Il volto della-memoria (quattordicesima parte)

 IL VOLTO DELLA MEMORIA
(QUATTORDICESIMA PARTE)
IL DRAMMA DELLA CASA NELLA CITTA’ DI SAVONA

 IL VOLTO DELLA MEMORIA
(QUATTORDICESIMA PARTE)

Nel rispetto dell’impegno, assunto al termine dell’articolo della scorsa settimana, oggi presentiamo un altro articolo, scritto da Aldo pastore, in data 10 aprile 2008 avente per tema:

IL DRAMMA CASA NELLA CITTA’ DI SAVONA

Carissimi Amici di “Trucioli Savonesi”,

cerchiamo di andare a scoprire le cause fondamentali, per le quali, anche nella nostra piccola Città, il Problema della Casa sta diventando un Dramma.

– Incominciamo, allora, a fare un cenno alla TIPOLOGIA DELLA POPOLAZIONE SAVONESE, partendo dai dati numerici, recentemente pubblicati dall’ Annuario Statistico del Comune:

   NUMERO DEI RESIDENTI

Dopo il minimo storico, toccato nel 2001 (59.000 abitanti), il dato, attualmente evidenziato, corrisponde a 61.735 ABITANTI e conferma un tendenziale trend di crescita, iniziato nel 2002; occorre, peraltro, segnalare che tale aumento è determinato, fondamentalmente, dalla regolarizzazione degli IMMIGRATI (il cui numero è pari a 3.451 soggetti).

   INDICE DI DIPENDENZA: 64,7 così articolato: MASCHI 56,6  FEMMINE 72,4

Questa voce dice, a tutti noi, che su 100 Savonesi, gli ATTIVI SUL FRONTE DEL LAVORO sono soltanto 35 per cento, mentre i CITTADINI CHE SONO A CARICO DELLA COLLETTIVITA’rappresentano circa il 65 per cento.

Ma,  il dato è ancora più preoccupante, se si scorporano MASCHI e FEMMINE; mentre tra i primi, il Rapporto è quasi UNO A UNO (56,6 NON ATTIVI SU 100), la proporzione relativa alle Donne Inattive sale al 72,4 per cento.

   INDICE DI VECCHIAIA: 266,4 così articolato: MASCHI 206,0 FEMMINE 330,6

Quest’ ultimo dato serve a comprendere quello precedente (relativo all’ Indice di Dipendenza); il tutto si può così riassumere:

OGNI 100 GIOVANI (0-14 ANNI) VI SONO 266 ULTRASESSANTACINQUENNI

Come ha puntualmente  evidenziato Anna Granero, in un Suo pregevole articolo giornalistico, “il solco si approfondisce, ancora una volta, se si scorporano UOMINI e DONNE: tra i primi, la percentuale è di 206, tra le Donne sale a 330, il che significa appena 100 ragazze ogni 330 anziane.

   TASSO DI CRESCITA NATURALE: -7,06 per Mille:

Il tasso di NATALITA’ è del 7,19 per Mille e quello di MORTALITA’ è pari al 14,25 per Mille, per cui il TASSO DI CRESCITA (ricavato dal differenziale tra i due precedenti) è nettamente negativo (-7,06 per Mille).


D’altra parte, il PROFILO DI CITTA’ ANZIANA è confermato, anche dalla

   ETA’ MEDIA ESPRESSA IN ANNI: 47,8

  MASCHI: 45,4

FEMMINE: 49,8

 – Andiamo, ora, ad esaminare un Secondo Dato Statistico, altrettanto importante e significativo, vale a dire la TIPOLOGIA DELLA FAMIGLIASAVONESE.

   Al pari di quella Ligure, la FAMIGLIA MEDIA SAVONESE è costituita da 2,1 individui, rispetto al dato nazionale di 2,6 soggetti.

   Prevalgono nettamente (sino a sfiorare il 60 per cento del totale) le FAMIGLIE COSTITUITE SOLTANTO DA UNO O DUE COMPONENTI.

   In una percentuale consistente, difficilmente calcolabile, la FAMIGLIA E’ COMPOSTA DA DUE ANZIANI (MARITO E MOGLIE); inoltre, va segnalato il fatto che è significativa la percentuale di anziani (generalmente donne) che vivono in condizione di assoluta solitudine.

   In alcune famiglie esiste il PROBLEMA DEI GIOVANI, spesso Precari, costantemente alla ricerca di spazi autonomi, per avviare un innovativo percorso di vita.

   Infine, va tenuta nella dovuta considerazione la PRESENZA dei 3.451 IMMIGRATI REGOLARI; tra essi, il 40 per cento circa condivide un appartamento, faticosamente  affittato, con una o più famiglie, creando situazioni di anomala promiscuità e di disagio; per di più, vanno doverosamente segnalati episodi di super-affitti in nero, praticati da proprietari senza scrupoli.

   In termini molto concreti, possiamo concludere l’esame  di questo Secondo Dato Statistico affermando che le FAMIGLIE SAVONESI SI SONO MOLTO RISTRETTE (sul piano dei componenti di ogni singola famiglia) e, contemporaneamente, SONO AUMENTATE DI NUMERO; assistiamo, infatti, ad  un costante aumento delle Famiglie Anagraficamente Registrate. Inoltre, stiamo assistendo ad una radicale trasformazione del Tradizionale Concetto di Famiglia

 –   La conclusione di questa micro-indagine sociologica è di importanza decisiva per comprendere appieno il DRAMMA DELLA CASA NELLA NOSTRA CITTA’.

Infatti, non per futili motivi, ma per evidenti ragioni di carattere esistenziale, il FABBISOGNO ABITATIVO, in Savona, è in costante crescita e coinvolge un numero sempre più alto di famiglie

CENTO RICHIESTE DI AIUTO IN APPPENA DUE MESI (GENNAIO E FEBBRAIO 2008): sono questi i dati significativi, registrati dall’ Agenzia Sociale per la Casa.

In pratica, tenendo conto anche dei festivi, ogni giorno, due persone o due nuclei familiari si rivolgono all’ Ufficio, recentemente istituito dal Comune di Savona, assieme a “Comunità Servizi”, emanazione della Caritas Diocesana. 


Cedo in proposito, la parola a Marco Berbaldi, Responsabile dell’ Agenzia Sociale:

 – “Prima, lo sportello era rivolto alle persone in EMERGENZA ABITATIVA, ossia che stavano subendo uno sfratto o non avevano proprio una casa.

 – ora, la nostra attenzione si è rivolta anche ai numerosi soggetti in cosiddetta TENSIONE ABITATIVA, ossia a famiglie per così dire “Normali”, magari monoreddito, che arrivano allo sfratto per finita locazione, oppure iniziano ad avere difficoltà a pagare l’ affitto.

 – Non è più, infatti, un problema di senzatetto o di immigrati che faticano a trovare un’ abitazione.

 – Il fenomeno nuovo e, purtroppo, allarmante riguarda sempre più Savonesi, che, per il caro-vita o per un minimo imprevisto, si ritrovano a non potersi più permettere l’ affitto della casa dove abitano.

Il numero delle famiglie in difficoltà è aumentato; vi sono, poi, situazioni che creano grosse problematiche, ad esempio, dopo una separazione, ci si ritrova con due nuclei monofamiliari e due affitti e, così, molto spesso, si va in sofferenza per pagare il canone di locazione.

 – Ma non c’è solo il problema degli affitti; anche le rate di un mutuo per la casa possono, spesso, rivelarsi un onere sempre più difficile da sostenere”.

A conferma  delle dichiarazioni di Marco Berbaldi, Don Adolfo Macchioli ha aggiunto:

“Il problema è senz’altro in crescita e, ormai, riguarda una buona parte della popolazione.

Non si tratta, soltanto, di  sacche di povertà o di casi- limite.

Il disagio ha, ormai, coinvolto anche famiglie che, apparentemente non hanno grossi problemi economici, ma , per esse, l’ affitto rischia di diventare un peso e l’acquisto di una abitazione addirittura un miraggio.”


Nella condivisione delle argomentazioni espresse da Marco Berbaldi e da Don Adolfo Macchioli, voglio ricordare che, nell’ Autunno di quest’anno assisteremo, verosimilmente, ad  un ulteriore aggravamento dell’ attuale situazione perché, nell’ottobre 2008, saranno in scadenza circa 700 sfratti, che colpiranno, per oltre il 90 per cento, nuclei familiari in condizione di indigenza.

 – Di fronte a questo drammatico FABBISOGNO ABITATIVO, quale OFFERTA propone l’intera Società Savonese?

Potremmo tranquillamente rispondere: NULLA o, addirittura, MENO DI NULLA.

E’ sufficiente  descrivere, in modo sintetico, la SITUAZIONE DEL MERCATO IMMOBILIARE SAVONESE per poter  trovare puntuale conferma a questa affermazione. Infatti:

 – Nella nostra città, esistono oltre 3.000 APPARTAMENTI VUOTI (alcuni dei quali in stato di abbandono); la maggior parte di essi presenta una metratura compresa tra i 60 e gli 80 metri quadrati.

Solo un terzo di questi sono stati collocati  in affitto presso Agenzie Immobiliari, con canoni, oscillanti tra i 400 e gli 800 Euro al mese.

 Il 65 per cento di questi appartamenti  è fermo, presso le Agenzie, da oltre tre anni.

 – Negli ULTIMI 14 ANNI, a Savona, non si sono più costruite CASE POPOLARI, per cui l’ unica strada percorribile dai nostri concittadini, che si trovano in una condizione di emergenza o di tensione abitativa, è quella rappresentata  da ARTE, la quale aggiudica le poche abitazioni a sua disposizione, secondo indirizzi e criteri autonomi.

 –  Nello stesso periodo , l’EDILIZIA PRIVATA ha costruito circa 900 Appartamenti, il 73 per cento dei quali è stato collocato in CLASSE A2 (Classificazione Catastale per indicare abitazioni, dotate di rifiniture abbastanza elevate e, quindi, di Prezzi d’ Acquisto o Canoni di affitto altrettanto elevati).

 –  Di conseguenza, è sufficiente osservare, dall’ esterno, i PREZZI D’ ACQUISTO,  esposti presso le Agenzie Immobiliari, per constatare che, in Città, gli appartamenti  costano dai 200.000 Euro a salire, per cui anche una famiglia, con un doppio reddito, non è in condizione di sostenere  una spesa  simile.

A  loro volta, i CANONI DI AFFITTO superano, quasi sempre , i 500 Euro  Mensili;  per di più, nel 2007, essi sono ulteriormente aumentati del 5 per cento.

 I risultati conseguenti  sono tangibili: i metri quadrati locati nel 2007 si sono ridotti del 12 per cento, rispetto all’ anno precedente; tutto questo non già per carenza di Domanda, bensì per l’inaccessibilità dell’offerta.

 – In ultimo, cerchiamo di immaginare quel che avverrà  nel prossimo futuro; pensiamo,  sia pure fuggevolmente, ai  SEGUENTI PROGETTI, realizzabili anche in assenza di un innovativo  Piano Urbanistico Comunale:

 –  BINARIO BLU IN PIAZZA DEL POPOLO

 –  LA COSIDETTA “UMANIZZAZIONE DI VIA NIZZA ( AREE: FAMILA,    SOLIMANO E MERCEDES)

 –  OPERAZIONE URBANISTICA  DI  ALBAMARE

 –  OPERAZIONE IMMOBILIARE  SULLA COLLINA  DI  MONGRIFONE

 –  RIORDINO E SISTEMAZIONE DEGLI ORTI FOLCONI

 –  OPERAZIONE IMMOBILIARE IN LOCALITA’ “ROMANA  (SAN  BERNARDO IN VALLE)

 –   PROGETTO DEL PORTO TURISTICO  DELLA MARGONARA

Viene voglia di consigliare ai Nostri Amministratori  di andarsi a ristudiare, dall’ inizio, la nostra Costituzione, con particolare riferimento ai dettami degli Articoli 31 e 41.

10 APRILE   2008                                                       Aldo Pastore  

 

Riassumiamo, infine, in poche righe ed in sintetici concetti, L’ATTUALE SITUAZIONE ABITATIVA NELLA NOSTRA CITTÀ:

1) Secondo il  recente studio dei geometri fiscalisti, LA CITTÀ DI SAVONA È DOTATA DI 35.543 CASE.

2) IL 33% DI ESSE (11.000 APPARTAMENTI CIRCA) È STATO COLLOCATO IN CLASSE A4;

Si tratta, cioè, di ABITAZIONI CONSIDERATE POPOLARI e, quindi, di SCARSO VALORE ECONOMICO.

Addirittura, un altro 1% (pari a 1.141 APPARTAMENTI) È STATO INSERITO IN CLASSE A5; si tratta, quindi, di CASE ULTRAPOPOLARI e, quindi, prive di fatto, di VALORE ECONOMICO.

E’ evidente (ed addirittura ovvio) che gran parte di questi Immobili avrebbero bisogno di INTERVENTI DI RISTRUTTURAZIONE E DI RICUPERO, per ritornare, almeno parzialmente, al valore iniziale.

3) LE CASE VUOTE DISABITATE DELLA NOSTRA SONO UFFICIALMENTE CIRCA 3000; tuttavia, in data 30 agosto 2013, il Capo-Cronista del quotidiano IL SECOLOXIX,  CLAUDIO CAVIGLIA ho voluto precisare “CHE SONO CIRCA 6.000 LE CASE VUOTE NELLA NOSTRA CITTÀ. UN DATO SPAVENTOSO CHE DEVE FAR RIFLETTERE E AL QUALE ANDREBBE AGGIUNTO IL NUMERO DELLE CASE IN VENDITA, CHE NON TROVANO ACQUIRENTI, SE SOLO FOSSE POSSIBILE CONOSCERLO”.


4) Secondo l’ UPPI (UNIONE PROPRIETARI)  ESISTONO A SAVONA 370 IMMOBILI FANTASMA, i cui proprietari non pagano le tasse, né allo Stato, né al Comune (come correttamente evidenziato da FRANCO FENOGLIO già nell’anno 2013.)

5) Contemporaneamente ed in modo contraddittorio rispetto ai dati sopra-evidenziati, CONTINUANO AD AUMENTARE SFRATTI PER MOROSITÀ.

Gli effetti della CRISI ECONOMICA NAZIONALE si vedono, anche dai DATI, resi noti recentemente dal SUNIA.

Sino a pochi anni fa, lo SFRATTO ESECUTIVO era ristretto a casi particolari, riguardanti, soprattutto, I RAPPORTI TRA PRIVATI PROPRIETARI ED INQUILINI MOROSI.

Invece, oggi, lo sfratto scatta anche nelle abitazioni gestite da A.R.T.E.

(Complessivamente: 1300 in Città e 2500 su Base Provinciale); si tratta, quasi sempre, di casi dove il bilancio familiare si è visto ridurre al minimo a causa della perdita del posto di lavoro:

 in questi drammatici casi, la famiglia avrebbe bisogno di una CASA A CANONE RIDOTTO, ma trova le porte chiuse a causa della mancanza di disponibilità.


6) Ma il paradosso non si arresta a questo punto e va ben oltre,; assistiamo ancora ad un altro DRAMMATICO EVENTO: L’EDILIZIA E’ IN CRISI;  ORSA LICENZIA  (vedere, in proposito, il quotidiano… SECOLOXIX del 25 settembre 2014) in pochi anni, il numero dei posti persi è spaventoso: nel 2007 gli addetti attivi nell’edile erano quasi 4.000, mentre, nel 2013, soltanto 2.133, soltanto la metà.

Il trend resta negativo e, ad oggi, sembra impossibile uscire dalla situazione.

È questo, dunque IL PARADOSSO ESTREMO: DI FRONTE AL BISOGNO NATURALE  E FISIOLOGICO DI UN’ABITAZIONE PER TUTTI I NOSTRI CITTADINI (QUALE È , APPUNTO, QUELLO SANCITO DALLA NOSTRA COSTITUZIONE) NOI CI TROVIAMO DI FRONTE AL BLOCCO DELLA VITA PUBBLICA PRIVATA NEL SETTORE EDILIZIO!!

Ma, noi non vogliamo chiudere questo nostro Articolo all’insegna della Sfiducia e del Pessimismo e vogliamo guardare al futuro con un sereno ottimismo, attraverso questa mirabile Dichiarazione di ANDREA LUVARA’:

“BISOGNA INVESTIRE E, IN QUESTO MODO, IMPEGNARE LE NOSTRE IMPRESE IN RISTRUTTURAZIONI FINALIZZATE AL RISPARMIO ENERGETICO,  AL RIFACIMENTO  DEI CENTRI STORICI, AD UNA EDILIZIA CHE GUARDI ANCHE AL SOCIALE. E, CON UN MINIMO DI RIPRESA, ANCHE I PRIVATI, RIPARTIREBBERO CON PICCOLE RISTRUTTURAZIONI DIFFUSE”

 

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