Il potere malefico di uno sguardo

Il potere malefico di uno sguardo

Il potere malefico di uno sguardo

Riad – Il regno saudita mette al bando anche il solo contatto visivo tra uomo e donna in pubblico. E concede solo 30 giorni di tempo ai negozianti che impiegano personale di entrambi i sessi per erigere nei loro negozi dei muri divisori, alti almeno 1,60 centimetri, per proteggere commesse e clienti dagli sguardi maschili.

Questa la parte iniziale di un interessante articolo su “Il Secolo XIX” edizione on-line ancora presente il 31 gennaio. Ebbéh, che ci si aspettava in un regime teocratico? Non per nulla la “radice” comune delle cosiddette religioni “monoteistiche” (a dispetto di un plurale che potrebbe essere complemento oggetto e non soggetto) sono i libri attribuiti a Mosè. Qui (Genesi) non si capisce bene se dobbiamo prestare attenzione alla creazione dei due sessi (masculum et femina creavit eos) o dobbiamo sostituire il “creavit” con quel “fare”  con un po’ di fango e una costola presa ad Adamo. I Padri della Chiesa hanno speso fiumi d’inchiostro per spiegare queste incongruenze ma i santi dal XI al XIII secolo in particolare ebbero più presente la seconda forma dell’origine della donna. Sicuramente la donna è la spiegazione dell’origine del male sulla terra se si legge la Genesi così com’è. Ma perché mettere muri di separazione in Arabia Saudita? Ma è semplice: perché la “tentazione” viene sempre e comunque dalla donna. 
A Sant’Ambrogio si può ammirare il matroneo perché le funzioni vespertine potevano indurre a rapporti clandestini “mordi e fuggi” favoriti dall’oscurità come si preoccupa Stefano di Fougères.  La donna è colpevole e peccatrice sempre e comunque.
Guai se è “attiva” durante un rapporto coniugale. I manuali dei confessori abbondano di specifiche domande a lui “che deve avere controllo della situazione che domina” e soprattutto a lei fin negli aspetti più intimi della persona.
E in Arabia Saudita? Cambia la latitudine, cambia l’epoca storica, cambia parte  dei dettagli,  ma il concetto non cambia. E’ lo stesso della teocrazia di fatto che ha tenuto sotto ferreo controllo il comportamento sociale e personale di uomini e donne fino negli aspetti più intimi.

L’aspetto sconcertante è che anche alla nostra latitudine e a dispetto della tradizione Illuminista e della “separazione” tra Chiesa e Stato abbiamo Pontifex e don Piero Corsi che ci ricordano i bei tempi dei cancelletti alle osterie voluti da Leone XII, della provocazione delle gonne mini con le quali la donna resta e rimane l’’eterna tentatrice e i “maschietti” con implicite attenuanti. E sicuramente, se a peccare sarà un prete con una dodicenne, l’assoluzione sarà più pronta.


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