E’ COME ASSISTERE AD UN MIRACOLO CHE DÀ SPERANZA A TUTTA L’ITALIA”

– Il Secondo articolo (edito da IL SECOLO XIX in data 24 gennaio 2015) è firmato da LUISA BARBERIS e contiene, nel proprio interno, DUE SIGNIFICATIVE DICHIARAZIONI,  l’una di ENRICO PREGLIASCO (sindaco di Saliceto), l’altra di  SERGIO MARENCO (Sindaco di  Cengio).

Il titolo dell’articolo sintetizza in poche, ma decisive parole, il contenuto dell’Articolo stesso:

“ARCHIVIATO  L’INCUBO ACNA

L’ACQUA DEL BORMIDA E’ OK.”

Dopo la lettura  degli articoli, ora citati, alcuni nostri affezionati lettori, ci hanno chiesto di rivolgere,  attraverso IL VOLTO DELLA MEMORIA, un cortese invito ad ALDO  PASTORE (Autore, in passato, di numerosi scritti sull’argomento) per conoscere IL SUO PARERE SULL’INTERA MATERIA.

Aldo ha accettato l’invito con grande piacere, precisando, tuttavia, che prima di esprimere il suo ATTUALE PENSIERO, era  necessario riproporre, a tutti i nostri lettori, gli articoli, iscritti, sull’argomento e più precisamente:

RITORNA L’INTERROGATIVO: E’ VERAMENTE CHIUSA L’ERA ACNA? (datato 27 ottobre 2010)

LE MALATTIE PROFESSIONALI DELL’ACNA DI CENGIO (datato 11 novembre 2010)

–  IL FUTURO DELL’ACNA (datato 15 novembre 2010)

Dopo la lettura di questi Articoli (da lui considerati indispensabili per affrontare l’argomento con la dovuta serietà)  Aldo preciserà il suo personale pensiero sugli articoli sopra citati e  sulle dichiarazioni, in essi contenute.


 

RITORNA L’INTERROGATIVO: E’ VERAMENTE CHIUSA L’ERA-ACNA?

Il giorno 13 Ottobre 2010, si è svolta, presso l’Auditorium del Palazzo Rosso di Cengio, con la presenza del Ministro dell’Ambiente Stefania Prestigiacomo, del Sottosegretario alla Protezione Civile Guido Bertolaso, del Presidente della Regione Liguria Claudio Burlando, del Presidente della Regione Piemonte Roberto Cota, del Sindaco di Cengio Ezio Billia e delle altre Autorità Locali, una significativa Cerimonia, durante la quale è stata dichiarata ULTIMATA LA BONIFICA DELL’AREA ACNA.

I quotidiani locali hanno ampiamente commentato le notizie relative a questo importante incontro con grandi titoli, che mi permetto, oggi, di riproporre all’attenzione dei nostri lettori:

IL SECOLOXIX (14 – 10 – 2010):

 EX ACNA, LA BONIFICA E’ FINITA.

CENGIO RICOSTRUISCE IL FUTURO

LA STAMPA (14 – 10 – 2010):

 LA BONIFICA DELL’EX ACNA E’ UNA VITTORIA STORICA

IL SECOLOXIX (15 – 10 – 2010):

IL FUTURO DI CENGIO E’ STATO TRACCIATO.

 DOPO I VELENI ARRIVANO AZIENDE E LAVORO

LA STAMPA (15 – 10 – 2010):

QUALE SARA’ IL FUTURO DELLE AREE EX ACNA?

Sono stati riportati dai giornali sopra citati, in forma estremamente sintetica, alcuni dati, relativi alla Bonifica e si è fatto cenno ad un studio di futura fattibilità:

. 205.000 METRI QUADRATI DI AREE DISPONIBILI PER ESSERE INDUSTRIALIZZATE

. 400 MILIONI DI EURO SPESI DA SYNDIAL (ENI)

. 48 EDIFICI DEMOLITI – ALL’INTERNO DEL SITO RESTANO SOLO LE ARCHITETTURE INDUSTRIALI DI VALORE STORICO

. 300.000 METRI CUBI DI SALI SODICI PORTATI IN GERMANIA DURANTE LA BONIFICA

. STUDIO FATTIBILITA’ PER LA CREAZIONE DI UN COLLEGAMENTO AUTOSTRADALE ALLA TORINO –SAVONA

Angelo Vaccarezza e Gianna Gancia

Il giorno 21 Ottobre c.a, si sono incontrati, a loro volta, nella sede della Provincia di Cuneo, il Presidente della Provincia di Savona Angelo Vaccarezza e la Presidente della provincia di Cuneo Gianna Gancia al fine di ribadire la loro posizione sui problemi connessi alla bonifica dei territori posti al limite tra Liguria e Piemonte.

Alla luce di queste notizie e dall’esame dei dati riportati è sorta, nella mia mente, spontanea una prima domanda:

CHE COSA SI INTENDE PER AREA EX ACNA?

Ho sempre sostenuto ( e continuo a sostenere) che l’ ex AREA-ACNA va oltre i ristretti confini murati, che delimitavano la sede della fabbrica.

L’AREA-ACNA abbraccia tutto il territorio (e relativo Paesaggio) che è posto lungo il Bormida e le circostanti colline , da Cengio sino a Cortemilia.

Dobbiamo avere presente, al riguardo che, secondo le PRESCRIZIONI DELLA CONVENZIONE EUROPEA (approvata dal Parlamento Italiano nel 2004) “IL PAESAGGIO RAPPRESENTA UNA COMPONENTE FONDAMENTALE DEL PATRIMONIO NATURALE E CULTURALE DEL LUOGO, CONTRIBUENDO AL BENESSERE ED ALLA SODDISFAZIONE DEGLI ESSERI UMANI ED AL CONSOLIDAMENTO DELL’IDENTITA’ NAZIONALE ED EUROPEA”.

Così recita la Convenzione Europea sul Paesaggio: tutto questo vale o non vale per la Comunità Locale Valbormidese?


Siamo ancora in armonia con l’Arte di Ambrogio Lorenzetti (Siena 1338), il quale nell’ ”AFFRESCO DEL BUON GOVERNO” pose, alla base del BUON PAESAGGIO, la GIUSTIZIA e la PROSPERITA’ ORDINATA?

Dubito fortemente che questa armonia sia mai stata rispettata nella realtà Valbormidese, dove GIUSTIZIA e PROSPERITA’ hanno dovuto faticare parecchio (e quasi sempre invano) per poter convivere tra loro.

Cerchiamo di vedere, in proposito, quali erano le condizioni paesaggistiche ed ambientali della Valle Bormida, PRIMA DELL’AVVENTO DELL’ERA INDUSTRIALE:

Cengio e la Valle Bormida, un secolo fa, erano sinonimo di cle­menza dell’aria e salubrità; il fiume che le attraversava tra due catene di dolci colline era considerato uno dei più pescosi d’Italia, al punto che, nel paese di Saliceto, nelle immediate vicinanze di Cengio, l’attuale via Garibaldi era denominata via dei Pescatori, proprio perché molta gente viveva di pesca.

Una zona paesaggistica di pregiata bellezza, acqua pulita in abbon­danza, terreni a basso prezzo, vaste zone boschive e bassa densità abitati­va potrebbero far pensare a un paradiso perduto; bisogna tuttavia ricorda­re che la nostra terra presentava una qualità di vita dura e cruda come era la vita di Langa, di quella Langa povera che ha ispirato i racconti di Fenoglio, Monti e Pavese.”

(TESTO: ANDREA DOTTA – LA CHIMICA A CENGIO pag. 11-12)

Andrea Dotta
 
Andiamo ora a verificare le condizioni del Bormida durante le diverse fasi dell’era industriale; ed incominciamo proprio da Beppe Fenoglio (Racconto: UN GIORNO DI FUOCO – SCRITTO AGLI INIZI DEGLI ANNNI ‘50):

Hai mai visto il Bormida?

Ha l’acqua color sangue raggrumato, perché porta via i rifiuti delle fabbriche di Cengio e sulle sue rive non cresce più un filo d’erba. Un’acqua più porca e avvelenata che ti mette freddo nel midollo, specie a vederla di notte, sotto la luna.”

E ritorniamo ancora al compianto Andrea Dotta, il quale nel Suo racconto “ADOLESCENTI AL FIUME” (inserito nel Volume: “DREEEA! FRAMMENTI DI VITA”) viene così a parlare dei suoi bagni giovanili nel Bormida di Saliceto:

“una volta al fiume ci spogliavamo tra i cespugli e ci buttavamo in acqua. Era un’ acqua nera e acidosa che conteneva, sia pure diluiti, gli scarichi della fabbrica; se vedevamo schiuma bianca con venature rossicce o verdastre, uscivamo dall’acqua, aspettando che finisse la fluttuazione”


 Ma diamo ora la parola ai CONTADINI DELLA VALBORMIDA (ESTRATTO DA: GAZZETTA DELL’ACNA – 15 FEBBRAIO 1951):

“In questi ultimi giorni tutta la popolazione della bassa Val Bormida di Ponente ed in modo particolare i contadini, hanno ripreso a discutere su di un problema della massima importanza e che da un trentennio assilla gli abitanti dei paesi e delle frazioni poste a valle del fiume: il problema dei gas che fuoriescono dallo stabilimento Acna e dell’inquinamento delle acque di questo fiume.

I danni che vengono arrecati all’agricoltura ed ai cittadini della vallata sono notevoli ed i contadini con i quali abbiamo parlato ce ne hanno illustrato le cause.

I gas che fuoriescono dai diversi impianti a contatto con l’aria danneggiano enormemente i prati, le piante da frutta, specialmente quando queste sono in fiore, le viti, i campi, la salute stessa degli abitanti.

Le acque inquinate non permettono agli agricoltori di poter utilizzare questo prezioso elemento per irrigare i loro terreni, molti contadini ci hanno fatto osservare che durante l’estate, quando la siccità comincia a farsi sentire, e loro sono costretti ad irrigare gli ortaggi, passano magari venti, trenta giorni che l’irrigazione non danneggia granché le piante (pomodori, peperoni, insalate, fagioli…), poi un bel mattino trovano tutte le piante accasciate con foglie aggrinzite, come colpite da una forte brinata, e addio raccolto! Più di un contadino ha avuto dinanzi ai propri occhi questo triste spettacolo. Tutte le sue fatiche, fatiche di mesi di lavoro, in poche ore sono andate in fumo.

Impossibilità di poter sia abbeverare il bestiame durante le lunghe e frequenti siccità estive e sia impossibilita di poter utilizzare le acque nelle case per chi avendone la possibilità, volesse utilizzare queste acque pei impianti igienici; come non è possibile per le donne lavare alcun capo di biancheria.

Impossibilità di poter fare il bagno durante l’estate, agli abitanti di questa zona è anche negato questo innocente svago ed in modo particola re alla gioventù che, dopo una giornata di duro lavoro nei campi, sente la necessità di un po’ di refrigerio. Ben pochi abitanti della zona, date le precarie condizioni finanziarie, hanno la possibilità di recarsi almeno alla domenica al mare.

Danno immenso al patrimonio ittico, prima ci dicevano dei vecchi contadini, quando le acque del nostro Bormida non erano inquinate dallo stabilimento di Cengio, il fiume era pieno di pesci, le sue acque erano belle chiare, faceva piacere di tanto in tanto, alla sera, andare a pescare e portare a casa per la cena un po’ di questo cibo sano e nutriente; ora da Cengio (all’altezza dello stabilimento) fino a Cortemilia non si trova più un pesce.

Danno al turismo poiché nessuno è disposto a recarsi in villeggiatura in una località non salubre perché l’aria è inquinata di sostanze tossiche.”

 

Alcuni amici lettori e, soprattutto, molti Amministratori locali obietteranno che queste, pur splendide, testimonianze sono datate e che la situazione ambientale e paesaggistica dell’intera Vallata è profondamente cambiata, in particolare, dopo la chiusura definitiva dell’ ACNA. E’ vero, infatti, che l’Acqua del Bormida è, oggi, chiara e che, al suo interno, sono ritornati i pesci; vi sono, inoltre, segni di un positivo rinnovamento vegetale sulle sponde.

Ma, è altrettanto vero che i contadini della Valle continuano a riferire che il terreno, ai margini del fiume, continua ad ospitare, al suo interno, fino alla profondità di almeno Dieci Metri, residui tossici delle passate lavorazioni   e che questi residui continuano ad incidere sulla qualità e sulle caratteristiche organolettiche dei prodotti agricoli coltivati nei terreni, posti a lato degli argini stessi, con conseguente caduta verticale del loro valore alimentare ed economico.

Queste oggettive considerazioni ci conducono fatalmente a proporre ai Pubblici Poteri una SECONDA SERIE DI DOMANDE e, precisamente le seguenti:

. LA BONIFICA DEI TERRENI DELL’AREA-ACNA è stata limitata unicamente alla Zona –Sede della fabbrica o ha, al contrario, riguardato l’Intera Valle Bormida, interessata all’Effetto – Acna?

In particolare: sono stati effettuati interventi di bonifica nell’AREA BAZZARETTI (Comune di Saliceto) e nell’AREA A1 del sito Ex-Acna?

. QUALI DANNI AMBIENTALI sono stati evidenziati nelle zone di bonifica, prese in esame?

. QUALI INTERVENTI SONO STATI EFFETTUATI per la “MESSA IN SICUREZZA” delle zone trattate?

. ESISTE UNA DOCUMENTAZIONE SCIENTIFICA che descriva , nei Dettagli, i trattamenti di bonifica effettuati?

. I TRATTAMENTI EFFETTUATI SONO STATI SOTTOPOSTI AL GIUDIZIO – VIA (VALUTAZIONE DI

IMPATTO AMBIENTALE)?

. I CONSIGLI COMUNALI DELL’INTERA VALLATA (e, con Essi, I CITTADINI) sono stati correttamente informati su tutti gli Atti e gli Interventi Effettuati nel Processo di Bonifica?

. PERSISTONO, TUTTORA, PROBLEMI NON AFFRONTATI e, quindi, NON RISOLTI?

Attendo (forse vanamente) una Risposta; ma non chiuderò, a questo punto, il mio dire; ci soffermeremo, nella PROSSIMA PARTE, sulle CONDIZIONI SANITARIE DEI CITTADINI VALBORMIDESI, SOTTOPOSTI (IERI ED OGGI) ALL’EFFETTO – ACNA.

27 Ottobre 2010                                             Aldo Pastore

 

 

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