Il più grande museo della fisarmonica

Diverse centinaia di affascinanti strumenti musicali
da collezione raccolti negli anni dal carcarese Mauro Torterolo

         IL PIU’ GRANDE MUSEO DELLA FISARMONICA

Diverse centinaia di affascinanti strumenti musicali da collezione
raccolti negli anni dal carcarese Mauro Torterolo

IL PIU’ GRANDE MUSEO DELLA FISARMONICA

In Italia esistono alcune raccolte di fisarmoniche esposte al pubblico, nelle “capitali” di Stradella e Castelfidardo o in località più vicine a noi, come Robilante e Seborga. Ma la collezione messa insieme in decenni, con passione e pazienza, dal carcarese Mauro Torterolo le supera tutte, contando oltre settecento esemplari di fisarmoniche storiche di ogni tipo.

 

Tutta l’evoluzione del popolare strumento musicale – dalla sua origine ad oggi – è documentata attraverso esemplari unici, conservati in ottimo stato e funzionanti (se era il caso, è intervenuto lui a ripararli con la sua versatile abilità artigiana).

Raccolte in tutta Italia e anche all’estero, qui troviamo fisarmoniche a piano o cromatiche, esemplari classici dalle linee eleganti nonché coloratissimi strumenti popolari, fisarmoniche a tastiera arrotondata, a più tastiere, fise diatoniche e semi diatoniche, organetti, folkloristiche armoniche a bottoni o anche a bocca, fisarmoniche da concerto, da studio e da “liscio” … Non una uguale all’ altra.

Accanto a ogni strumento vi è un cartellino con le indicazioni cronologiche, le caratteristiche e le note di unicità di molti esemplari.

Tutte le fisarmoniche sono disposte ordinatamente e con gusto in modo da poter già essere ammirate, ma per ora il pubblico che ha il privilegio di entrare nello “scrigno” realizzato da Mauro è solo quello degli amici, degli intenditori o degli studiosi. Anche per ragioni di spazio per ora non è possibile consentirne l’accesso a tutti.


Torterolo spiega con semplicità come è nata la sua passione e come ha iniziato la raccolta: «In casa mio nonno suonava la fisarmonica e io, fm da piccolo, mi appassionavo a sentirlo. Ma non ho mai imparato a suonare questo strumento, che mi ha sempre affascinato per la magia dei suoni che sprigiona; quando poi ho avuto modo di aprire le fisarmoniche per ripararle, mi sono appassionato anche ai meccanismi interni che generano i suoni.

Diventato grande, ho iniziato la professione di lattoniere, per cui mi capitava di andare in diverse soffitte di abitazioni della zona per lavori sul tetto e vedevo vecchie fisarmoniche abbandonate sul solaio, malconce e silenziose, con mantici sfondati e tasti rotti, ma sempre accattivanti col loro fascino gravido di storia, di musica, di vita. Così ho iniziato ad acquistarle, magari barattandole con il mio intervento lavorativo alle grondaie, e a ripararle per rimetterle in funzione. E, una dopo l’altra, il numero è cresciuto … ora ho superato le 700».

Una raccolta di questo genere merita certamente ben altra collocazione, in uno spazio strutturato ad hoc e aperto al pubblico, che già ora frequentemente si rivolge al collezionista o all’amministrazione comunale chiedendo informazioni e sperando nella possibilità di vedere le fisarmoniche.


Mauro Torterolo con Giuliano Pastrengo e il sindaco di Carcare, Franco Bologna

Favorevole si è dichiarato il sindaco di Carcare, Franco Bologna, che- ha detto: «Di fronte al patrimonio incredibile rappresentato dalla collezione di fisarmoniche messa insieme da Mauro Torterolo, vista anche la sua disponibilità a renderlo fruibile dal pubblico, il nostro tentativo è quello di fame un museo vero e proprio, cercando di allestire spazi adeguati per una sede museale»,

Plaudiamo all’ iniziativa e aspettiamo con ansia che una nuova e qualificata sede museale venga aperta in Val Bormida, accanto ai prestigiosi musei tematici che già richiamano significativi flussi di visitatori: appassionati o amanti del turismo culturale che percorrono il nostro entroterra per una puntata al museo del vetro di Altare, al museo della bicicletta a Cosseria, al museo napoleonico di Millesimo, al museo della civiltà locale di Riofreddo, al Museo dei paramenti sacri di Bormida o ad altre sale tematiche allestite in altrettante località.

Lorenzo Chiarlone  da IL LETIMBRO

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