Giancarlo Vedeo

L’imprenditore di Varazze che sfida la camorra
La scommessa di Vedeo: ripulire Napoli sommersa dai rifiuti

L’imprenditore di Varazze che sfida la camorra

La scommessa di Vedeo: ripulire Napoli sommersa dai rifiuti

Giancarlo Vedeo
Varazze – La notizia è passata quasi inosservata. Pubblicata in esclusiva da La Stampa di martedì, 30 novembre 2010. Un titolo qiuasi sottotono “Ditta di Varazze raccoglierà i rifiuti a Napoli”. Ma si poteva anche titolare più efficacemente “L’imprenditore di Varazze che sfida i clan della camorra”. Lui, Giancarlo Vedeo, non è certo un personaggio in cerca di pubblicità, ne dietro alle quinte nel mondo economico savonese.

 

Neppure uno sconosciuto nell’agone della politica. Giovanissimo tavianeo, abituè e devoto in quel di Bardineto dove aveva una delle sue basi, Secondo Olimpio, a lungo riverito ed ossequiato segretario-capo ufficio stampa dell’ancora autorevolissimo ministro Paolo Emilio Taviani. Un democristiano vecchio stampo, oggi sarebbe fuori dai tempi.

Nonostante il potere romano si è spento da cittadino umile, senza praticare il nepotismo, lasciare fortune immobiliari in Italia o all’estero ai suoi cinque figli.

Poi Giancarlo Vedeo è salito sul carro vincente dell’esercito berlusconiano, sempre in prima fila ed in primo piano a fianco del “generale di corpo d’armata”, Claudio Scajola, rimasto senza galloni ministeriali, ma unico punto di riferimento del partito nel ponente ligure, con una scacchiera famigliare (e non) dominante in buona parte della Liguria.

Vedeo che sgomita per restare al fianco dell’amico Claudio in visita a Varazze, in Valbormida, a Savona; il bravo Claudio che conosce le potenzialità di questo varazzino Doc, contitolare, con il dinamico figlio della Lavaiet di Varazze e non solo. Detentori di appalti importanti sulla rete autostradale e nella raccolta-business dei rifiuti solidi urbani.

Dalla mezzanotte di domani– ha scritto Massimo Picconela ditta di Varazze sarà impegnata nell’ardua impresa di ripulire Napoli dai rifiuti. L’azienda di Giancarlo Vedeo si occuperà di tre lotti del capoluogo campano, nei quartieri di Chiaia, San Ferdinando, Avvocata, Montecalvario, Pendino, San Giuseppe porto, Stella e San Carlo all’Arena”.

Giancarlo Vedeo con Claudio Scajola (da IVG)

In una città che per chi la vive e la frequenta sa che non si muove foglia senza che la “grande sorellaCamorra/Gomorra non voglia, la trasferta di Vedeo, non è soltanto coraggiosa, ammirevole. Una sfida allo strapotere criminale che subisce, è vero, i colpi dello Stato, ma altrettanto resiste e spesso si rialza forte, senza fretta. E poi si fa forte perché sa di poter contare sulla connivenza, corruzione, omertà da paura.

 

Un lavoro non facile – prevede Giancarlo Vedeo al corrispondente Piccone, con l’imprenditore che preferisce non addentrarsi in tematiche mafiose – ; inizialmente concentrato sul ritiro della raccolta dei rifiuti solidi urbani, in seconda battuta ci occuperemo del cartone. Abbiamo assorbito i 300 dipendenti della ditta uscente ed ora contiamo di mettere in campo 430 lavoratori, con un fatturato che va dai 35 ai 38 milioni di euro e in Italia siamo ora tra le prime tre aziende del settore”.

Il contratto napoletano della Lavajet ha una durata di 18 mesi, rinnovabile, per un impegno economico di 25 milioni di euro. Coinvolgendo sessanta veicoli di ogni tipo. “Entro la fine dell’anno – annuncia un Vedeo in gran forma – dovremmo riuscire nell’intento di fare tornare Napoli nella normalità. Siamo abituati – rivela – ad operare anche in condizioni estreme, siamo attrezzati ad affrontare anche questa impresa”.

Bisogna ammettere che fare l’imprenditore in terra di camorra, uscendone a testa alta, merita più di un pubblico riconoscimento. Un Giancarlo superstar, da Varazze a “cittadino onorario” di Napoli. Ed un attestato di merito tra i suoi colleghi del ponente ligure. In tema di “niente affari con i mafiosi”, lontano dal riciclaggio e soldi sporchi.

R.T.  

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