I Fiori di Bach per il debito pubblico

I Fiori di Bach
per il debito pubblico

I Fiori di Bach per il debito pubblico

Vorrei portare un’ipotesi, un’ipotesi che parli di come quella che vediamo fallire oggi non sia una politica, non sia una  scelta od una decisione: quello che vediamo è il catastrofico fallimento di una non-scienza, l’economia, che sta mostrando di fronte a tutti di non essere una forma di sapere. Andiamo per gradi.

 

Supponiamo che qualcuno affermi quanto segue: usando la cristalloterapia e i fiori di bach è possibile prolungare la vita dei motori delle automobili e migliorarne le prestazioni. Questa scienza è così sofisticata che sa spiegare in termini di “energie positive” e “negative” quanto accade alla vostra automobile, e di conseguenza essi sanno come farvela durare di più.
 
Fico. Che cosa farebbe allora il Cicap (Comitato Italiano per il Controllo della Affermazioni sul Paranormale)? 
Il Cicap inviterebbe i maggiori esperti di tale scienza, fornirebbe loro delle automobili su cui si è misurato lo stato iniziale, e  poi domanderebbe a questi esperti di produrre cambiamenti misurabili sull’auto stessa.
 
Quando, inevitabilmente, tali scienze fallirebbero, ovviamente i nostri ciarlatani si giustificherebbero dicendo che:

«È vero che queste auto non sono migliorate, ma se non fosse stato per noi si sarebbero distrutte inesorabilmente. Sarebbe stato ancora peggio».

Questa è la ragione per cui si fanno test a doppio cieco, ovvero paragonando (nel nostro caso) automobili che vengono sottoposte al trattamento ed automobili che NON vengono sottoposte al trattamento: sarà impossibile affermare che senza sarebbe andato peggio, perché quelle senza hanno continuato a lavorare.

 
Comunque, immaginiamo la scena: i nostri ciarlatani mettono i loro cristalli e i loro fiori di Bach nei Chakra dell’automobile, e non cambia nulla. Momento imbarazzante, figura barbina e risposta chiara: quelle teorie non valgono niente, non funzionano, non sono una forma di conoscenza del mondo.
 
Sapete perché faccio questo esempio? Perché oggi abbiamo Monti al governo. Ora, Monti è il preside di una delle facoltà di economia più blasonate del paese. Se c’è qualcuno che “capisce di macroeconomia”, se c’è qualcuno che SA tutte le cose che si dovrebbero sapere, è lui.
 
Eppure la disoccupazione peggiora,  lo spread non ha fatto quello che lui aveva previsto, la stretta creditizia aumenta, il PIL è in calo.
 
Cosa stiamo vedendo? Stiamo vedendo un ciarlatano che fallisce: ha fatto tutti i suoi rituali magici, ha toccato i Chakra dell’ Italia, ha evocato gli spiriti che doveva evocare, e NON È MIGLIORATO NIENTE.
 
Come succede SEMPRE a chi spaccia per scienza un ammasso di boiate: appena provano a metterle in pratica, falliscono. Sanno tutto. Quando sono in cattedra (o al microfono in genere) SANNO TUTTO. Come i ciarlatani che vogliono migliorare il motore mettendo una pietra di basalto nel baule dell’auto per “risvegliare le energie”,  hanno un sacco di parole.
 
Non immaginate quanti libri si scrivano su fiori di bach, reiki, cristalloterapie ed altro. Quanti esperti ci siano. Quante scuole, corsi , diplomi ci siano. Se leggete quei libri si parla di dosi, di quantità, di composizioni, come se si trattasse di una scienza esatta. Ma tutto questo funziona? Funziona solo fino a quando non si chieda loro qualcosa: PRODURRE RISULTATI MISURABILI.
 
Ora, la cosa non è solo italiana. Se in Italia Monti ha avuto il parlamento più obbediente della storia, e ha potuto fallire nonostante le sue potentissime parole magiche (liberalizzazioni, riforme, spending review, abracadabra) , le cose non stanno meglio altrove. Altrove dove? Altrove ovunque.
 
Sin dall’inizio del suo mandato, Obama Barack ha chiamato i maggiori esperti delle maggiori università americane per consigliarlo. I ciarlatani si sono mossi, hanno fatto fare al governo delle cose. E non è cambiato praticamente nulla per gli americani, se non i titoli dei giornali.
 
C’è, oggi, oggi che il mondo crede nella religione del libero mercato – o forse dovrei chiamarla superstizione -, un posto ove le cose vadano BENE?
 
Cos’è BENE? È facile definirlo: esaminata sul piano logico l’economia si riduce a  due obiettivi
 
 
  • Divisione dei compiti che dia un determinato compito a chi meglio lo svolge.
  • Divisione delle risorse, che dia le risorse più vitali al maggior numero possibile di persone, in ordine di necessità.


Allora, signori: esiste al mondo UN paese liberista ove la disoccupazione sia bassa e le persone abbiano sempre ciò di cui hanno bisogno?
 
No.  Non c’è.
 
Da quando le scuole liberiste dominano la stampa, la politica, i governi, le decisioni, non c’è UN SOLO paese che sia andato in quella direzione applicando quelle ricette. I disoccupati sono dei numeri enormi, quando non enormi – ed in crescita – , anche nei paesi “emergenti” come Cina ed India.
 
La distribuzione delle risorse è SEMPRE PEGGIORE in QUALSIASI paese abbia applicato quelle ricette. QUALSIASI.
 
L’economia dei ciarlatani fallisce: dietro tutti i blablablabla, alla fine tutto quello che MISURIAMO è disoccupazione (= fallimento nella distribuzione dei compiti) e distribuzione iniqua delle risorse (= fallimento nella divisione delle risorse).
 
Monti è il preside della scuola che insegna economia al professori di economia. E ha fallito tutti gli obiettivi. hanno fallito allo stesso modo gli espertoni consultati da Obama, e stanno fallendo i liberisti che in Inghilterra stanno devastando quel poco di buono che c’era (lo stato inglese) nel tentativo di evocare lo spirito di Margareth Tatcher.(1)
 
Se qualsiasi altro gruppo di persone avesse millantato le conoscenze che si millantano nelle facoltà di economia , e poi avesse fallito in questo modo, il Cicap o chi per lui li avrebbe smascherati immediatamente: ciarlatani.
 
Da quando si è iniziato a privatizzare ed a smantellare lo stato sociale, in tutto il mondo, non c’è UN SOLO posto ove la disoccupazione sia calata – se non per brevissimi periodi – e la distribuzione delle risorse sia migliorata.  Fallimento completo.
 
Voi direte: ma come è possibile che nessuno sappia? Come è possibile che una scienza intera sia tutta fuffa? 
Domanda più che legittima, se non fosse che simili dinamiche non si verificano assolutamente per la prima volta. Qualche secolo fa, chiedendo ai medici come affrontare la peste, vi avrebbero consigliato di vestirvi così:

 

 

Si trattava di vestirsi con questi assurdi panni da cerusico, portare a spasso una clessidra su due ali, e altre cose a seconda del modello (quello è un modello “columbina”, sembra). Sapete che succedeva? Succedeva che siccome si praticavano i salassi e il sangue veniva versato in strada – sangue infetto – , le lunghe drappeggiature di questi vestiti non facevano altro che sporcarsi nella fanghiglia infetta , e i medici erano i primi a crepare. Inoltre, siccome i guanti venivano indossati ma non lavati, il risultato era di trasmettere ancora di più il male. In ultimo, si raccomandava di riempire il becco della maschera di erbe officinali (salvia e artemisia), il che sembrerebbe  sensato (come filtro ante litteram),  se ci fosse qualche efficacia di tali erbe contro i batteri, ma specialmente se la peste si trasmettesse per vie aeree, cosa che non è (2). In realtà avrebbero fatto meglio ad usare delle brache che evitassero i morsi delle pulci alle caviglie, evitare drappi che potessero strofinarsi al suolo, non praticare il salasso (che era inutile) e specialmente non gettare il sangue in strada (e magari ricominciare a costruire fogne, eh).
 
Ma la scienza dell’epoca, ovvero l’ammasso di sciocche superstizioni che si spacciavano per medicina, diceva questo: vestiti così e guarirai la peste. I medici morirono a migliaia perché le tuniche raccoglievano fanghi infetti dalla strada.
 
È già successo, quindi, che tutto il sapere dell’uomo in un campo SIA STATO COMPLETAMENTE INUTILE. E come ci si accorgeva di questo? Ci si accorgeva di questo perché i maggiori esperti, i grandi chirurghi, i grandi medici, NON RIUSCIVANO A MIGLIORARE DI UNA VIRGOLA LA SITUAZIONE.
 
Non deve stupire. Ma è quello che sta accadendo oggi.
 
In tutto il mondo si sono chiamati esperti, i maggiori esperti, chiedendo loro cosa fare. Ricette più o meno strampalate, come il nuovo liberismo inglese, stanno venendo applicate. Nessuna sta funzionando.
 
 
CIARLATANI
 
Certo, i medici del 1659 erano in buona fede. Avevano studiato queste cose, e sino a quando il paziende fosse in grado di riprendersi (cioé non avesse davvero bisogno di un medico) erano in grado di curarlo. Il guaio veniva quando il paziente si ammalava sul serio, o veniva in caso di epidemia.
 
Sapete come spiegavano le epidemie nel 1659? Con l’astrologia.
 
Questa falsa scienza resistette anche oltre il dovuto: quando si scoprirono i batteri, moltissimi medici rifiutarono di praticare la profilassi (lavarsi le mani, disinfettare gli strumenti) per decenni.  Quando si scoprì che il salasso non serviva a niente, fu quasi uno scandalo.
 
In sintesi, la differenza tra scienze e ciarlatanerie consiste nella quantità di benefici materialmente misurabili che producono. Oggi i ciarlatani usciti dalle università di economia sono ovunque e stanno consigliando tutti i politici. In Italia addirittura sono al governo, col nome di “Tecnici”.
 
Ecco, il loro fallimento è sotto gli occhi di tutti: e poteva essere intuito.
 
Quando Monti faceva le sue liberalizzazioni, qualcuno gli chiese per quale motivo avere 4500 taxi in più, 2000 farmacie e 500 notai (l’anno) avrebbe risollevato il paese. E lui rispose che si “sarebbero liberate energie per un 1% del PIL”.
 
Sapete come riconoscere il cialtrone? Al 99.99% dei casi, il cialtrone pseudoscientifico fa un uso abnorme della parola “energia”. Cercate pure, cercate pure ovunque. Cercate il Mago Otelma, i complottisti, quelli che credono ad HAARP, alle scie chimiche, alla cristalloterapia, alle più strampalate forme di “scienze alternative”, in che modo funzionino le loro tecniche. Vi parleranno di “energie”, senza MAI definirle, misurarle, quantificarle.
 
Doveva essere chiaro, a tutti e sin da sùbito, che Monti sia solo un astrologo con molti titoli accademici (almeno questa è la sua bio convenzionalmente accettata, ma ci sarebbe da dire molto al riguardo: Monti infatti è soltanto un imbucato con entrature di alto livello, ha scritto 3 articoli di ricerca ed insegnava sin dall’età di 24 anni; il quadro è abbastanza preciso). Ciò per l’appunto accadeva anche in passato,  quando l’astrologia era parte delle scienze, sin da quando ha nominato le “energie”, senza mai nominare unita’ di grandezza, dimensioni, quantità.
 
Ora, siete liberi di fidarvi di chi esce da una facoltà di economia, pretendendo di aver studiato una scienza (strana scienza, non ha MAI fatto UNA SOLA verifica sperimentale delle leggi che enuncia), e di ascoltarli mentre vi parlano dei meravigliosi princìpi della scienza macroeconomica, microeconomica, abracadabra e magicabula.
 
Ora, tenete a mente una cosa:

 

Ha scritto un sacco di libri, ha letto un sacco di libri,  conosce un sacco di parole, è considerato un maestro, è un’autorità del suo campo.
 
E NON SA PROPRIO NIENTE
 
Divertitevi pure, con i vostri esperti in economia usciti dalle università che insegnano economia. Presto scoprirete che quella “scienza” è l’equivalente della medicina del 1600.
 
Con la sola differenza che oggi DOVREMMO SAPERE che senza la parte sperimentale una scienza non va da nessuna parte. Invece, nelle facoltà di economia fingono di non saperlo.
 
Quello che stiamo vedendo non è il declino di un sistema o di una politica o di una ideologia. Stiamo assistendo al classico momento in cui arriva un periodo di siccità, il popolo è allo stremo, il capo del villaggio chiama lo stregone perché faccia piovere, lo stregone fa la sua danza della pioggia,  LO STREGONE FALLISCE….

Questo è quello che sta succedendo: semplice e lampante.


E non servirà a molto esibire formule, presunte conoscenze di scienze inesistenti quali “macroeconomia”, o altre fesserie che si studiano dalle parti di Monti. Se non fai piovere, non sai far piovere. Grande spirito o no. Vi è stato chiesto di far piovere. Dicevate di saper far piovere. Dicevate di sapere tutto sulla pioggia, di sapere come e dove avevano sbagliato gli altri.

Peccato che non riusciate a cavare un ragno dal buco.

 

GIORGIO

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