Il Pd vuole rottamare Spagnoletti ed io sono indignato

 

IL PD VUOLE ROTTAMARE SPAGNOLETTI

ED IO SONO INDIGNATO

IL PD VUOLE ROTTAMARE SPAGNOLETTI

ED IO SONO INDIGNATO

Ho appena appreso da Uomini Liberi che  Bruno Spagnoletti sarebbe stato denunciato alla Commissione di Garanzia del PD perché le sue opinioni nuocerebbero gravemente al partito, screditandone dirigenti e campagna elettorale, ed il termometro della mia indignazione è andato fuori scala.


 Esiste la possibilità che il procedimento termini senza dar luogo a provvedimenti (cosa che ogni persona di buon senso, ma ancor più ogni cittadino interessato ai valori della vera politica, si augura di tutto cuore) ma non tengo in alcun conto la possibilità che il noto blog abbia dato una notizia non vera: la mia indignazione, quindi, trae origine dal solo fatto che qualcuno, all’interno del PD, abbia promosso una simile azione di stroncatura e che questa non sia stata immediatamente ritenuta irricevibile.

Mi ha ricordato, lo stesso Spagnoletti, che gli  articoli da lui pubblicati su Trucioli Savonesi assommano a ben 72….LEGGI.… Chissà quant’altro ha diffuso con altri mezzi, ogni volta proponendo alla riflessione temi politici che, ancorché irrinunciabili, raramente trovo in diffusione! Mi piacerebbe che altri si mettessero a confronto con lui, dando vita sul blog ad una palestra di cui si sente tanto il bisogno (chissà se Spagnoletti si ricorda del Convegno dei Cinque, straordinaria trasmissione radiofonica di un milione di anni fa?). A persone così il gruppo di appartenenza non può imputare niente! Rappresentano proprio il grado di democrazia, il grado di cultura, la garanzia del gruppo. Io l’ho criticato quando ha fatto esplicitamente valere la sua posizione intellettuale per fini elettorali: è stato come se si fosse autoavvilito in un compito non suo, portandolo a contraddizione. Avrebbe diverso significato una sua pubblica riflessione sulla coerenza fra pensiero e scelta partitica, ma la opzione di campo in una sciagurata competizione come sono le primarie, in ogni caso scontro e non democratica scelta, seguita dalla richiesta di voto, ha rischiato di abbassare la tribuna sulla quale si trova.


 Ora si vorrebbe che facesse i conti con quanto è ormai evidente a quasi tutti: il PD, oggi, fa solo esercizio di potere e mal sopporta chi è ancora sensibile ai problemi della democrazia, della giustizia sociale (chi dei suoi compagni di partito ha ripreso le sue riflessioni sulla progressività delle imposte?), dell’equità (chi ha ripreso le sue condanne dei privilegi di partito?), della partecipazione (chi si è associato alle sue giuste invettive per riunioni decisorie ristrette – vedi “Celle caput mundi”?).

Io non condivido la sua appartenenza e non ho appartenenza, per mille ragioni: lavoratore e figlio di lavoratore non potrei mai associarmi a chi ne annulla prepotentemente i diritti; democratico e figlio di democratici convinti non posso tollerare chi aspira a concentrare il potere nelle mani di pochi e a farsi sostenere da un “partito della Nazione”, da una informazione asservita, da una imprenditoria predatoria preferita a quella corretta; molti anni fa plaudente a grandi conquiste come la pubblicizzazione dell’energia, la riforma del sistema sanitario, lo statuto dei lavoratori, non posso, ora, gioire e dichiarare grande conquista il loro annientamento. Ma vorrei che persone come lui ce ne fossero tante, in tutti i partiti democratici; il Partito sedicente Democratico fa sapere di non averne bisogno: vedremo se avrà avuto ragione.    

Luigi Bertoldi

(Rete Regionale delle Liste Civiche)   

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