EURO MACHT FREI

EURO MACHT FREI:
 PERCHÉ NON È TRADIMENTO

EURO MACHT FREI: PERCHÉ NON È TRADIMENTO

…La Germania è ben contenta che l’Italia resti nell’Euro, che si sveni per raggiungere i parametri che essa stessa le pone come condizione per restare nell’Euro. “Restate nell’Euro, poveri macaroni, e per farlo tagliatevi i redditi, colpitevi il risparmio, svenatevi l’economia reale, andate in recessione, come gli altri popoli inferiori, mentre noi alle nostre imprese diamo credito a basso costo per fare investimenti, espansione, innovazione, occupazione, e prenderci le fette di mercato che le vostre imprese lasciano libere, cessando l’attività per eccesso di tasse, di insoluti, di interessi passivi.

 La Germania resterà l’unica potenza industriale del continente, controllando anche l’industria francese che essa finanzia col suo attivo commerciale. Bravo Monti, hai fatto fare all’Italia salti davvero mortali, torna presto a Berlino, quando tutto sarà finito ti daremo la Croce di Ferro. Intanto ti diamo un poco di ossigeno per il Fondo Salva-stati, ti abbassiamo un poco lo spread, ti esoneriamo dall’obbligo di ridurre del 20% l’anno la quota di debito pubblico eccedente il 60% del PIL, così resti in sella e porti avanti l’opera di risanamento; però in cambio le nostre banche, finanziandosi all’1% presso la BCE, comperano i BTP che rendono a noi, e costano a voi, il 5-6-7 %, così vi dreniamo tutto il reddito che altrimenti potreste usare per risollevare la testa, voi popolo inferiore, negri bianchi! Però tu continua a dire agli italiani che devono diventare come noi, per mettersi a posto.”

La virtuosità di bilancio è appunto questo: pagare ai tedeschi alti interessi salassando l’Italia e, insieme, cedere loro i mercati – cioè il Lebensaraum , lo spazio vitale – deindustrializzandola. Per finanziare questa virtuosità leggermente contraddittoria, non c’è altro mezzo che prendere il risparmio dei cittadini e vendere i beni pubblici. Euro macht frei: la logica dell’Euro è la medesima dei campi di lavoro del Terzo Reich, kapò inclusi: ti fanno lavorare a consumazione, finché c’è qualcosa da spremere, ti tengono a stecchetto, e tu dimagrisci, dimagrisci…

Eh già, proprio questo è il risultato dell’incontro berlinese Monti-Merkel: il Nostro, con la sua manovra, ha tagliato i garretti all’economia italiana, così che la Germania è rassicurata che l’Italia non possa risollevarsi e farle concorrenza o semplicemente recuperare una qualche autonomia strategica. Ottenuto ciò, la Merkel concede fondi per sostenere i BTP, e insieme solleva la mannaia del vincolo di riduzione forzata del debito. In questo modo tiene in vita il governo italiano, evita che la situazione precipiti, ossia che lo spread rimanga troppo alto, insostenibile, e che Monti debba fare manovre da 40 – 45 miliardi l’anno per ottemperare all’obbligo di riduzione del debito. La Merkel non ha concesso un aiuto all’Italia, ma ha semplicemente dato ossigeno al governo per consentirgli di portare a termine una politica che, col pretesto del rigore di bilancio, sta deindustrializzando l’Italia e così fa gioco alle mire di Berlino. E presto, per far cassa, dovrà aggredire ulteriormente i risparmi delle categorie non forti. Perché l’Italia in recessione potrà tirare avanti entro l’Euro solo mangiandosi il risparmio con le tasse, e vendendo i beni e le aziende di pubblica proprietà.

 L’aiuto accordato dalla Merkel a Monti è molto interessato: se si fosse andati avanti con lo spread in salita nonostante i tagli e le tasse, e in più con un’ulteriore manovra di 40 – 45 miliardi, in fase già recessiva, il paese si troverebbe, in pochi mesi, sottoposto a tali traumi e a tali minacce, che potrebbe svegliarsi, insorgere ed esigere l’uscita dall’euro prima che sia ultimato il processo di eliminazione dell’industria nazionale, esigere il ritorno alla sovranità monetaria nazionale nel senso di una Banca d’Italia come era prima del 1982, ossia tenuta a comperare il debito pubblico a rendimenti modici e sostenibili, proteggendoci sia dall’aggiotaggio (speculazione ribassista) internazionale, come quello fatto da banche tedesche per scatenare l’impennata dello spread, che dal peso di tassi come quelli che paghiamo adesso. E potrebbe spingersi a pretendere che la banca centrale nazionale fosse pubblica, anziché privata. E poi naturalmente potrebbe fare come gli islandesi, ossia imporre di non pagare i debiti verso gli speculatori stranieri. Islanda e Argentina sono in forte ripresa economica… si parla dell’8% di pil. Al contrario, le nostre imprese stanno chiudendo a raffica, mandano una pioggia denunce di cessazione ai Comuni… dall’Euro usciremo in ogni caso, ma se usciamo adesso, usciamo con una struttura produttiva abbastanza consistente, in grado di ripartire e crescere; mentre se ci sottoponiamo alla chemioterapia di Monti per restare nell’Euro, tireremo avanti ancora per un anno o due, poi ne cadremo fuori senza più un tessuto produttivo decente e vitale.

Ma lo sapete quale sarebbe la rata annuale di pagamento (ammortamento) del debito pubblico di 2.000 miliardi in 20 anni al tasso del 5%? Sarebbe di circa 160 miliardi! E se volessimo ammortizzare solo la metà del debito, sarebbe 130 miliardi. Cercate nel web un sito che faccia il calcolo del piano di ammortamento di un mutuo, e fate la prova. E’ questo che i media e le istituzioni non dicono MAI: che rimborsare il debito pubblico è impossibile – a meno di una brutale svalutazione dell’Euro.

 Il debito sovrano dell’eurozona non può essere ridotto, ma solo trasferito su paesi più deboli, che dovranno dar fondo ai loro redditi e ai loro risparmi per pagare non il capitale, ma gli interessi – per far quadrare i conti. Fino ad esaurimento. L’unica via di uscita è il ripudio del debito pubblico (e privato) detenuto dagli speculatori, in quanto ingiusto.  Tutte le pompose storie di virtuosità, di rigore di bilancio, di tasse eque, vanno in pezzi, come frottole, davanti alla verità matematica. E con essa va in pezzi la credibilità delle “Autorità” che le gabellano.

Monti potrebbe fare altro da ciò che sta facendo? Napolitano poteva fare altro? Semplicemente, no. Il vertice della piramide dei poteri aveva già deciso e pianificato: la Fed (vedi audit GAO) aveva già messo a disposizione delle banche che ne sono proprietarie molte migliaia di miliardi di dollari a tasso pressoché nullo e senza scadenza di rimborso, in modo da consentire loro di comperare a costo zero gli asset (anche) europei, (anche) italiani, come confermava che stanno facendo il N.Y. Times del 26.12.11. Ossia, possono comperare a costo zero beni reali, redditizi, come aziende, impianti, immobili, btp, che a noi sono costati lavoro e tasse. E poi ne ricavano un reddito, in parte pagato da noi. Comperano a costo zero, per esempio, i nostri btp che rendono il 7%. Quindi si prendono una parte del nostro reddito nazionale. La Germania domina le istituzioni comunitarie, in cui ab origine la maggioranza assoluta dei funzionari sono tedeschi. Le banche tedesche sono in grado di mettere in ginocchio e ricattare ogni governo italiano alzandogli i rendimenti e agendo via BCE. Ecco: di fronte a questi evidenti rapporti di forza, del tutto impari e irresistibili, e di fronte a tali volumi di fuoco monetario, a simili piani di potenza e – diciamolo pure – di imperialismo, come si può pensare che un governo o un capo dello stato italiano abbia la possibilità di opporsi, o abbia un’autonomia? Al massimo potrà cercare di ottenere un minimo. Un paese come la Germania può ottenere qualcosa di più, ossia di collocarsi, nella catena alimentare, due scalini sopra paesi come l’Italia, la Grecia, e uno sopra la stessa Francia. E questo appunto è ciò che succede.

Certo, in teoria Monti poteva tagliare i grandi sprechi della spesa pubblica, i carrozzoni inutili, l’assistenzialismo, le 25.000 poltrone di amministratori di società partecipate, gli sprechi della politica, di grande elusione fiscale, dei 250 cacciabombardieri, delle guerre conto terzi, etc.; poteva destinare una parte del recuperato a ridurre lo stock di debito, e una parte a finanziare la ripresa, lanciando in tal modo un segnale forte e strutturale – ma nella realtà ciò non si può fare perché altrimenti si perde il consenso, il sostegno e il voto di milioni di elettori e della partitocrazia, tutta o quasi.  Potrebbe farlo soltanto un vero dittatore, che non avesse bisogno del consenso o non-dissenso partitico, clericale, mafioso, e che si appoggiasse direttamente al popolo e alle forze armate. Ma questo è impensabile che avvenga. Nella morsa dei due vincoli – quello dei potentati stranieri dominanti, e quello delle caste interne condizionanti – l’Italia e i suoi governanti non hanno scelta né colpa, e il paese, irriformabile, è destinato al marasma e alla liquidazione.

      Marco Della Luna                       12 gennaio 2012

 

 dal sito di Marco Della Luna

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