IL PARADOSSO

IL PARADOSSO/
Il Comune di Savona perde un documento
ma il cittadino è costretto a pagare le conseguenze

IL PARADOSSO/
Il Comune di Savona perde un documento
ma il cittadino è costretto a pagare le conseguenze
Savona – Il Comune di Savona non rispetta le leggi dello Stato e addebita ai cittadini la propria inefficienza. E’ quanto emerge dalla vicenda di un savonese che si è trovato a dover fornire all’Ufficio Verifica Impianti termici del municipio savonese un documento (il progetto dell’impianto termico di uno stabile commerciale) di cui il Comune era già in possesso e senza il quale l’amministrazione non avrebbe potuto fornire il certificato di agibilità

 

 In pratica, il Comune ha perso il documento all’interno dei suoi uffici e ora fa pagare le conseguenze di tale smarrimento ai cittadini, dimenticando che secondo l’articolo 18 della legge 241/1990 (modificato dalla Legge 15/2005  e dal D.L. 35/2005): “I documenti attestanti atti, fatti, qualità e stati soggettivi, necessari per l’ istruttoria del procedimento, sono acquisiti d’ ufficio quando sono in possesso dell’ amministrazione procedente (nota bene: è proprio “procedente”, da procedere, e non “precedente”; quindi, che nessuno faccia il finto tonto…), ovvero sono detenuti, istituzionalmente, da altre pubbliche amministrazioni. L’ amministrazione procedente può richiedere agli interessati i soli elementi necessari per la ricerca dei documenti”.

Il che significa che  il cittadino può limitarsi a dire che i documenti sono già nelle mani dei Vigili del Fuoco o del Genio Civile, e spetta al Comune chiederli. In questo caso, peraltro, l’operazione era ancora più semplice: i documenti, infatti, li avevano già gli uffici dell’Urbanistica, e non potevano non averli: come avrebbero fatto, in caso contrario, a consentire l’agibilità del locale? Trovarli, però, è un altro paio di maniche…

Poi c’ è l’articolo 3 del già citato Decreto-Legge 35/2005 che dice: “L’ amministrazione competente può richiedere informazioni o certificazioni relative a fatti, stati o qualità soltanto qualora non siano attestati in documenti già in possesso dell’ amministrazione stessa o non siano direttamente acquisibili presso altre pubbliche amministrazioni”.

 Insomma, c’è poco da interpretare: le leggi amministrative vietano al Comune di chiedere ai cittadini documenti di cui le amministrazioni sono già in possesso. Ma l’ufficio verifiche, evidentemente, non lo sa e arriva a minacciare sanzioni a chi non (ri)porta in municipio dei fogli che il Comune ha già!

Tralasciamo la tragicomica sceneggiata dilatoria degli uffici urbanistici alle rimostranze dei cittadini; nell’ultima imbarazzata replica alle proteste il Comune deve ammettere esplicitamente di non aver trovato il documento.

 

Ma, allora, perché l’amministrazione ha inviato la richiesta, stabilendo (e chissà quante volte episodi di questo tipo possono ripetersi nelle amministrazioni comunali a Savona e altrove) addirittura un termine oltre il quale far scattare la sanzione? I cittadini si aspettano di ricevere la risposta dagli amministratori.

Massimo Macciò

 

 

11 marzo 2012

 

Condividi

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato.