I pionieri dell’industria savonese: Carissimo e Crotti

I PIONIERI DELL’INDUSTRIA SAVONESE

CARISSIMO E CROTTI

Funivie

I PIONIERI DELL’INDUSTRIA SAVONESE 

CARISSIMO E CROTTI

Funivie 

  

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Gli ingegneri Antonio Carissimo e Giovanni Crotti furono i due giovani professionisti milanesi che progettarono il trasporto del carbone direttamente dal porto di Savona a San Giuseppe, per mezzo di funivie. In Belgio essi trovarono i capitali occorrenti che, poi, furono assorbiti da capitali italiani. 

La Ditta ingg. Carissimo e Crotti, con istanza del 25 febbraio 1903, chiedeva ai Ministeri dei Lavori Pubblici e della R. Marina la concessione di costruire ed esercitare anche a servizio pubblico un impianto di funicolari aeree pel trasporto del carbone dal porto di Savona alla stazione ferroviaria di S. Giuseppe sulla linea Savona-Bra. 

 

Il solo Ministero della Marina predispose l’atto di concessione e la Ditta presentò al Ministero L.L.P.P. una nuova istanza in data 8 ottobre 1905 seguita da altra del 24 aprile 1906 con le quali chiedeva la concessione della costruzione ed esercizio anche in servizio pubblico, di tutte le opere inerenti all’impianto. Il 15 giugno 1906 il Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici respingeva il progetto che, riformato con la data del 1° luglio 1906 fu dichiarato idoneo all’approvazione il 30 luglio dello stesso anno; sarebbe stata rilasciata la concessione solo dopo la conclusione dell’accordo tra la Ditta e le Ferrovie dello Stato.

 

Finalmente, il 15 marzo 1907, il Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici poteva accordare agli ingg. Carissimo e Crotti la concessione per 70 anni, salvo riscatto, della costruzione della doppia funivia. Il 9 settembre 1910, tra il Ministero dei Lavori Pubblici e i legali rappresentanti della società fu stipulata la convenzione con la quale il governo concedeva la costruzione e l’esercizio in servizio pubblico di due funivie. Intanto, con atto 20 aprile 1907 era già stata stipulata tra la Capitaneria del Porto e gli ingg. Carissimo e Crotti la concessione per 70 anni di una zona di specchio acqueo dell’estensione di mq. 1500. 

 

Nell’aprile del 1912, quando già era stata fatta la provvista dei materiali occorrenti per gl’impianti e portati a compimento i lavori delle opere più importanti, una commissione ministeriale revisionò i calcoli, gli esperimenti sui materiali, sui cavi metallici, e indicò le restrizioni e le cautele con le quali si sarebbe potuto autorizzare il servizio. Faceva parte dei quattro membri della Commissione anche l’ing. Umberto Nobile, l’eroe della spedizione al Polo Nord.

 

Detta Commissione, presieduta dal prof. Camillo Guidi, il giorno 11 dicembre 1912 dichiarò che si poteva procedere alla visita di ricognizione degli impianti agli effetti dell’apertura all’esercizio. La funicolare era terminata: una linea aerea, lunga 17.362 metri, che rappresentò, nei primi anni del Novecento, un sistema veramente audace in grado di risolvere i problemi di magazzinaggio e di trasporto dell’imponente quantitativo di carbone che già allora giungeva a Savona.

 

Ma per rendere questo impianto uno dei più potenti e funzionali del mondo bisognò attendere il 1926 quando venne completato l’intero ciclo di sbarco e trasporto con il pontile a quattro elevatori, lungo 130 metri e tale da permettere l’accosto a qualsiasi nave da carico, costruito su pilastri di cemento armato e basato su un fondale di roccia a metri 9.50 dal livello del mare. Nel 1936 fu fatto il raddoppio dei cavi, dei carrelli e dei sostegni della funivia, lavoro già progettato sin dall’anno 1912 (rid. dalla rivista “Il Porto di Savona” fascicolo del dicembre 1976)

 

 Tratto da  STORIA DI SAVONA di Nello Cerisola (editrice LIGURIA) e SCHEDARIO UOMINI ILLUSTRI IN SAVONA di  E. Baldassarre e Renato Bruno (A campanassa)

 

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