il giorno di Dulbecco a Savona

Il giorno del Nobel Dulbecco (a Savona) a congresso
La cena da ‘Claudio’ e risate con  Fabio Fazio animatore
Le foto e sorte che ha unito lo scienziato a Salvatore Gallo

Il giorno del Nobel Dulbecco (a Savona) a congresso 
La cena da ‘Claudio’ e risate con  Fabio Fazio animatore 
Le foto e sorte che ha unito lo scienziato a Salvatore Gallo

 

Savona –  Nell’archivio fotografico che Salvatore Gallo aveva lasciato in ‘dote’ ad un cronista del Secolo XIX  con la passione di custodire la fotocronaca di “una vita al giornale” (e la pazienza di catalogare le immagini di colui che solo alla morte diventerà “lo storico obiettivo”) ci sono anche gli ‘scatti’ al Nobel  Renato Dulbecco.   

 Era il 1991, in occasione di un congresso al Teatro Chiabrera, aperto nell’occasione al pubblico. Una sala strapiena. Il tema: “Il cancro, etica, medicina e ricerca”. 

La foto che Trucioli Savonesi  ripropone, dopo 20 anni, fu pubblicata dal quotidiano ligure. Ritrae il Nobel Dulbecco insieme al prof. Leonardo Santi, professore emerito di Oncologia, fondatore dell’Ist di Genova, membro del Comitato europeo delle biotecnologie; il prof. Fulvio Brema, assai più conosciuto almeno in provincia di Savona per la sua lunga attività professionale all’ospedale San Paolo, ricoprendo la carica prima di primario, poi direttore dell’oncologia medica. Ora libero professionista, in un paio di centri privati (Albenga e Savona), quale specialista in oncologia, ematologia e di laboratorio, in cardiologia, professore a contratto della scuola di specializzazione in oncologia all’Università di Genova, presidente del Comitato indirizzo e verifica dell’Ist.  

Quarto personaggio, ripreso dall’obiettivo di Gallo, il prof. Paolo Cavaliere: è stato apprezzato primario di chirurgia al San Paolo, proveniente dall’ospedale di Fossano. Ha ricoperto l’importante ruolo quando venne sdoppiato il reparto fino ad allora diretto dal prof. Renzo Mantero (una fama in campo nazionale come chirurgo della mano). Per anni una delle più lucide coscienze critiche, almeno all’esterno e con i media, sui malanni che affliggevano la costruzione-conduzione ospedaliera del nuovo San Paolo. 

Al professor Fulvio Brema abbiamo chiesto cosa ricordasse dell’incontro con Dulbecco. 

“Arrivò all’aeroporto di Genova accompagnato dalla moglie. Aveva accolto il nostro invito a  presenziare e relazionare al congresso. Illustrò con un linguaggio semplice come si sviluppa e cresce il tumore, il percorso della terapia. Ricordo il calore e gli applausi della platea, il Chiabrera gremito in ogni angolo. La paginata del giorno dopo sui quotidiani locali.” 

Oltre al congresso, c’è stata anche una parte “privata”? 

Ancora il prof. Brema: “La sera prima ci ritrovammo una ventina di persona dal ristorante-hotel Claudio di Bergeggi. Erano presenti, tra gli altri, all’allora direttore generale dell’Usl, dr. Luciano Locci, l’avvocato Alpa ed il giovane Fabio Fazio, appositamente invitato a tenere uno spettacolo. Non era ancora il famoso personaggio del tivù. Fazio ci ha fatto divertire, il dr. Panconi gli faceva da spalla. Risate a non finire. Dulbecco si complimentò e mi pare fece pure un accenno il giorno dopo al convegno scientifico divulgativo, ringraziando gli organizzatori. Ebbi poi occasione di incontrarlo quando presentammo un libro all’Ist e il prof. Dulbecco scrisse un’ottima prefazione”.

 Il destino, la sorte, almeno in chiave locale, ha voluto che martedì, 21 febbraio 2012, Il Secolo XIX e La Stampa, abbiano dedicato due pagine (edizione nazionale e locale) proprio alla contemporanea scomparsa del premio Nobel e del fotografo Gallo (guarda a  parte la sequenza fotografica dei funerali).

Non solo, Renato Tortarolo, per il Decimonono, ha intervistato il savonese (abita a Celle Ligure) Fabio Fazio, per ricordare la serata al Festival di Sanremo.

 Scrive: “Nobel e top model che fanno venire giù gli applausi. A Sanremo nessuno ha dimenticato quando  Dulbecco ha partecipato, nel 1999, al Festival, il primo condotto da Fabio Fazio che adesso ricorda come è nata l’idea di portare lo scienziato sul palco e di invitare anche per una serata Gorbasciov ed il fratello di Bill Clinton…”. Il vip del piccolo schermo ha tralasciato, nell’intervista, il suo primo incontro savonese con il Nobel.    

A completezza dell’informazione – non l’abbiamo letto sui media-  aggiungiamo un paio di notizie. La salma di Dulbecco, salvo ripensamenti improbabili, riposerà nella città californiana dove risiedeva con la seconda moglie, Maurin, scozzese di una trentina d’anni più giovane. Infine la presenza, nelle due giornate savonesi del Nobel, della nipote, Bianca Sartori Dulbecco, assai conosciuta ed apprezzata nel mondo vitivinicolo . Gestisce personalmente una grande tenuta agricola, tra Albenga e Cisano sul Neva dove vive col marito e con il papà, fratello minore del più noto Renato Dulbecco.  

Pubblichiamo, inoltre, quanto ha messo in rete, il giorno del decesso, il giornalista pensionato alassino, Daniele La Corte, nel suo blog “Anche noi per Alassio”. 

R.T    

26 febbraio 2012      

 Albenga in lutto per Renato Dulbecco      

Anche Albenga, come tutto il mondo, è in lutto. E’ morto uno dei grandi pionieri della scienza. Renato Dulbecco si è spento in California, dove viveva da anni. Nella Piana vivono il fratello Antonio e la nipote Bianca che ieri sera si sono messi subito in contatto con La Jolla, la città californiana do il premio Nobel risiedeva. Dulbecco lascia alla medicina una branca di inestimabile valore come la biologia molecolare. Nato, per caso, a Catanzaro, era, a tutti gli effetti Imperiese. Con la famiglia aveva vissuto a Porto Maurizio fino a quando, trasferitosi per motivi di studio a Torino, fece ritorno a casa soltanto rare volte. Il suo ultimo incontro con la sua terra avvenne in occasione dell’edizione del 1999 del Festival della Canzone Italiana quando a Sanremo accettò di partecipare come ospite. Al tempo aveva 85 anni e con simpatia, mentre divulgava gli ultimi risultati dei suoi grandi studi, non disdegnò di cimentarsi in un ballo con Laetitia Casta. La Riviera di Ponente, come il mondo intero piange un grande. Il fratello, Antonio, già primario endocrinologo dell’ospedale di Cuneo, e la nipote, Bianca, risiedono a Torre Pernice, luogo che lo scienziato aveva avuto, più di una volta, modo di apprezzare ammirando i colori di una terra che definiva fantastica..  

                                                          Daniele La Corte

 

Savona, teatro Chiabrera 1991, da sin a des. il prof. Fulvio Brema, il prof. Leonardo Santi, il premio Nobel Renato Dulbecco, il prof. Paolo Cavaliere (foto archivio Salvatore Gallo)

 

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