IL ROSETO DEI PAPI: Un gesto tutt’altro che simbolico

IL ROSETO DEI PAPI:
Un gesto tutt’altro che simbolico 

IL ROSETO DEI PAPI:
Un gesto tutt’altro che simbolico 

 

Vorrei usare ancora una volta questo spazio per un aggiornamento e alcune riflessioni sul progetto Roseto dei Papi, il quale, come saprete, da un anno a questa parte si sta occupando di riqualificare “dal basso” una porzione della centralissima, e degradata, area denominata Orti Folconi.

Partiamo dall’aggiornamento, in questi mesi si sono definite diverse sinergie con realtà del territorio, la più significativa delle quali è senza dubbio quella con Brico Center; a seguito della vittoria del bando “Insieme per il nostro quartiere” si è andata a definire una collaborazione tra il Roseto e il colosso del Fai Da Te, grazie alla quale siamo riusciti ad ottenere delle condizioni di favore presso il loro vivaista di fiducia, la 2m di Sassari.

Grazie all’interessamento del Direttore del punto vendita locale Brico siamo riusciti a incontrare di persona il proprietario del vivaio, anche lui grande appassionato di rose, che si è rivelato molto interessato al nostro progetto e che ci ha dimostra il suo favore fornendoci le piante di bordura (bosso nano e allora) a prezzi molto più vantaggiosi di quelli di mercato; permettendoci così di acquistare tutte le piantine che ci occorrono per la siepe e le bordure delle aiuole, insieme ad altri prodotti (semenza per il prato, sistema di irrigazione, concimi etc), con i 1000 vinti grazie al bando. Questo ci permetterà di realizzare la tracciatura del Roseto già nel mese di Novembre; la piantumazione delle rose avverrà invece verso Febbraio.

Altra collaborazione preziosissima è quella che si è andata a costruire con la ditta edile dei Fratelli Guatti, i quali si impegneranno nei prossimi giorni, a titolo gratuito, nell’opera di bonifica del terreno del Roseto da sassi e inerti vari; opera che una volta svolta lascerà il terreno pulito, smosso e livellato, quindi pronto per la semina del prato e l’impianto delle siepi.

Ecco come si presenta oggi il terreno, prima dell’intervento della Ditta Guatti, come potete notare, eventualmente recuperando le foto allegate agl’altri articoli pubblicati su questo sito, le strutture e tutto il cemento presente sul terreno in origine sono stati rimossi completamente; rimane solo, qua e là, qualche minutaglia da rastrellare.


Passiamo ora alle considerazioni, vorrei spiegare il motivo che ci ha spinti a imbarcarci in un’impresa di questa portata.

Siamo convinti che ogni comunità possegga molta energia latente e non sfruttata, energia che sedimenta formando legami che cementificano le comunità rendendole statiche e restie a qualsiasi cambiamento; a Savona, se consideriamo la grande diffidenza che troviamo per le novità e l’impegno civico, tale energia dovrebbe essere di elevata qualità e potenziale. Talvolta una parte di tale energia si libera, sublimandosi in sterili polemiche e mugugni; ma la maggior parte di essa rimane latente e disponibile, occorre solo trovare il modo per far si che essa si sprigioni.

Questo è il nostro intento, rendere coscienti i cittadini del fatto che sfruttando la loro energia possono modificare in modo diretto e profondo il territorio in cui vivono (inteso sia in senso fisico che sociale), realizzando autonomamente anche progetti ambiziosi (come un Roseto rinascimentale, ad esempio).

In altre parole si vuole dimostrare che investire sul catalizzare e canalizzare l’energia della comunità attraverso la partecipazione alla vita del territorio rappresenta una risorsa su cui investire piuttosto che un costo da sostenere.

Recuperando per i cittadini un ruolo d’attori attivi nel processo di gestione del territorio su cui vivono andremmo a creare le condizioni per far si che una comunità si sviluppi, passando da uno stato di inerzia decadente a uno di fermento e cambiamento.

Quindi, lavorare al Roseto dei Papi rappresenta un atto contro le mafie, in quanto un cittadino consapevole, che ama il suo territorio e sente la responsabilità di difenderlo non si piegherà mai di fronte a un’illecita prepotenza.

Lavorare al Roseto dei Papi rappresenta un gesto antifascista, perchè nessun autoritarismo può fiorire dove c’è consapevolezza e partecipazione.

Lavorare al Roseto dei Papi rappresenta un gesto contro gli inciuci della politica e i politici corrotti e\o incompetenti, poiché chi recupera coscienza della propria energia e applica attivamente il proprio ruolo sarà sempre il primo a monitorare, chiedere spiegazioni e nel caso censurare o perseguire, gli amministratori che non dovessero fare il loro dovere.

Lavorare al Roseto dei Papi rappresenta un gesto contro la cementificazione e le speculazioni selvagge, poiché si svolge su un terreno destinato a fare tale fine (vedremo…).

Lavorare al Roseto dei Papi rappresenta un gesto in grado di rinnovare la comunità Savonese e portarla fuori dalla crisi, poiché, come detto, una comunità che recupera la sua dinamicità è in grado di superare qualsiasi situazione.


Un gesto che chiunque può compiere, abbiamo giardinieri che hanno passato le ottanta primavere, e che ha un valore tutt’altro che simbolico o meramente estetico.

Vi invitiamo quindi a partecipare tutti i Sabato mattina, dalle ore 9 30 in poi, vestiti da campagna; il Roseto si trova in via Lichene, la prima traversa su Corso Ricci, parallela a via Don Minzoni, a destra, procedendo verso mare, dopo la ex caserma dei carabinieri.

Saremo inoltre presenti il 27 Settembre alla manifestazione “Fiori, Frutta, Qualità” che si terrà a Celle.

ANDREA GUIDO

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