Grido di allarme di Italia Nostra e WWF

Grido di allarme di Italia Nostra e WWF
LIGURIA, ENTI PARCO REGIONALI A RISCHIO SPOIL SYSTEM
Ma ecco la risposta-proposta di un “esperto” montanaro delle Alpi Liguri
Caro Piombo e Atturo, al bando i carrozzoni, più dialogo con i cacciatori

Grido di allarme di Italia Nostra e WWF
LIGURIA, ENTI PARCO REGIONALI A RISCHIO SPOIL SYSTEM
Ma ecco la risposta-proposta di un “esperto” montanaro delle Alpi Liguri
Caro Piombo e Atturo, al bando i carrozzoni, più dialogo con i cacciatori
 

Enti parco della Liguria a rischio spoil system, a parere delle associazioni ambientaliste ITALIA NOSTRA e WWF

Infatti per domani 3 novembre è iscritto ai lavori del Consiglio Regionale della Liguria il disegno di legge n.74 proposto dalla Giunta Regionale, sul tema delle “misure urgenti in materia di stabilizzazione finanziaria e di competitività economica”.

 

Ma nelle pieghe del disegno di legge regionale è stato surrettiziamente introdotta una decapitazione dei consigli direttivi degli enti parco (solo 5 membri) e un annullamento della loro pur debole autonomia, che nulla a che vedere con gli obblighi di ottemperare alle norme statali per dimagrire le spese degli enti.
 
– Il presidente di ciascun ente parco ligure (Magra-Montemarcello, Antola, Portofino, Beigua, Aveto, Alpi Liguri) sarà nominato direttamente dal Presidente della Giunta Regionale, e non più dal consiglio direttivo di ciascuna area protetta.
– La Giunta Regionale detterà uno statuto tipo uguale per ogni ente parco
– La “Comunità del parco”, che oggi è un organo consultivo che raggruppa sia enti locali che categorie economiche, potrà dare parere vincolante su atti fondamentali dell’area protetta, come il piano del parco e i regolamenti edilizi o di fruizione.
 
“La riduzione dei costi, usata come pretesto per ridurre a 5 i componenti dei consigli direttivi dei parchi è solo una foglia di fico, perché il ddl regionale nulla dice sull’entità dei gettoni di presenza, peraltro bassissimi. Con questa scusa vengono invece aggiunte altre disposizioni che renderanno di fatto gli enti parco un’appendice della Giunta Regionale, esponendoli agli umori delle maggioranze regionali di turno, che potranno cambiare a loro piacimento i soggetti che compongono i consigli direttivi dei parchi.” afferma Augusto Atturo, di Italia Nostra, in passato esponente ambientalista per 8 anni nel direttivo del Parco di Portofino.
 
“Inoltre i presidenti degli enti parco saranno solo quelli amici della maggioranza in carica ? Attualmente invece la legge regionale vigente prevede che ogni presidente abbia comprovate capacità professionali o amministrative per assumere quel ruolo… requisito che inspiegabilmente viene cancellato”, aggiunge Marco Piombo, presidente del WWF Liguria.
 
“Ci ritroveremo enti parco con una totale predominanza di rappresentanti comunali, spesso ostili alla stessa presenza dell’area protetta ? E le comunità del parco potranno porre il veto su strumenti di tutela e pianificazioen di interesse generale, una volta che verrà stabilito il potere vincolante di un organismo che oggi è solo consultivo ?”. 
 
ITALIA NOSTRA E WWF hanno contribuito molto alla realizzazione ed al consolidamento dei parchi ed oggi essi sono un patromonio positivo della comunità ligure; per continuare a dare il contributo delle nostre associazioni ed evitare un riflusso commerciale affaristico cui sono inevitabuilmente esposti, è necessario che nella nuova legge regionale sia bilanciato il potere tra Consiglio Direttivo  e Comunità del Parco.
 
WWF LIGURIA
ITALIA NOSTRA- Consiglio sezioni liguri
 
 Ecco la risposta di un cittadino montanaro delle Alpi Liguri
Senza entrare nei dettagli del disegno di legge appare evidente che, al di là degli aspetti economici, forse risibili, la riduzione a 5 consiglieri rappresenta un notevole snellimento e velocizzazione nell’ operatività. Il problema è chi saranno i 5 ? Sarà appunto lo statuto a dirlo: dovrebbero in ogni caso essere garantiti oltre agli enti locali (presumibilmente 3) e gli esperti indicati da Università e associazioni ambientaliste (gli altri 2).
Quello che è importante rimarcare che qualsiasi politica di tutela e conservazione non può essere imposta, ma deve trovare condivisione nelle popolazioni locali !
Questo a maggior ragione è valido nella montagna ligure dove il degrado non nasce da fenomeni speculativi, ma dall’ abbandono,
Solo preservando il presidio del territorio si può salvare l’ eccezionale biodiversità dei nostri monti, di un paesaggio che è frutto di un millenario equilibrio tra Natura e Lavoro, lavoro dell’ uomo, delle popolazioni locali che devono restare come principali attori di ogni politica fatta sul proprio territorio, sia pure con i preziosi consigli degli esperti.
Solo quando le associazioni ambientaliste capiranno questo e non si porranno come censori delle comunità locali, costituite magari anche da cacciatori, potranno avere un ruolo positivo nella tutela “attiva” del territorio!
 
Condividi

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato.