IL “ Lavoro” l’Urbanistica e la Spagna

Il “Lavoro” l’Urbanistica e la Spagna. 
Anche gli alloggi possono essere produttivi … ma solo se abitati 12 mesi l’anno!! …. noi ne abbiamo + di 8milioni vuoti !!

 

Il “Lavoro”  l’Urbanistica e la Spagna. 
Anche gli alloggi possono essere produttivi … ma solo se abitati 12 mesi l’anno!! … noi ne abbiamo + di 8milioni vuoti!!

Chiedo scusa, mi ripeto sempre nella speranza che qualcuno mi dia un aiuto, in quanto sono certo che gli errori urbanistici da me più volte citati, sono la prima causa del nostro fallimento, gli altri errori sono la conseguenza dei primi. Se avrete la pazienza di continuare a leggermi, spero ancora di scoprire insieme a Voi, la progressiva individuazione delle scelte che i nostri politici saranno giocoforza, (spero) costretti a fare per le alternative di sviluppo. La mia prefigurazione vuol essere solo la prima essenziale operazione da compiere, ma solo gli Strumenti Urbanistici potranno suggerire la somma di iniziative possibili per mettere in moto la macchina che dovrà creare le risorse economiche del nostro Paese.(Sempre che, si decida di copiare dal resto del Mondo Turistico)  

Le ragioni per cui abbiamo smesso di progettare e costruire edifici in montagna, (vedi Google:”il nostro turismo di 4 mesi l’anno”)  sono evidenti e non sfuggono a nessuno. Tra non molto smetteremo, finalmente, anche con le stesse progettazioni che imperversano tutt’ora sulle nostre coste marine, e dobbiamo prepararci quindi, anche a questo INEVITABILE evento! Per accelerarlo,  sarebbe necessario imporre agli aventi causa che intendono risiedere stabilmente in questi nuovi manufatti , oltre agli “oneri urbanizzativi”, una ulteriore somma di danaro  per dare lavoro nella ristrutturazione delle “periferie, (vedi quanto suggerisce Renzo Piano, che mai  però dice COME).  E direi che 25mila €/mq. permetterebbero sicuramente un  intervento, di “Lavoro Determinato” pari alle 15mila €/mq. eccedenti i costi di costruzione e benefici. Dazione molto poco probabile.

Non credo infatti che molte persone acquisterebbero un alloggio anche se di Classe A, antisismico, con impianti tecnologici di ultima generazione  a  tale prezzo, per cui, a chi avesse la vera intenzione, di risiedere stabilmente nei nostri capoluoghi, dovremmo proporre la possibilità di ricostruire un alloggio altrettanto sicuro nei nostri  vecchi centri urbani, che si presentano disabitati per un buon 50%. Premesso infatti, che l’attuale valore di mercato di queste vecchie case fatiscenti si aggira intorno alle 3000 €/mq.; che la loro demolizione presuppone un costo di  1500  €/mq.; che la ricostruzione si aggira sulle  3000 €/mq.; risulta alquanto chiaro che l’intervento di  tale  “Lavoro Determinato” si aggirerebbe intorno alle 4500 €/mq.   Non male per i nostri artigiani, visto l’importo totale, certamente accessibile per il nuovo utente.

È evidente comunque che il miglior rendimento di interventi alternativi di sviluppo economico e di LAVORO, si identifica forzatamente nel Turismo Alberghiero Residenziale, da non confondere con le R.T.A. (residenze turistiche residenziali) che per cinquant’anni hanno ingannato tutti noi con l’unica proposta di residenze costituite solo da  “mini alloggi” di 38 mq. + muri perimetrali + terrazzo, che non avendo nulla a che vedere con qualsiasi conduzione alberghiera si stanno trascinando penosamente inquisite dalla Magistratura. Il vero Turismo Alberghiero Residenziale, compravenduto prima della sua costruzione, (APARTHOTEL per 2 persone) si può esercitare solo ed unicamente con monocamere di mq. 18,50 + muri perimetrali + terrazzo che possono sempre diventare all’occorrenza, bi o trilocali, sempre però riconducibili alla loro preventiva  nascita catastale! Qui il lavoro produttivo della costruzione raggiunge il livello massimo equivalente all’intervento totale, pari a circa 10mila €/mq.; ma mentre nei centri urbani  l’intervento eseguito avrà una potenzialità lavorativa riguardante solo la manutenzione, la pulizia, e la gestione condominiale, questi centri Alberghieri entrando in funzione, garantiranno quel ”LAVORO indeterminato”, per centinaia di addetti, che tutti agognano ormai da troppi anni ……


Focalizzando il problema Ligure sarebbe sufficiente la semplice approvazione di un “nuovo aeroporto di Albenga”, vedilo  su Google, dopo di che:    

La nostra equipe tecnica, Thomson Holiday (gestione), Tour-operators USA (commercializzazione), Alitalia-Etihad-Ryanair(charterizzazione), VanHorn-  Baltur-Eurolines (trasporti su gomma), BNP Paribas (movimenti e garanzie bancarie), Soc. Condotte Roma (costruzioni e sviluppo), oltre alla verifica dei progetti da noi creati, troverebbero la strada aperta agli investimenti Europei che tutti noi Liguri  attendiamo.                                                                                                     

Oggi è quindi assolutamente necessaria un’ iniziale prefigurazione di diverse alternative di sviluppo, seguite dalla verifica attraverso il calcolo economico della  progressiva individuazione delle scelte, visto che non dobbiamo né possiamo decidere solo per intuizione o sentimento, o con il semplice computo dei costi di investimento, ma dobbiamo riuscire a stabilire il miglior rendimento di ciascuna alternativa di sviluppo, in modo da potere, dal confronto, avere elementi determinanti ed obiettivi di giudizio. La valutazione di ciascuna alternativa ed il passaggio da una fase a quella successiva, deve avvenire in modo scientificamente verificabile, con un bilancio complessivo da parte della stessa collettività, e lo strumento urbanistico deve essere concepito come una somma di iniziative possibili, ed un’insieme di operazioni da compiere !!  

La città deve praticamente essere una macchina che crea risorse economiche per cui l’urbanistica ha la principale funzione di aiutare questa macchina a svilupparsi e crescere. Vedi gli Stati Uniti !!  Purtroppo i nostri “Piani” che hanno caratterizzato la fine del secolo scorso si sono rivelati ricchi di indeterminatezza, poveri di idee e di vigore operativo, causando i fallimenti territoriali che tutti conosciamo…..

….INTERROMPO, do’ un’occhiata agli eventi Spagnoli…… ED E’ DA URLO!!

L’Alcalde di Barcellona il  24/ott./2014 ha ritenuto che avendo, come noi, commesso i grandi errori urbanistici riguardanti le “Seconde Case” ha ritenuto giunto il momento della “fase successiva” : la sospensione immediata di tutte le  LICENZE D’AFFITTO degli alloggi turistici !! …..  Contro il  mercato  “nero”,  la  discutibile gestione di questi prodotti, ed  il rilancio del  Turismo Alberghiero, quale unica forma di investimento produttivo, in APARTHOTEL!!


 

In Andalucia, per ora, può solo affittare chi possiede 3 alloggi turistici, situati nello stesso condominio. Ancora per ora…. A Madrid il proprietario di un alloggio turistico, può solo  affittare al cliente,  un minimo di 5 notti…. Ancora per ora…. 

Mentre noi, con la  scelta scriteriata dei nostri Alberghi – Pensione, costruiti per lavorare  4mesi l’anno sia in montagna che al mare, condannati ad essere trasformati negli stessi “alloggi turistici” di cui la Spagna non ne permette più la locazione,   continuiamo imperterriti a progettarne altre MIGLIAIA,  riproposti da Sindaci che giustificano questa abnorme “macchina di sviluppo” con il gettito di IMU,TARSU, oneri di urbanizzazione ed altre inevitabili, prossime, tassazioni, ……. preludio improbabile, di angosciose, demolizioni.

E’  EVIDENTE CHE  SE A QUESTO PUNTO INTERVENISSIMO, CON I SISTEMI SPAGNOLI CONTRO LE SECONDE CASE, SUCCEDEREBBE L’IMPREVEDIBILE, INFATTI  NELLA TESTATA DI QUESTA MIA, OVE NON AVREI MAI OSATO SUGGERIRE IL BLOCCO LOCATIVO, QUALE ARGINE ESTREMO AD UN MERCATO CHE, NEL MERITO, CI STA RIDUCENDO IN MISERIA, HO INTESO SOLO PORRE UN FRENO A CHI STA DISTRUGGENDO IL NOSTRO TERRITORIO CON LA NUOVA VALANGA DI ALTRE IMPROBABILI RESIDENZE, GIA’ APPROVATE IN TUTTI I COMUNI LIGURI. SO DI COZZARE CONTRO ENORMI INTERESSI PRECOSTITUITI, E TROPPO DIFFICILMENTE SORMONTABILI, MA, RITENGO SIA L’UNICA, GIUSTA, STRADA DA PERCORRERE.

Ed è quanto mai  altrettanto evidente, che se nei nostri Piani Urbanistici non esistono alternative di sviluppo, di iniziative possibili, nessuna individuazione di scelte di rendimento, ne’ proposte di operazioni produttive da compiere, non credo che la collettività possa ulteriormente sopportare gli “Estensori Tecnico Politici” di questi disegni, e chi non va a votare, dovrebbe imputare molto più espressamente a questi signori la causa del loro dissenso.     

Savona  14/12/2014       lucciniguido@libero.it              Guido Luccini

 

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