Che si chiami Francesco è già un poderoso segno del destino; che sia Presidente della Giuria del “Tour de France” è un vanto cui partecipiamo tutti con sincera ciclistica esultanza. Al “Tour” ci legano profondi sentiri, sia come italiani sia come amanti del ciclismo.

   Noi crediamo che il nostro (ci perdoni l’afflato) Francesco Cenere darà lustro all’Italia dall’alto della sua importante posizione sportiva e, soprattutto, che sarà un ottimo giudice .

In effetti stentavamo a comprendere come potesse adeguarsi all’andazzo municipalistico loanese, nonché a quello berleghista del PdL . Ci ha spiegato la sua crisi nell’intervista pubblicata su “Il Secolo XIX” del 15 giugno ultimo scorso, a cura di Silvia Andreetto: né partito, né scelte, né chiarezza e il PUC ( Piano urbanistico comunale) sarà gestito dalla prossima amministrazione.

         Parole chiare (nella nostra versione) : “Ho accettato di fare il vicesindaco per amicizia; oggi neppure l’amicizia può obbligarmi a bere amari calici; non sono indispensabile, dicono. Adieu !”

         Gli amici, quelli veri, hanno predisposto l’inno che deve cantarsi sull’aria della grande “ Marseillaise”.

         Siamo riusciti a trafugarne una copia, si chiama “La Ceneraise”. Tracriviamo, con traduzione in calce per quei due o tre lettori che non conoscono il francese:

Allons enfants de Ceneraise,

le jour de gloire est arrivé!

Contre nous de la berleguaise 

le chiffon verdâtre est levé !

Voyez vous du Vaccaraize

se lever la fumée de l’étang ?

Il n’ y a plus du bon où mauvais sang

qui puisse nous tenir enchainés !

Au Tour, beaux cenerés !

Formez vos equipons !

Courons, courons ,

qu’au Tourmalet

attend notre Ceneré !*

         Il vetero compagno Pistarino che capisce il francese perché suo padre- socialista- era emigrato a lavorare in Francia, negli anni trenta, per sottrarsi alle persecuzioni fasciste, si è commosso.

         “Ti sâe, ci ha detto, ô Cenere ô l’è ün destrô però, côn ’ sta simpatia fransese, ô me fa côeu. E poi mi pensô che ô secce ün bôn cristian, bastantemente demôcratico. Stô fâeto dô ciclismô me piaxe …”

         Sì, la bicicletta : Bartali, Coppi, Bobet, Anquetil, la Dama Bianca, i sogni della nostra gioventù ! Silvana Pampanini con les cuisses au vent , le canzoni: “Ma dove vai, bellezza in bicicletta, così di fretta, pedalando con ardor ? Le gambe belle, tornite e snelle, hanno già acceso la passione nel mio cuor!”

         Ma uno, con questo italo-francese patrimonio cultural-sportivo alle spalle non può mica star lì a immagonirsi sul PUC di Loano ! Suvvia, deve forse confrontarsi con il berleghismo d’accatto di Riviera? Starsene alle direttive di Petitoignon? Discutere se si possano cumulare due cariche e chi debba comparire in processione? se una casa agricola possa o non possa essere munita di piscina ? Lottare perché un Club aziendalizzato possa nobilitarsi a partito? Accettare, con la sua esperienza, di vedersi contestato da un “capetto” pretenzioso qualsiasi? Dibattere se un’amministrazione scadente (nel senso che sta per scadere) possa pretendere di condizionare il futuro del paese?

         Assez, assez, c’è altro da penser.

Bon courage, François, et bonne route!

                                                                                           BELLAMIGO

*Andiamo ragazzi di Cenerezza,

il giorno di gloria è arrivato !

Contro di noi della berleghezza

Lo straccio verdastro è sollevato.

Vedete voi del Vaccarese

levarsi la bruma dalla stagno?

Non c’è più né buono né cattivo sangue

che possa tenerci incatenati.

Al Tour, bei ceneresi!

Formate i vostri squadroni!

Corriamo, corriamo,

che al Tourmalet

ci aspetta Ceneré.

(trad. par Bel Ami)

F I N E