Giovanilismo

GIOVANILISMO IN UN’EPOCA
SENZA ETA’ TRA REALTA E RETORICA

GIOVANILISMO IN UN’EPOCA SENZA ETA’
TRA REALTA E RETORICA

 Ormai fa tendenza essere vestiti con pantaloni alla pinocchietto per lui e leggings super attillati a mostrare il sensuale “lato b“ per lei, i giovani girano in lungo e in largo con cuffie nelle orecchie afflitti da dipendenza da Iphone, Ipad o Ipod e tutte queste moderne diavolerie.

Mangiano cibi solo sani, molti sono vegani, praticano moltissimi sport, usano unguenti e creme rassodanti e tonificanti, tantissimi sono variopinti con numerosi tatuaggi a dimostrazione della loro virilità.

Per dimostrarci le tendenze, vestono abiti, camicie, jeans che sono e devono essere strettamente aderenti, perche l’aderenza fa sex e quindi giovani, ed anche i non più giovani tutti a mettere in evidenza e in mostra il lato “B“ cercando di rassodarlo con appropriate ginnastiche, per la gioia di assatanati guardoni e tutti si mostrano soddisfatte dei risultati ottenuti. Ma questo mostrare non può essere solo tendenza, forse, anzi senza forse, serve per risvegliare e soddisfare sopiti ormoni.


Ci sono poi i finti giovani che vogliono essere alla moda e fare tendenza, i più sono ultra cinquantenni anche un po’ stempiati che si sentono giovani dentro, non mollano e di arretrare non ci pensano proprio, fanno le ore piccole sempre con un bicchiere mezzo pieno sugli sgabelli nelle varie discoteche e si rintronano con balli e musica da sballo, fino al sorgere del sole, anche con qualche aiutino, puntano smorfiosette lascive e piene di moine con l’intento di rimorchiare il rimorchiabile.

Hanno comportamenti e atteggiamenti che sono tipici dei giovani e sono fortemente condizionati da questa nuove mode culturali dello svago e dello sballo a qualunque costo.

Sono finiti i tempi in cui gli anziani venivano inviati in villaggi vacanze dove il loro smaltimento era programmato, oggi invece li ritroviamo abbronzati e con bandana a Formentera, altro che case soggiorno o ospizi poco accoglienti per affrettare la loro fine.

Per certi versi questo mondo iper organizzato e gelido fa venire fuori il pregio dei non più giovani, ricco di sentimenti, vitalità e la voglia di non arrendersi, ma di vivere la vita in modo diverso da “giovanilista“ sino alla fine secondo i propri desideri.

Effettivamente i giovani apportano energia che i non più giovani (anziani solo quelli con più di 65 anni) non hanno più, ma è pur vero che i non più giovani apportano esperienza e conoscenza, insomma gioventù è energia senza sapere, anzianità è sapere senza energia.


Tutto ciò da molti è considerato “giovanilismo” cioè, ostentare atteggiamenti tipici di chi non è più giovane, alcune tesi e molti studiosi riconducono l’esplosione di questo fenomeno a un processo storico rivoluzionario che inizia già dal lontano movimento del ‘68, chi non ricorda i famosi “figli dei fiori” che in qualche modo l’hanno sdoganato e indossando vestiti e jeans attillati fa ritornare a quando si aveva 20 anni.

Oggi tutti, nessuno escluso, partendo dai mezzi di informazione, dal cinema alle televisioni alla pubblicità rappresentano i modelli che imperversano una società che vuole essere eternamente giovane.

Oggi, per sentirsi giovani ci si atteggia, molti anziani possono apparire ridicoli quando si conciano come giovani adolescenti, qualcuno esprime giudizi negativi, anziché vedere i lati positivi di questa nuova tendenza di vivere la vita. Allora cosa bisognerebbe dire di tutti quei giovani che si atteggiano da adulti prendendone a modello i comportamenti, non rendendosi conto che lottare contro il tempo ritardandone o anticipandone gli effetti non fa altro che rovinare la vita, anzichè migliorarla.

Ormai viviamo in un’epoca senza età e nessuno intende essere più anziano.

PAOLO ALDO PERINO

 

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