PIANO URBANO DELLA MOBILITA’ E TRAFFICO

  RIFLESSIONI SUL PRESENTE E SUL FUTURO
Diciannovesima parte 
IL PIANO URBANO DELLA MOBILITA’ E TRAFFICO (II)
L’Aurelia bis  e’ un assurdo progetto di infrastruttura viaria, che non verrà a risolvere nulla, in relazione al traffico che attanaglia le Albisole e Savona

RIFLESSIONI SUL PRESENTE E SUL FUTURO
Diciannovesima parte 
IL PIANO URBANO DELLA MOBILITA’ E TRAFFICO (II)
L’Aurelia bis  e’ un assurdo progetto di infrastruttura viaria, che non verrà a risolvere nulla, in relazione al traffico che attanaglia le Albisole e Savona
 

Dopo le necessarie… premesse… della scorsa settimana, passo, oggi, a svolgere le mie personali osservazioni al PUMT (Piano Urbano della Mobilità e del Traffico), precisando, in proposito, che io non ho avuto la possibilità di prendere in visione il Progetto Definitivo, elaborato dalla Società Milanese “POLINOMIA”; le mie osservazioni traggono origine dalle dichiarazioni del Vice-Sindaco Paolo Caviglia, rilasciate a Dario Freccero in una Intervista riportata sul Quotidiano “IL SECOLOXIX” (pag. 16) in data 16 Febbraio 2011.  

Nel contesto del Servizio Giornalistico, sopra citato, alla precisa domanda di Dario Freccero: “QUAL E’ L’ASPETTO CENTRALE DEL PUMT?” , IL Vice-Sindaco, con delega al Traffico, ha così risposto:

“ IL PRIMO PUNTO E’ IL TRASPORTO PUBBLICO, PERCHE’ UNA CITTA’ STRETTA TRA IL MARE E MONTI NON PUO’ INTERVENIRE SULLA MOBILITA’ SENZA RIDURRE L’IMPATTO DEI MEZZI PRIVATI, CHE NON CI STANNO PIU’.”

Debbo dire subito che concordo totalmente con questa iniziale affermazione; mi permetto di aggiungere, al riguardo, che già in data Febbraio 1995 (vedere pubblicazione: L’ALTRA CITTA’ Pagina 52) così, testualmente, scrivevo:

“SAVONA HA URGENTE BISOGNO DI DECONGESTIONARE IL CENTRO CITTADINO; SI VERIFICA, INFATTI, QUOTIDIANAMENTE, UNA PALESE SPROPORZIONE TRA IL NUMERO DELLE AUTO CHE ARRIVANO IN CITTA’, RISPETTO ALLE SUE ATTUALI CAPACITA’ RICETTIVE.”

Entrando maggiormente nel dettaglio della Sua Impostazione Programmatica, il Vice Sindaco Paolo Caviglia ha così aggiunto:

“ORA NASCERANNO NUOVE LINEE DEI BUS, CHE COLLEGHERANNO LA CITTA’ IN MODO PIU’ FUNZIONALE, RICONOSCENDO UN NUOVO RUOLO DI CENTRALITA’ ALLA STAZIONE FERROVIARIA DI MOGRIFONE.”

Desidero inoltre sottolineare, con vivo piacere, che il Vice Sindaco, in precisa coerenza con questa visione programmatica si era recentemente impegnato (vedere, in tal senso, i Quotidiani locali del 5 febbraio 2011) verso la CREAZIONE DEI TRENI METROPOLITANI, ipotizzando un collegamento a “T”, che venga ad unire Cairo Montenotte, Carcare, Altare e Savona (con fermate a Lavagnola e Mongrifone) e, da qui, Zinola e Vado Ligure (da un lato) e le Albisole, Celle Ligure e Varazze (dall’altro lato).

Ottima scelta mi viene voglia di dire e di ripetere, augurando, di tutto cuore, uno splendido successo per questa futuribile iniziativa.

Purtroppo, però, quando sento risuonare, attorno a me, la parola METROPOLITANA (o, per essere più precisi, la dizione METROPOLITANA LEGGERA) mi vengono i brividi ed allora sento il bisogno (o, meglio, il dovere) di avanzare qualche razionale dubbio sulla concreta fattibilità di questo progetto ed esprimo, nel modo seguente, queste mie perplessità:

. Nel 1993 (e cioè diciotto anni or sono) era stato concordato, tra il Comune di Savona, la Regione Liguria ed il Governo Nazionale, un accordo di programma (con relativo finanziamento) per creare una Metropolitana leggera, che doveva collegare, nel suo percorso, Celle Ligure, le due Albisole, Savona e Vado Ligure.

Il Progetto relativo poteva contare su di un tracciato già esistente (la dismessa linea ferroviaria che metteva in comunicazione le località sopra citate);

. La concreta realizzazione di questo progetto non comportava alterazioni o, peggio, devastazioni territoriali ed ambientali;

Paolo Caviglia

. I COSTI ed i TEMPI della sua realizzazione erano nettamente inferiori a quelli ipotizzati per l’AURELIA BIS (progetto in allora); possiamo addirittura aggiungere che oggi (a diciotto anni di distanza) noi tutti potremmo vedere quest’opera sicuramente ultimata;

. Attraverso la sua utilizzazione sarebbe stato possibile, per qualsiasi cittadino, raggiungere il Centro della nostra Città in pochi minuti (sia partendo da Celle che da Vado Ligure);

. Di conseguenza, sarebbe stato possibile ridurre, in misura significativa, il numero delle auto che, ogni giorno, entra in città;

. Attualmente, il progetto non è più concretamente realizzabile per l’elementare ragione che l’ipotizzato tracciato (almeno nell’ambito del territorio del Comune di Savona) e già stato cancellato, a seguito della programmazione di nuove costruzioni edilizie; mi riferisco, in particolare, al progetto del NUOVO PARK DI VIA FALLETTI ed alla NEO COSTRUZIONE EDILIZIA IN ATTO NELL’AREA EX-BALBONTIN.

Sorge, a questo punto, spontanea una (o più domande), che non sottopongo, in modo specifico, al Vice-Sindaco Paolo Caviglia, quanto, invece, a tutti gli Amministratori Comunali che si sono succeduti nel tempo ( dal 1993 ad oggi ):

PERCHE’ SI E’ PERSA QUESTA STRAORDINARIA OCCASIONE?

PERCHE’ NON SI E’ GUARDATO AL FUTURO CON LO SPIRITO DELLA RAZIONALITA’ E DEL PUBBLICO INTERESSE?

Dubito che qualcuno voglia o possa rispondere a queste due semplici domande ed è per questa ragione che LO STUDIO DI FATTIBILITA’ RIFERITO AL RILANCIO DEL CONCETTO DI METROPOLITANA RISCHIA, ANCORA UNA VOLTA, DI NAUFRAGARE.

In effetti a Savona, con buona pace di tutti noi, si pensa a ben altro; nella mente dei poteri forti della nostra Città e’ ritornato il mito (o l’incubo) dell’ AURELIA-BIS; non a caso, il Servizio Giornalistico de “IL SECOLO XIX (pagina 16) del 16 Febbraio 2011 (precedentemente citato) porta il seguente Maxi-Titolo:

“IL TRAFFICO PRENDE FIATO, MA CI VUOLE L’AURELIA BIS”

Ed allora, carissimi Amici, cerchiamo di esaminare, in breve sintesi, le caratteristiche fondamentali del PROGETTO DI QUESTA SUPER-STRADA:

 

1 Il Tracciato misura circa 5 chilometri e 200 metri e comprende unicamente il tratto di territorio compreso tra la Valle Del Rio Grana e Luceto (Comune di Albisola Superiore) e Corso Ricci (Comune di Savona);

 

2 La prosecuzione dell’Aurelia-Bis da Corso Ricci fino alla strada di scorrimento per Vado Ligure non esiste nel progetto; questo futuro tratto viene dato per certo soltanto sulla base degli intenti (o dei desideri), unicamente nel tentativo di far accettare alla pubblica opinione l’attuale monco progetto.

Lo stesso discorso va fatto per l’ipotizzato tratto a Levante di Albisola, in direzione di Celle Ligure; anche questo tratto non esiste nel Progetto e va, quindi, catalogato nel settore delle pie illusioni;

 

3 Nel tracciato previsto dal Progetto (e,quindi,nell’ambito territoriale di soli 5 chilometri e 200 metri) dovrebbero essere realizzate le seguenti opere:

– un grande Viadotto sul Torrente Letimbro

– un Viadotto sul Rio Grana

– l’allargamento dell’esistente Viadotto sul Torrente Sansobbia

– alcuni Viadotti secondari (e, tra essi, quello sul Ritano del Termine)

– quattro Gallerie Naturali assai significative (la “CAPPUCCINI”, la” SAN PAOLO”, la “BASCI” e la”GRANA”) per un totale di circa 3,9 chilometri di sviluppo lineare.

– alcuni tratti di Galleria in Artificiale

– va doverosamente ancora aggiunto che la Galleria che dovrebbe passare sotto il “CASTELLARO” (alla periferia Sud di Luceto) non e’ progettata e, tanto meno, finanziata

– alcuni rami stradali secondari in corrispondenza degli svincoli;

 

4 Quasi tutto il terreno, interessato dal tracciato, presenta fenomeni di fragilità e di instabilità geologica; inoltre, alcune tra le ipotizzate Gallerie sono poste a ridosso di edifici e di manufatti civici, con conseguenti pericoli di stabilità degli stessi; in ispecie se dovessero essere forzatamente impiegate, durante i lavori, particolari tecniche perforatrici (uso di esplosivi, del”martellone demolitore”, della fresa o “talpa”, che dir si voglia);

 

5 Sono, intanto, in fase di avanzata attuazione le procedure di esproprio o di occupazione temporanea di terreni; quelle più eclatanti riguardano:

CAPANNONI DI CORSO RICCI (dove dovrebbe essere realizzato lo svincolo), i CAPANNONI DI VIA SCHIANTAPETTO (per il raccordo con il Viadotto sul Letimbro) e i DUE EDIFICI DI VIA MIGNONE (l’uno all’interno del tornante della via, l’altro posto lateralmente, sotto il quale passerà direttamente la GALLERIA “CAPPUCCINI“).

Sono, inoltre, state avviate le procedure che riguardano le zone di VIA SCOTTO, il CAPANNONE DI GRANA ed altre ancora;

 

6 Il Costo per la realizzazione dell’opera dovrebbe aggirarsi attorno alla vertiginosa cifra di 250 Milioni di Euro, ai quali potrebbero aggiungersi eventuali (ma, assai probabili) risarcimenti dei danni arrecati agli edifici delle zone attraversate, a causa degli assai probabili problemi di cantierizzazione.

In conclusione, carissimi amici, possiamo tranquillamente affermare che la cosiddetta AURELIA-BIS e’ un assurdo progetto di infrastruttura viaria, che non verrà a risolvere nulla, in relazione al traffico che attanaglia le Albisole e Savona; sarà, di fatto, un inutile spreco di denaro, foriero, altresì, di notevoli danni per le zone che andrà ad attraversare.

– Ma torniamo al PUMT ed alle strategie ipotizzate dal Vice-Sindaco Paolo Caviglia.

immagine da ivg.it

A mio modo di vedere, rimane in piedi la strategia dei TRENI METROPOLITANI, sui quali ho precedentemente espresso un positivo parere.

Ma non possiamo e non dobbiamo farci eccessive illusioni; allo stato attuale delle cose, rimarrà, pur sempre, un numero eccessivo di Auto Private che verranno a soggiornare in Città; sorge allora ineluttabile il PROBLEMA DEI PARCHEGGI, soprattutto nei Quartieri Centrali della Città (Villapiana compresa).

Nell’intervista giornalistica (alla quale , precedentemente, ho fatto riferimento) Paolo Caviglia giunge ad affermare:

“PER IL CENTRO, VARIAMO PROGETTI DI PARK INTERRATI SOTTO LE PIAZZE CHE TOGLIERANNO UN PO’ D’AUTO, ALMENO QUELLE DEI RESIDENTI: SARANNO PARCHEGGI PERTINENZIALI, NON A ROTAZIONE, PER FAR SPARIRE AUTO CHE OGGI STANNO IN SUPERFICIE, NON PER PORTARNE DI NUOVE.”

Su questo specifico argomento, debbo dire che non posso condividere la strategia prevista; anzi, mi stupisco per questa affermazione del Vice Sindaco, convinto, come sono, che Egli ben conosca la storia della nostra Città e, di conseguenza, le caratteristiche geo-fisiche del territorio, sul quale Savona è nata.

Desidero semplicemente ricordare quanto segue:

. Savona è nata e si è progressivamente ingrandita sull’INTERA FOCE DEL LETIMBRO; non dimentichiamo, a questo proposito, che soltanto nel primo ventennio del 1900 (e più precisamente durante gli anni della guerra 1915 – 1918) il Letimbro è stato artificiosamente canalizzato e posto in parallelo all’allora nascente Corso Ricci; di conseguenza, soltanto a partire da quegli anni lo sbocco a mare del Letimbro è stato trasformato da foce in estuario.

. Ma, la Natura ha le sue leggi, che vanno al di là delle intenzioni degli Esseri Umani: l’acqua del Letimbro continua, ancora oggi, a by-passare gli argini artificiali costruiti e ad espandersi nel sottosuolo della nostra Città.

Possiamo portare, in proposito, un numero infinito di esempi.

Provate a scavare: troverete acqua sotto l’Edificio dell’ex Ospedale San Paolo (il quale si regge su di un impianto-palafitta, costituito da circa 3.800 puntelli), oppure sotto il pavimento dell’edificio della Croce Bianca, o sotto i negozi di via Pia, adiacenti all’attuale Pinacoteca; non parliamo, poi, dell’acqua che potete trovare nei cosiddetti Parcheggi del Sacro Cuore e mai utilizzati come parcheggi, proprio a causa dell’abbondanza della risorsa idrica.

 . Ma tutto questo non basta; se ne avete possibilità, andate a scavare sotto l’area di piazza del Popolo; lì troverete un suolo ricchissimo di falde acquifere, dalle quali il nostro Acquedotto ricava buona parte del fabbisogno idrico cittadino.

Qualcuno potrà obiettare che anche stando così le cose (e, quindi, con un’eccessiva presenza di acque nel sottosuolo) i park interrati si possono comunque creare, perché una tale possibilità è data dalle più moderne e sofisticate tecnologie neo-edificatorie.

Ma, vale forse la pena di replicare a costoro che, pur ammettendo che tutto questo sia possibile, i costi realizzativi saranno destinati ad aumentare in misura notevole e saranno realisticamente sostenibili da pochi e ben noti benestanti cittadini; ovviamente tutto questo in omaggio ai più elementari principi di giustizia sociale.

Dunque: a mio modo di vedere, la strada da perseguire è un’altra e su questo argomento ho già scritto la scorsa settimana (anzi: in data 24 febbraio 1995).

In estrema sintesi, occorre:

. ALL’INTERNO DEL PIANO URBANO DELLA MOBILITA’ E DEL TRAFFICO APPROVARE E REALIZZARE UN ADEGUATO NUMERO DI PARCHEGGI DI CINTURA URBANA.

. COLLEGARE QUESTI PARCHEGGI CON IL CENTRO CITTADINO ATTRAVERSO L’IMPIEGO DI BUS – NAVETTE

. QUALORA QUESTA STRATEGIA NON FOSSE PERSEGUIBILE PER RAGIONI ECONOMICHE, ADOTTARE LE “ZONE BLU” (ZONE A TRAFFICO VIETATO PER I MEZZI PRIVATI, QUANTO MENO SINO AD UNA CERTA ORA DEL MATTINO): UNA TALE SOLUZIONE COMPORTERA’ UNA DRASTICA RIDUZIONE DELLE AUTO CHE ENTRANO IN CITTA’, UN PARALLELO INCREMENTO DELL’UTILIZZO DEL MEZZO PUBBLICO ED UN NOTEVOLE AUMENTO DELLA VELOCITA’ COMMERCIALE.

23 febbraio 2011                                              Aldo Pastore

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