Francia o Spagna purchè se magna

 Finalmente il governo di Giuseppi e dell’armata Brancaleone è arrivato al capolinea.

Ci ha pensato un altro Matteo, ma stavolta il risultato sarà certamente più efficace di quello di Agosto del 2019, perché non sarebbe stato più possibile rabberciare un Governo di incompetenti, unicum nella storia del nostro Paese, che di fatto non poteva che lasciar solo macerie, alle  quali solo un fuoriclasse per competenze come Mario Draghi potrà, forse, porre qualche rimedio.

 

Certo ora i Grillini e una buona parte della Sinistra fanno la voce grossa, come i leoni al circo quando entrano nell’arena, ma la poltrona e la condizione agiata di personaggi che nella loro vita non hanno concluso molto e che per pura fortuna, grazie al loro leader di Genova, si sono ritrovati improvvisamente ricchi, sono validi motivi trasformarsi in docili agnellini.

Senza se e senza ma digeriranno tutti i bocconi amari che saranno loro serviti e, come i leoni al circo, danzeranno sotto la frusta del domatore. (Dopo l’incontro con Draghi, Di Maio ha dichiarato: “Mi ha fatto un’ottima impressione”. Perbacco che acume ha il prof. Giggino!)

Intanto, dopo questa operazione, lo scettro di uomo più odiato d’Italia è passato da Matteo Salvini a Matteo Renzi, come prima era passato da Silvio Berlusconi a Matteo Salvini e prima ancora Silvio Berlusconi lo aveva ereditato da Bettino Craxi. Bisogna intanto rilevare che gli “odiati” negli anni sono cambiati, ma gli “odiatori” sono sempre gli stessi.

Stavolta il PD ha preso un solenne ceffone dal suo ex Segretario, ma c’è da chiedersi: come potevano pensare di continuare a governare un Paese che in Europa è stato ridotto ad essere il fanalino di coda nell’economia e il primo nel numero dei morti per la pandemia?

A questa domanda vi è una sola risposta, ed è quella che il PD ormai ha completamente abbandonato quella via responsabile e dignitosa dell’allora partito di Enrico Berlinguer (al quale anch’io da giovane facevo riferimento) per sposare la filosofia irresponsabile e fatalista dell’ultima DC clientelare, dominata da esponenti del centro sud.

 

Lo sbandierare con orgoglio di essere riusciti a farsi imprestare più miliardi dall’Europa in rapporto agli altri Paesi europei, miliardi che poi dovranno essere restituiti dai nostri nipoti, la dice lunga su come questi signori manifestano la loro pochezza e mancanza di dignità.

Lo dicono tutti gli economisti, ma lo dice soprattutto il buon senso; nessuno concede prestiti per simpatia, semmai vengono concessi a chi ne ha enorme bisogno e certamente con tanto di garanzie, prestiti che devono essere spesi nel giusto modo, e ben monitorati, vista la poca fiducia nutrita verso i nostri questuanti da parte di quei leader frugali  del Nord Europa, che amichevolmente danno ai nostri politici incoraggianti pacche sulle spalle, ma dei quali si fidano poco.

 

Ci hanno concesso dei prestiti per aiutarci ad affrontare un futuro economico cupo per via del Covid, ma già fortemente compromesso da 10 anni di governi dominati dal PD, che hanno portato l’Italia ad avere un PIL pro capite inferiore a quello della Spagna e con proiezioni che vedono parecchi Stati dell’Europa Centrale e Orientale sorpassare l’Italia nei prossimi anni.

Approfittando della crisi internazionale dei mercati finanziari iniziata nel 2008 con i mutui sub-prime che aveva inevitabilmente coinvolto anche l’economia del nostro Paese, con un complotto ordito ai danni del legittimo governo Berlusconi le sinistre prendevano in mano le redini del Paese e, senza la legittimazione del voto, lo hanno governato per 10 anni, dirigendone il lento declino economico sino ai giorni nostri.

 

Oggi a Bruxelles ma sopratutto a Berlino tirano un sospiro di sollievo, perché già cominciavano ad essere preoccupati per come sarebbe stato speso il danaro dei prestiti dalla ditta  Giuseppi & Gualtieri, vista la maniera in cui hanno cacciato nel buco nero dell’assistenzialismo oltre 100 miliardi in un solo anno e mezzo.

Tuttavia l’aspetto che più preoccupa del nostro Paese, a detta di tutti, è la condizione è stata ridotta la macchina dello Stato in questi ultimi anni, principalmente a causa del clientelismo catto-comunista che di fatto l’ha ridotta  ad un farraginoso apparato burocratico, atto solo a creare posti di lavoro funzionali ai partiti di sinistra,  impedendone qualsiasi cambiamento significativo, con la difesa ad oltranza delle numerosi posizioni di rendita, specialmente nel pubblico impiego.

 

Fanno spicco la Giustizia e l’Istruzione che, sin dai tempi del compromesso storico, furono consegnate alle sinistre che, insieme ai sindacati, sono la principale causa dell’attuale crisi economica ma anche politica. (E’ di questi giorni l’uscita del libro-intervista di Sallusti a Palamara, che dovrebbe far riflettere  non poco le persone intellettualmente oneste.)

Oggi grazie al PD abbiamo una scuola inefficiente, che si è trasformata in una fabbrica di pezzi di carta che danno diritto ad accedere a posti di lavoro senza esserne all’altezza e, grazie alle paranoie delle sinistre, ci troviamo ad avere un sacco di filosofi e avvocati, ma una grossa carenza di tecnici e ingegneri, che occorrerebbero in un Paese industriale.

 

Dalla scuola passando alla Giustizia assistiamo a processi che durano decenni per mancanza di organizzazione e, naturalmente, per mancanza di capacità professionale nell’era del digitale, insomma un disastro immenso, le cui conseguenze si ripercuotono sulla vita di tutti noi, e che è venuto a galla nelle ultime elezioni regionali, dove le sinistre hanno solo tenuto, grazie ad una mai vista mobilitazione di militanti e variegati esponenti dello spettacolo, nelle due roccaforti Emilia e Toscana, anche se  la paura ha fatto 90 fino all’ultimo giorno.

 

Ora tutti i “progressisti” inneggiano al messia Draghi come se egli fosse una loro emanazione, mentre Draghi è stato voluto dal Presidente Mattarella, come ultima chance per non andare alle elezioni e l’incarico a Draghi è la dimostrazione chiara del fallimento del governo della sinistra, per cui i Piddini non dovrebbero avere molto da inneggiare.

I partiti di centrodestra, con molta cautela, attenderanno con moderata fiducia le sue mosse, per verificare se  finalmente delle “competenze “dirigeranno i Ministeri dopo la triste parentesi di quelli che Berlusconi ha definito “gli scappati da casa”.

La fiducia in Mario Draghi ora è tanta … chi vivrà vedrà.

    SILVIO ROSSI  Consigliere Comunale  “SAVONA CAPOLUOGO”

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