Il pianeta Sociale

RIFLESSIONI SUL PRESENTE E SUL FUTURO
Quarantacinquesima puntata
E’ ORA DI COSTRUIRE IL PIANETA SOCIALE

RIFLESSIONI SUL PRESENTE E SUL FUTURO
Quarantacinquesima puntata
E’ ORA DI COSTRUIRE IL PIANETA SOCIALE  

– In data 22 Novembre 2011, il Presidente della Repubblica  Giorgio Napolitano ha inviato a tutti noi questo sintetico, ma chiaro messaggio:

“MI AUGURO CHE IN PARLAMENTO SI POSSA AFFRONTARE ANCHE LA QUESTIONE DELLA CITTADINANZA AI BAMBINI NATI IN ITALIA DA IMMIGRATI STRANIERI.

NEGARLA E’ UN’AUTENTICA FOLLIA, UN’ASSURDITA’.

I BAMBINI HANNO QUESTA ASPIRAZIONE.”

– E’ un auspicio che condivido (non da oggi, ma da molti anni) perché ritengo che questa soluzione possa rappresentare un valido presupposto per l’EDUCAZIONE ALLA CITTADINANZA, LA QUALE DEVE ASSUMERE UNA  DIMENSIONE INTERCULTURALE E DEVE AVERE, COME OBIETTIVI, L’APERTURA, L’EGUAGLIANZA E LA COESIONE.

Col passare degli anni, mi sono reso conto, tuttavia, che queste mie convinzioni (consolidate nel tempo, malgrado tutto) si sono poste, quasi sempre, in contrasto con il REALE ed il QUOTIDIANO; abbiamo, tuttora, una Società ove LA REGOLA E’ IL CONTINUO E PROGRESSIVO RESTRINGIMENTO DEI CONFINI TERRITORIALI, ETICI E CULTURALI: stiamo passando, in negativo, dal Pianeta al Continente, dal Continente alla Nazione, dalla Nazione alla Regione, dalla Regione alla Provincia, dalla Provincia al Comune, dal Comune al Quartiere, dal Quartiere al Condominio, per rinchiuderci, infine, nel nostro solitario interesse egocentrico ed egoistico; in altri termini, stiamo assistendo alla NASCITA DI UN ESASPERATO INDIVIDUALISMO, associato ad un DEVASTANTE QUALUNQUISMO IDEOLOGICO (con conseguente CADUTA DELL’UMANIZZAZIONE, vale a dire del modo DI CONCEPIRE E DI ORGANIZZARE UNA VITA COLLETTIVA) ove l’interesse (anche economico) del Singolo viene a prevalere rispetto al supremo Bene dell’intera nostra collettiva condizione esistenziale.

Siamo agli antipodi degli insegnamenti che molti grandi del Passato (anche recente) ci hanno lasciato!

Come dimenticare, carissimi Amici, questi brevi incisi:

ZYGMUNT BAUMAN: E’ inutile contare sugli Stati-Nazione per risolvere i gravi problemi globali che ci affliggono: occorre costruire un’opinione pubblica che operi su scala mondiale.

 Lo Stato  Sociale è finito; è ora di costruire il Pianeta Sociale.

BOB MARLEY: Finchè il colore della pelle avrà più importanza del colore degli occhi, sarà sempre guerra.

 ERNESTO CHE GUEVARA: Se fossimo capaci di unirci…

Quanto bello e vicino sarebbe il futuro.

Le dichiarazioni del  Presidente della Repubblica sono in perfetta sintonia con questi principi e con questi ideali, ma, ahimè, sono in controtendenza rispetto al modo di pensare di larghi settori dell’opinione pubblica.

– Ma, al di là di questi presupposti etici e culturali, cerchiamo di guardare in faccia  la realtà, carissimi Amici!

Rivolgiamo lo sguardo a questa TABELLA ISTAT, nella quale sono esposti graficamente i Dati elaborati dalla FONDAZIONE  DAVID HUME:

  

Che cosa dicono a tutti noi i grafici di questa tabella?

Dicono esattamente questo:

* NEGLI ULTIMI 17 ANNI, GLI ITALIANI HANNO PERSO OLTRE 60.000 NATI, PASSANDO  DAI 575.587 DEL I993 AI 483.862 DEL 2010: un percorso che ha alti e bassi, ma che, tuttavia, mostra un trend estremamente chiaro;

 * Nello stesso periodo di tempo, GLI STRANIERI, VIVENTI IN ITALIA, HANNO DECUPLICATO IL NUMERO DEI LORO NATI, PASSANDO DAI 7.OOO (circa) DEL 1993 AI 78.082 DEL 2010.

 

Raphael Zanotti (Quotidiano “LA STAMPA” del 23 Novembre 2011) ha così commentato questi ultimi dati:

Una corsa che non conosce ostacoli, in continua crescita, tanto che, nel 2010, il 13,9 per cento dei nuovi nati è figlio di una coppia straniera” (vedere, in proposito, il grafico del secondo lato della Tabella)

Ma, l’attento esame delle Cifre ci porta ad altre considerazioni, che desidero esporre, sia pure in forma rigorosamente sintetica:

1) I più prolifici sono i Marochini ed i Romeni.

Secondo le stime della FONDAZIONE DAVID HUME, nel 2009, il 17,6 per cento ed il 17,4 per cento degli stranieri nati in Italia erano, rispettivamente, loro figli; seguono gli Albanesi (12 per cento), i Cinesi (6,7 per cento) e gli Indiani (3,8 per cento);

2) Questi nuovi nati vanno ad aggiungersi agli altri Stranieri nati e residenti in Italia che, incrociando dati ISTAT e CARITAS, l’anno scorso, hanno superato i 650.000 individui (numero in continua crescita dal 2006, quando erano appena il 61 per cento);

3) Anche  le SECONDE GENERAZIONI crescono: rimaste intorno al 13,4 per cento tra il 2006 ed il 2009, nell’ultimo anno sono salite al 14,2 per cento;

4) Sono, quindi, QUASI UN MILIONE i minorenni Stranieri che vivono in Italia, sommando quelli nati sul nostro suolo a quelli nati nella loro Patria ed arrivati, in Italia, in un secondo tempo.

Per comprendere quanto questa presenza sia significativa, basti pensare al fatto

Giorgio Napolitano

Che la QUOTA DEI MINORI STRANIERI PRESENTI IN ITALIA RAPPRESENTA, ORMAI, IL 10 PER CENTO DELL’INTERA POPOLAZIONE MINORENNE D’ ITALIA: 993.238 BAMBINI E RAGAZZI STRANIERI  RISPETTO AI 9.236.576 TOTALI

– Dunque: sono questi nuovi nati ad evitare che IL NOSTRO BELPAESE diventi una Nazione sempre più anziana. Ed è grazie  al loro contributo, quando diventeranno Adulti, se il SISTEMA PENSIONISTICO ITALIANO potrà mantenere un doveroso e corretto equilibrio tra coloro che entrano nel Mercato del Lavoro e tra coloro che, per ragioni di età, se ne debbono ritirare.

Ma, non è necessario guardare ad un LONTANO FUTURO; già oggi noi possiamo constatare (dati alla mano) che LA POPOLAZIONE IMMIGRATA IN ITALIA, ATTUALMENTE IMPIEGATA NEI POSTI DI LAVORO, E’ PIU’ GIOVANE DI QUELLA ITALIANA (32 ANNI DI MEDIA VALE A DIRE 12 IN MENO DI QUELLA DEGLI ITALIANI) ed è, quindi, più lontana dal pensionamento e, di conseguenza, porta, sul piano puramente economico a questi indubbi vantaggi:

a) assicura una maggiore flessibilità e disponibilità ad inserirsi in tutti i  settori produttivi;

b) crea autonomamente lavoro, attraverso l’opera dei suoi 228.540 piccoli Imprenditori, presenti nell’ambito dell’intero territorio nazionale;

c) versa, annualmente, oltre SETTE MILIARDI DI CONTRIBUTI PREVIDENZIALI e, quindi, complessivamente, rende di più di quanto viene a costare alle Casse dello Stato.

Non a caso, Jean-Philippe Chauzy (Direttore per la Comunicazione dell’INTERNATIONAL ORGANIZATION FOR MIGRATION) è giunto recentemente ad affermare (vedere, in proposito, il Quotidiano”LA STAMPA” del 15 Novembre 2011):

Gli immigrati sono una risorsa fondamentale per l’economia globale; ma, invece di ragionare su come attirarli e integrarli, stiamo a combattere, ogni giorno, con dei miti negativi che hanno radice solo nel pregiudizio. intanto il  mondo cambia e molti paesi rischiano di perdere, per sempre, il treno della ricchezza

Mi permetto di aggiungere a queste sagge parole che l’Italia rischia di rientrare in questo Contesto rischioso e risicato. Per queste motivazioni (che a me sembrano assolutamente elementari) ritengo sia giunto il momento di sentire la voce del Presidente della Repubblica ed agire, in ogni ambito Sociale, per la CREAZIONE DI UNA NUOVA SOCIETA’ CIVILE APERTA AL FUTURO, A COMINCIARE DALLA SCUOLA (NELLE SUE DIVERSE ARTICOLAZIONI) PER GIUNGERE AD UN’INNOVATIVA POLITICA DEL LAVORO (NELLO SPIRITO DEL “COSA PRODURRE” E DEL “COME PRODURRE” DI BERLINGUERIANA MEMORIA).

24 Novembre 2011   Aldo Pastore

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