I savonesi inviperiti e rassegnati devono sapere…

I SAVONESI INVIPERITI E RASSEGNATI DEVONO SAPERE…

I SAVONESI INVIPERITI E RASSEGNATI

DEVONO SAPERE…

In questi giorni i cittadini che vivono nel centro di Savona sono abbastanza inviperiti per i forti rumori e le fastidiose vibrazioni che provengono, spesso anche di notte, dai lavori in corso nella vecchia darsena presso la stazione marittima. 

Ma la maggior parte di tutti i cittadini potrebbe inviperirsi ancora di più, qualora venisse a sapere che i costi di questi lavori non sono, come molti credono, a carico della Costa Crociere, bensì a carico del contribuente!

 

Lavori nella vecchia darsena

Infatti il costo dei lavori, che non è dato sapere con precisione a quanto ammonti – ma credo di non sbagliare dicendo che non siano meno di 20 milioni di euro – sono pagati dall’Autorità Portuale, ovvero dal contribuente.

Durante questi lavori le navi della Costa continuano ad arrivare tranquillamente e i passeggeri pure, come avviene peraltro in tutti i porti del Mediterraneo, anche se in tutti gli altri porti le Stazioni Marittime non sono state collocate nel cuore del porto storico, ma nelle nuove banchine agli alti fondali, banchine moderne con pescaggi di oltre 15 metri e non direttamente a contatto con il centro abitato.

 

I Porti di Valencia e Barcellona

 

I porti di Marsiglia e Nizza

Senza dover scomodare i porti americani, se noi consideriamo i porti di Valencia, Barcellona, Palma de Majorca, Marsiglia, Nizza, Genova, Livorno e Civitavecchia, tanto per fare riferimento a quelli più vicini al nostro, gli abitanti del centro di queste città non devono subire i rumori, i fumi e tutti gli altri disagi indotti dalle navi da crociera, in quanto le Stazioni Marittime sono state collocate agli alti fondali, dove non è stato necessario dragare e stabilizzare le banchine, mentre nella parte storica del porto hanno collocato i mega-yachts, per migliorare l’offerta di servizi al settore della grande plaisance, un settore in pieno sviluppo e che non conosce crisi da oltre 30 anni, i cui cantieri navali hanno commesse per almeno altri 5 anni per costruire yachts sempre più grandi, mentre nel Mediterraneo occidentale i posti barca per queste imbarcazioni, vere e proprie navi, cominciano a scarseggiare.


Vecchia darsena cu de beu

E’ risaputo che la presenza dei mega-yachts, oltre a portare ricchezza e occasioni di lavoro per i giovani, non porta inquinamento acustico né tantomeno ambientale e, come avviene nel suo piccolo per la vecchia darsena cu de beu (quay du bois), conferisce alla città un tocco di classe e di internazionalità e regala uno spazio fruibile fuori dal traffico a tutti i cittadini e ai turisti stanziali.

Questo è avvenuto in tantissime città litorali del mondo occidentale, dove sinteticamente la direttiva politica per riqualificare il water front è stata quella di collocare il traffico passeggeri agli alti fondali, installare il turismo nautico nel porto storico, e soprattutto realizzare infrastrutture per eliminare il traffico pesante dalla città.

E qui veniamo a parlare delle infrastrutture che, almeno nelle intenzioni, dovrebbero eliminare il traffico pesante dalla città, e la notizia è terrificante.


Lavori per l’Aurelia bis

In Comune, durante la riunione della scorsa settimana della Seconda Commissione, della quale io sono membro, abbiamo appreso dall’Ing. Cardone dell’ANAS che l’uscita della Aurelia-bis alla Margonara è stata definitivamente bocciata, perché il progetto non è a norma (!) per cui tutti i mezzi pesanti provenienti da Levante e diretti al porto di Savona dovranno uscire in corso Ricci per poi ritornare al porto attraversando tutta la città! – Volendo ironizzare, si potrebbe dedurre che si è costruita l’Aurelia-bis solo per velocizzare il traffico con destinazione “Il Gabbiano”!

Questo spreco di danaro pubblico per un’operazione assurda quanto la realizzazione del tunnel sottomarino nel porto di Savona – costruito a suo tempo per fare affluire nel nostro comprensorio tonnellate annue di carbone, quando l’uso di questa fonte energetica era arrivato al capolinea in tutti i Paesi Occidentali – ha principalmente due responsabili politici: la coppia Ruggeri & Burlando, targata P.D.


Burlando e Ruggeri

Dato che l’Aurelia-bis fu concepita quasi esclusivamente per smistare il crescente traffico pesante verso il porto, credo che ogni cittadino dovrebbe chiedersi come sia possibile che in fase di progettazione, sia la Regione che il Comune di Savona non si siano resi conto che il principale obbiettivo della spesa di decine, se non centinaia di milioni di euro del contribuente non fosse realizzabile?

Va da se che ancora una volta si ha la conferma che gli insormontabili ostacoli e problemi di cui ora Savona soffre, affondano le loro radici nell’arrivo di Carlo Ruggeri alla carica di Sindaco, attraverso il quale le sinistre riprendono il comando dell’Amministrazione Savonese dopo la breve parentesi fortemente innovatrice della giunta Gervasio-Lega, rispetto a quelle precedenti.

 

I Sindaci Gervasio e Ruggeri

La nuova amministrazione rossa, che intanto bloccava  tutte le iniziative di nuove attività produttive basate sul turismo, in particolare quello nautico, ovvero attività pulite, prestigiose e ad alto valore aggiunto avviate dalla giunta precedente, anziché reclamare la  costruzione di un tunnel sottomarino per portare i mezzi pesanti dall’Aurelia direttamente al porto – l’allora Ministro delle Infrastrutture era il ligure PD Claudio Burlando- otteneva i finanziamenti per la costruzione di un tunnel sottomarino per collegare le vecchie strutture funiviarie alla banchina degli alti fondali, per fare affluire tre milioni di tonnellate di carbone nel comprensorio savonese,  quando l’uso del carbone nei paesi occidentali era arrivato al capolinea (Il sottoscritto  lo aveva messo nero su bianco nel programma di allora della Lega Nord). 

Se fosse stata realizzata questa opera di comunicazione diretta tra l’Aurelia e il Porto, forse l’interconnessione con la nuova Aurelia-bis sarebbe stata più facilmente realizzabile e ora non ci troveremmo nel classico cul-de-sac e il centro sarebbe diventato libero da ogni traffico pesante.

 

Le funivie

Oggi la nostra banchina agli alti fondali vanta ben 50 piedi di pescaggio ed è data in concessione alla società delle Funivie, ora genovesi, dove attraccano sì e no tre navi al mese, mentre le macerie delle vecchie funivie sono in abbandono completo, con un danno erariale non da poco, mentre i cittadini devono subire i rumori sia del traffico pesante che dei lavori per rinforzare una banchina, che era perfettamente adatta per mega-yacht! In aggiunta a tutto questo, oggi ci vengono a dire che l’uscita dell’Aurelia-bis alla Margonara non è più fattibile, per cui i mezzi pesanti dovranno uscire in Corso Ricci e da lì raggiungere il porto attraversando Corso Mazzini e il centro città!

I Savonesi che a suo tempo votarono per Carlo Ruggeri, prima sindaco e poi Assessore alle Infrastrutture Regionali, come pure per ben due legislature a favore di Claudio Burlando Governatore, politici a causa dei quali Savona è decaduta da città industriale e produttiva  a città appendice e bistrattata da Genova, sempre meno vivibile e senza alcuna possibilità di riprendersi dai danni causati in 10 anni di scelte scellerate, non si sentono almeno un po’ responsabili del declino della nostra ormai ex gloriosa città anche loro?


Speculazione edilizia nelle ex aree Italsider

Dopo aver campato politicamente per trent’anni anni col vecchio sistema industriale Siderurgia-Carbone basato sull’economia assistita, le sinistre con il ritorno al potere locale  sono prontamente ritornati sulla vecchia strada e per mantenere l’antico clientelismo, hanno fatto finanziare un’opera  che ha impoverito il porto di opportunità ad alto valore aggiunto, mentre contemporaneamente veniva bloccata ogni operazione razionale di logistica a favore del porto e allo sviluppo industriale della città, carpendo  gli enormi spazi dell’Ex Italsider  per effettuare una speculazione immobiliare da fare invidia ai palazzinari romani e palermitani degli anni sessanta, che toglieva definitivamente ogni possibile sviluppo produttivo della città e distruggeva il mercato immobiliare del centro città.

Purtroppo come si sul dire prima o poi i nodi vengono al pettine (come tristemente insegna il Ponte Morandi) e tutta la città sia in termini economici che in termini di vivibilità sta subendo  le scelte sciagurate fatte negli anni ‘90, quando i cittadini savonesi votavano il peggiore Sindaco della storia della nostra cara Savona, Sindaco che interrompeva il percorso innovatore dell’amministrazione Gervasio, la quale aveva gettato le basi per un cambiamento radicale della città al pari delle altre città litorali del Nord  Mediterraneo già menzionate, Genova inclusa, iniziando con la ristrutturazione dalla vecchia darsena, con l’intenzione di ridisegnare in seguito la parte della darsena verso levante al fine di creare quella compenetrazione porto-città che tanta fortuna ha portato ovunque è stata realizzata. 

  

Genova riqualificazione del waterfront

Nel frattempo a Genova, città già ben inserita nel settore della Grande Plaisance, dopo aver riqualificato tutta la zona del porto storico, sta già pensando alla riqualificazione del Waterfront di Levante.

La soluzione prospettata da Renzo Piano prevede di creare un lungo canale navigabile parallelo alla costa, che mette in comunicazione verso levante il Porto Antico con la zona fieristica, che comprende l’area occupata dai cantieri delle riparazioni navali, sempre più rivolte al settore dei mega-yachts, il quale rappresenta ormai il settore industriale più importante della città; si tratta di un progetto che coniuga le esigenze di sviluppo con l’offerta di un area polifunzionale culturale e turistica, che potrà rivaleggiare con quelle analoghe realizzate in Spagna e Francia e che apporterà lavoro e bellezza a tutta la città.


Del Rio, Serracchiani e Autorità di sistema portuale  del mar ligure

A Savona, grazie ai savonesi Carlo Ruggeri e Franco Zunino e alle associazioni tipo “Mamme della Margonara”, ci terremo per sempre i rumori, il traffico pesante in centro città e i piccoli flussi di carbone che gentilmente Genova ci ha donato, in attesa dell’arrivo del  bitume, pericolo temporaneamente bloccato ma tutt’altro che scampato, e naturalmente le macerie della vecchia stazione funiviaria, problema ora purtroppo non più gestibile in loco per via dell’altro regalo che gli “esperti di logistica” del PD Graziano Del Rio, Debora Serracchiani e naturalmente Claudio Burlando ci hanno lasciato e cioè l’assoggettamento o meglio la sottomissione  alla Autorità portuale di Genova, per cui discutere dei problemi dei savonesi sarà una ardua impresa se non impossibile.


Burlando in visita alla Margonara

In verità anche a Savona ci siamo ritagliati un orticello di tocco di classe ed internazionalità, basta vedere nei giorni di fine settimana le carovane di magrebini accampati in città in attesa di imbarcare per il Marocco, altro omaggio di Genova ……chi si accontenta gode!


 SILVIO ROSSI  Consigliere LEGA NORD

 

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