Emergenza ludopatia

Emergenza ludopatia

Uno studio dell’Iss rivela che in Italia un adulto su tre gioca d’azzardo. Un milione e mezzo i giocatori problematici, tra questi ci sono anche 70mila minori. La situazione a Savona

 Emergenza ludopatia.

Uno studio dell’Iss rivela che in Italia un adulto su tre gioca d’azzardo.

Un milione e mezzo i giocatori problematici, tra questi ci sono anche 70mila minori

 

Un adulto su tre ha giocato d’azzardo almeno una volta nell’ultimo anno. Sono invece un milione e mezzo i giocatori problematici. Sono soltanto alcuni dei dati emersi dalla prima indagine epidemiologica sul gioco d’azzardo realizzata dall’Istituto Superiore di Sanità nell’ambito dell’accordo scientifico con l’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli. L’indagine ha scattato una fotografia ampia del fenomeno, prendendo in considerazione molti fattori sull’esperienza sociale del gioco e sugli elementi invece che possono concorrere all’instaurarsi del comportamento problematico.

“Questa indagine, affidataci dall’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli dello Stato – commenta Walter Ricciardi, Presidente dell’ISS – è il più grande studio mai realizzato prima in Italia e ci offre la possibilità di fotografare un fenomeno, prevalente al Sud e nelle Isole, il cui monitoraggio può essere una guida per valutare l’efficacia delle azioni di prevenzione e gli interventi di assistenza”.

 


 

La ricerca epidemiologica, realizzata in collaborazione con Explora, ha consentito di focalizzare l’attenzione sul fenomeno gioco d’azzardo considerando i molteplici fattori che possono concorrere all’instaurarsi del comportamento problematico senza tralasciare i fattori che caratterizzano l’esperienza sociale del gioco. Tra le novità di questi studi il focus sui minori tra i 14 e i 17 anni e il focus sugli over 65enni. Lo studio nella popolazione adulta ha coinvolto complessivamente un campione rappresentativo della popolazione residente in Italia di 12.007 adulti. Il campione è composto dal 47,6% di maschi e dal 52,4% di femmine.

Lo studio nella popolazione scolastica italiana minorenne ha coinvolto complessivamente 15.602 studenti in età dai 14 ai 17 anni, provenienti da 201 scuole (187 pubbliche e 14 private parificate) e per i quali la normativa vigente vieta in assoluto la pratica del gioco d’azzardo. Il campione è composto da 49,1% maschi e 50,9% femmine.

 


 

“Le evidenze emerse confermano che le azioni di contrasto al gioco patologico che l’Agenzia ha già messo in campo vanno nella giusta direzione, ma siamo solo all’inizio – afferma Roberto Fanelli, Direttore Giochi dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli – Stiamo già lavorando ad altre misure per rendere più sicuri e di qualità i prodotti di gioco al fine di limitare i fenomeni di problematicità legati al Gioco d’azzardo patologico. L’occasione più appropriata è sicuramente il decreto dignità che promuove il riordino normativo del settore del gioco.”

“Dall’indagine è emerso che 18 milioni di italiani adulti hanno giocato d’azzardo almeno una volta nell’ultimo anno – dice Roberta Pacifici, direttore del Centro Nazionale Dipendenze e Doping dell’ISS – di questi più di 13 milioni giocano in modo “sociale”, due milioni presentano un profilo a basso rischio e un milione e 400mila persone presentano un rischio moderato. Un milione e mezzo sono giocatori problematici – continua Roberta Pacifici – sono cioè coloro che faticano a gestire il tempo da dedicare al gioco, a controllare la spesa, alterando inoltre i comportamenti sociali e familiari”.

Un’ulteriore indagine dell’ISS ha inoltre rilevato che quasi 700mila minorenni hanno giocato d’azzardo almeno una volta nell’ultimo anno. “Considerando che il gioco è vietato ai minori di 18 anni – continua Pacifici – bisogna tenera alta l’attenzione alla luce del dato emerso dall’indagine: di questi 700mila che giocano d’azzardo quasi 70mila sono già giocatori problematici”.

Il 5,8% dei giocatori problematici ha ottenuto la cessione del quinto sullo stipendio rispetto allo 0,7 dei non giocatori, il 27,7% ha ottenuto prestiti da società finanziare rispetto al 4% del non giocatore e il 14,2 ha chiesto prestiti a privati rispetto allo 0,9% dei non giocatori. Un’emergenza che ha spinto il Centro Nazionale Dipendenze e Doping dell’Istituto Superiore di Sanità ad attivare un numero verde (800-558822) per aiutare e orientare le persone con problemi legati al gioco d’azzardo e i loro familiari.

 

LA NOTIZIA giornale 

 

Situazione a Savona

 Non si hanno dati del 2018 (usciranno a gennaio dell’anno prossimo), nel 2017 le persone seguite dal Sert savonese erano 98, rispetto alle 30 di 4 anni fa, ma la percentuale delle persone che ha questa dipendenza e si rivolge al Sert è molto bassa rispetto al totale. Infatti, per ogni persona che si rivolge ai Sert sarebbero migliaia i giocatori patologici che, vuoi per vergogna, vuoi per altri motivi non si rivolgono ai centri specializzati dell’Asl, ma rimangono soli con la propria malattia.

E se l’aumento esponenziale del trecento per cento è confermato a livello ligure (i ludopatici conclamati e seguiti sono passati dai 116 del 2011 ai 368 del 2016) colpisce anche il dato sulla frequenza con cui i giovanissimi savonesi (tra i 15 e i 19 anni) hanno giocato almeno una volta in un anno: il 40% dato in linea con le tendenze nazionali,con l’8% che ha un rapporto con il gioco che può essere problematico e il 6% che presenta già le caratteristiche della dipendenza.

 

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