Gesuiti & Co

GESUITI & CO
PAPA FRANCESCO IL PRIMO PONTEFICE
DELLA COMPAGNIA DI GESU’, IL SUO SACRO ESERCITO

 GESUITI & CO

PAPA FRANCESCO IL PRIMO PONTEFICE DELLA COMPAGNIA DI GESU’, IL SUO SACRO ESERCITO
I Gesuiti sono stati allevatori di pecore e confessori di Re.

Hanno istruito personaggi illustri da Voltaire a Hitchcock e tantissimi altri famosi intellettuali, hanno spiegato Dio ai popoli primitivi in Africa, hanno difeso gli emarginati, esaudito e tradito i potenti e patito le morti più orribili, insomma sono stati Santi, Beati trasgressivi morti e congiurati.


I Gesuiti raggiungono l’apice con l’elezione di Papa Francesco, e la dimostrazione sta nel semplice fatto di avere scelto che nello stemma papale dopo la sua elezione sia contenuto il simbolo con il monogramma IHS (ossia, le prime tre lettere di Gesù in Greco) dei Gesuiti ai quali oggi appartiene Jorge Mario Bergoglio.

I Gesuiti, da cinque secoli, hanno sempre rappresentato l’ala più controversa della Chiesa, autorevoli e dinamici, ma anche i più ambigui e molto invidiati; rappresentano una élite di studiosi in tutti i campi della cultura e sono, tra le varie congregazioni, quelli che hanno viaggiato di più al mondo in nome della fede, predicando il Vangelo, sono riusciti ad incidere profondamente sulla cultura dei popoli e anche dei Governi.

Questa fama di intellettuali favorì la diffusione di pregiudizi nei loro confronti, ma sono quelli che hanno fatto più conversioni alla Chiesa Cattolica, tanto che in India facevano persino fatica a battezzare tante nuove anime. Ci sono molte zona d’ombra nel loro passato per i troppi successi, i fallimenti e nelle vicissitudini dell ordine, sono stati accusati di avere commesso crimini antipatici, frodi, omicidi e complotti. Sono stati accusati di prendere i voti non per convinzione spirituale ma perché essere Gesuita era diventato attraente e prometteva prospettive di carriera, per questo si è radicato un mito antigesuita che, però, non è mai riuscito ad offuscare le loro imprese.

 

Le sue origini (l’ordine creò parecchia preoccupazione tra le varie  gerarchie ecclesiastiche) risalgono all’inizio del 1500, quando sette amici tutti laureati si riunirono in un cappella di Parigi e fecero voto di povertà, perché sentivano nascere dentro di loro una forma di devozione assoluta. Il gruppo, guidato dallo spagnolo Ignazio di Loyola, diede la disponibilità al Pontefice pronti ad onorare la gloria di Dio, della Chiesa e delle sue anime, furono di buon grado accettati dal Papa Paolo III, che riconobbe la Compagnia di Gesù ufficialmente nel 1540.

Fu per loro una precisa scelta e fu deciso che i circa mille membri si sarebbero dovuti spargere ai quattro angoli del Mondo a partire dal Congo al Giappone, al Marocco e al Brasile per una missione politico-missionaria globale. Rispetto agli altri ordini fu una notevole scelta di qualità e furono d’esempio in tutta l’ Europa, si adoperarono molto per far riconvertire quanti si erano convertiti al Luteranesimo o al Calvinismo, da questo impegno i primi martiri caddero in Inghilterra perché li vigeva una legislazione anticattolica e dall’eroica morte di questi Gesuiti ebbero inizio i maggiori benefici alla loro causa, tutti impazienti e pronti a sacrificarsi con il loro sangue per il Cristo.


Certo non tutti scelsero questa soluzione e optarono per pellegrinaggi in  terre lontane per l’insegnamento nei vari collegi sparsi per il mondo e molti ancora oggi esistenti e funzionali all’evoluzioni dei tempi.

Findal sedicesimo secolo nei loro collegi venne formati i migliori intellettuali specialmente in Europa, che permise alla Compagnia di Gesù di penetrare nelle alte sfere del potere, la loro preparazione spirituale e scientifica ebbe, allora come oggi, importanza cruciale; legatissimi al Papa e a diversi regnanti per loro ruolo di confessori di Re e Principi ne divennero spesso accettati consiglieri, che suggerendo matrimoni, alleanze e conflitti.

Essere vicini ai potenti che avevano ricevuto un’educazione gesuitica permise loro di essere più incisivi nelle questioni riguardanti i poveri e i popoli emarginati. Ovviamente praticare e frequentare certi ambienti comportava qualche rischio, ma la stragrande maggioranza dei gesuiti non erano spinti da interessi personali, ma per loro era importante essere presenti dove si giocava le sorti e la vita delle genti.

La grande intuizione della Compagnia di Gesù fu il metodo missionario, infatti ebbero la capacità di adottare il messaggio cattolico alle tradizioni dei vari popoli, innescando straordinari processi di acculturazione, furono molti i gesuiti che conquistarono gli intellettuali dei vari imperi d’allora, tanto da entrare nel cuore e nelle menti di tanta gente. Più la loro popolarità cresceva più aumentavano i critici della Compagnia, che asserivano con cognizione che i gesuiti erano degli opportunisti alla mercé delle grandi potenze e inculcavano l’idea che niente fosse più conveniente di una spada, suscitando grandi gelosie e rivalità.


Nei secoli sono stati incolpati di molte nefandezze, come aver tramato e fomentato congiure, addirittura accusati di avere fatto eliminare diversi regnanti tra cui Giacomo d’Inghilterra e Re Giuseppe in Portogallo, tramato contro Elisabetta I d’Inghilterra e Abraham Lincoln; avrebbero inoltre custodito tesori immensi, corrotto e sottratto fondi agli Stati. Spesse volte erano voli di fantasia, ma qualche volta no.

Fu per questi motivi e per il “bene della pace cristiana” che Papa Clemente XIV nel 1773 sciolse la congregazione e il loro Padre Generale Lorenzo Ricci finì in prigione, ma fu grazie all’imperatrice Caterina II che sopravvissero in Russia. E solo nel 1814 grazie a Papa Pio VII decise di riammettere la Compagnia di Gesù e i Gesuiti, riapparvero più vivi che mai, ma si rifecero vivi anche i loro nemici vecchi e nuovi.

Oggi i Gesuiti, forti di circa 50 Santi e di 150 Beati, hanno una consistenza numerica che supera di gran lunga i 25 mila tra ordini e congregazioni composti da Cistercensi, Benedettini, Carmelitane, Cappuccini, Salesiani, che formano quasi un sacro esercito al servizio del Papa e con le loro missioni, ancora oggi, i Gesuiti prosperano nelle parti più povere del Mondo e di fatto continuano a scrive la storia.


Ma sono le recenti vicende che si stanno susseguendo che turbano e destano preoccupazione all’interno dei poteri che ruotano all’interno e fuori dalla Santa Sede Vaticana. Gli attacchi, per ora velati a Papa Francesco, per indebolire le sue dottrine in campo economico e suoi continui messaggi che vanno ben al di la del perimetro ecclesiale, sono diventati evidenti minacciosi e si allunga sempre di più l’elenco dei suoi oppositori, bisogna aspettare la conclusione del Sinodo per la Famiglia per distinguere chi dissente in buona coscienza e chi invece teme di perdere spazi e privilegi, fedeli all’eterno mantra del potere: divide et impera.

Papa Francesco, nel suo breve ma significativo pontificato ha dimostrato di essere tenace e duro quanto basta, per cui tirarlo per la tonaca non è un buon investimento per nessuno.

Chissà se tutto ciò è dovuto alla popolarità dei Gesuiti che oggi raggiunge il suo massimo apice e sono in molti quelli che hanno visto nell’elezione di Papa Bergoglio l’avvento di un “Papa Nero“ (è cosi che viene chiamato il superiore generale dei Gesuiti che veste l’abito tradizionale di colore nero)

L’ elezione del Cardinale Jorge Mario Bergoglio a primo pontefice della Compagnia di Gesù onora anche loro.

PAOLO ALDO PERINO

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