IL NUOVO UOMO QUALUNQUE

IL NUOVO UOMO QUALUNQUE
 IL MIRACOLO “SALVA ITALIA”
MONTI NON BASTA PIU’ QUI CI VUOLE PADRE PIO

IL NUOVO UOMO QUALUNQUE
IL MIRACOLO “SALVA ITALIA”
MONTI NON BASTA PIU’
QUI CI VUOLE PADRE PIO

Aldo, Giovanni e Giacomo, i nomi da partigiani di Alfano, Casini e Bersani, si erano riuniti in gran segreto a Roma per preparare una piattaforma “salva partiti” da contrapporre ai preoccupanti assalti della cancelliera tedesca Angela Merkel, nel quadro del progetto “Salva Italia” del collaborazionista, Mario Monti, spesso convocato – in modo oltremodo sospetto – a Berlino, a Francoforte ed a Bruxelles. Sicuramente “per vendere l’Italia ai tedeschi”…

I resistenti della partitocrazia, dopo il proclama di Pesaro del presidente Giorgio Napolitano che se l’era presa con l’incolpevole fondatore dell’Uomo Qualunque di Guglielmo Giannini, tacciato di demagogia, per rispondere al partito degli urlatori di Beppe Grillo,

Un “lapsus” presidenziale perché Giannini non era un demagogo. Era un illuso.

Si era illuso, nel 1945, che fosse sufficiente un “governo tecnico” – con un ragioniere, eletto il 1 dicembre e destinato a rimanere in carica fino al 31 gennaio – per rimettere a posto le cose. Altro che demagogia. Pericolo mortale per tutti coloro che corrono a fondarsi un partito. Ma Giannini commise l’errore che un vero teorico del Qualunquismo non dovrebbe mai compiere: fondo un partito e perse alle elezioni del 1948. Vinse De Gasperi, definito “quello del partito dei preti” dai rossi comunisti di Palmiro Togliatti.

Alcide De Gasperi, nelle segreto delle urne,i rossi del Fronte Popolare li fece neri, con qualcosa intorno al sessanta per cento dei suffragi. Miracoli della democrazia. Togliatti se la legò al dito e si chiuse in via delle Botteghe Oscure, uscendone di tanto in tanto per recarsi a Mosca.

Ma questa è storia vecchia. Veniamo alla nuova Italia.

Aldo, Giovanni e Giacomo ascoltando, religiosamente, ogni sera sul Tg1, Radio Londra di Giuliano Ferrara, erano in perenne contatto con il Cavaliere Mascarato, il Robin Hood che nella sua foresta di Arcore, progettava assalti alla diligenza per rubare ai poveri e dare ai ricchi.

In questo c’era una certa convergenza di intenti con il collaborazionista italo-tedesco,  Mario Monti, ma l’intesa – consolidatasi in una riunione segreta a The Money Drop, sotto gli auspici di Jerry Scotti l’autore di “Apologia della grana” – non era andata oltre.

Monti doveva negoziare con un duro della Merkel chiamato Landrut.

La cancelliera urlava a Palazzo Berlaymont, sede della Commissione Ue, presieduta dal portoghese, Manuel Barroso: “Basta! Germania ezzere stufa come cicala,,ja, di fare passare estati al mare alle formiche degli altri paesi mediterranei, Spagna, Portogallo (Barroso si sentì svenire), Grecia (i colonnelli scattarono sull’attenti e quelli laggiù che dato a me della “Culona” ?

L’ambasciatore italiano si fece paonazzo – basta, arcibasta con formica e cicala, capiten fannullonen ?”

A Milano, ci fu la reazione immediata di Formigoni che dal Pirellone chiamò i suoi bravi alla riscossa: “Rispondiamo a questa Merkel, Ma chi è poi ?”

 E’ una culona! Scrissero Feltri e Sallusti sul “Giornale”, mentre il cavaliere mascarato se la rideva spavaldo.

Ci fu la rivelazione del “Misfatto Quotidiano”, Sarkofage e Fromage d’Hollande, a Parigi, si erano accordati per salvare l’euro a spese di Montaigne.

Erano le due facce della stessa medaglia di bronzo, l’euro.

Intanto, tutti si godevano le euro tasse del finanziamento pubblico ai partiti.

Perchè tutti, più, o meno, avevano capito che no grisby ? No party.

Il povero Monti se la vedeva davvero brutta. Ogni giorno di più, ma andava avanti per la sua strada, perché sperava di vedere una luce in fondo al tunnel.

Come disse Beppe Grillo all’editorialista di Ballarò, il genovese Crozza, purtroppo si trattava dei fari di un rapido, che stava sopraggiundendo alla fine del tunnel.

Monti capì, vedendo avanzare per giunta le avanguardie grilline, affiancate da Aldo, Giovanni e Giacomo e dagli ultimi barbari padani di Bossi Asterix, che la partita era quasi perduta.

Qui si salva l’Italia o si muore! Esclamò la loanese, Rosa Antonietta Raimondi, la madre di Garibaldi che aveva ceduto i propri diritti di autore alla Tim.

Il generale che stava girando un film La madre del generale disse Ah mà! Nun potevi aspettà almeno la fine del film a Mentana ed alla breccia di porta pia.

I papalini di Gianni e Pinotto (Buttiglione e ciò che rimaneva del terzo pollo) dissero che sarebbero andati a passare il primo maggio fuori porta pia.

Montaigne, messo alle strette a Bruxelles, si convertì di colpo e da professore laico della Bocconi che era divenne il più ardente dei credenti e disse a quella credulona della cancelliera tedesca: Mia cara Angela, per salvare l’Italia non basta più il mio piano. Qui ci vuole un miracolo. Proviamo con Padre Pio!

F.I. Per Trucioli savonesi

 

mese di giugno 2012

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