Emergenza etica

EMERGENZA ETICA

EMERGENZA ETICA

E’ il Presidente Grasso a lanciare l’allarme a proposito degli ultimi fatti riguardanti la corruzione che investe tutti i livelli: dalle grandi opere alla gestione degli Enti.” L’Italia è in emergenza etica: la politica reagisca!”.  E’ il suo grido di allarme.

L’emergenza etica è sicuramente ancora  più preoccupante quando investe, come sta accadendo in Italia e recentemente in Liguria, anche il nostro modo di rapportarsi con il lavoro, con l’onestà, con la trasparenza e il senso civico di ogni singolo cittadino.

Non la classe politica, rappresentata dai partiti di qualsiasi colore che, puntualmente, si fa garante degli inquisiti, responsabili di questo o quello scandalo.


Caso Barraciu.

Sono certo che l’onorevole Barraciu saprà dimostrare la sua innocenza. Le sue dimissioni, peraltro non richieste da Renzi, sono un gesto di grande correttezza e sensibilità istituzionale.” Così, infatti, si esprime il Ministro Franceschini a proposito del sottosegretario ai Beni culturali Francesca Barracciu, rinviata a giudizio e imputata per peculato aggravato nell’inchiesta sull’uso improprio dei fondi ai gruppi del Consiglio regionale della Sardegna. Su  decisione del  Gup di Cagliari Lucia Perra, il pm Marco Cocco contesta alla Barracciu la spesa di 81mila euro di spese pazze, effettuate quando la “grande correttezza e la sensibilità istituzionale” nell’utilizzo dei denari pubblici sembrava non averla sfiorata.

Oggi la classe politica garantisce per lei con la sua solidarietà, così come si è visto fare per altri, troppi politici.

Questo è il vero danno, causa del rapporto di sfiducia che i cittadini hanno con la politica, in Italia.

Sono i cittadini a dover reagire.

Non è la politica a dover reagire, infatti, quella è ormai una battaglia persa, soprattutto per quella rappresentata dai partiti, ma sono i cittadini a dover reagire, perché la vera emergenza etica, quella che fa più paura, è quella che ti fa accettare l’idea che ormai tutti possano deliberatamente fare i furbi, avere il loro tornaconto, essere disonesti e ladri, tanto in Italia funziona così perché anche chi ha responsabilità di governo lo fa.


Comune di Savona.

Esempio di malcostume  molto vicino a noi, il Comune di Savona che, non curante di antichi scandali che costarono il posto a qualche politico sprovveduto, ancora oggi senza eccezioni convoca sedute della prima e seconda commissione consiliare “lampo”.

Altro esempio di discutibile disinvoltura nell’uso del danaro pubblico, i premi a otto dirigenti comunali che  giustificati da sigle sconosciute ai cittadini ,( Peg = Piano esecutivo di gestione, Niv = Nucleo indipendente di valutazione e Po =Piano degli Obiettivi) , si sono visti assegnati  i premi assegnati ben 108 mila euro per risultati raggiunti, con picchi che vanno dai 15 mila  ai 9 mila ciascuno.

Si sarebbero distinti, a detta del Sindaco,per la loro leadership, per l’innovazione e il cambiamento o per il rapporto con l’utenza. Una pagellina che permette di avere un bonus in busta paga, promossa da un Nucleo di Valutazione in base alle relazioni formulate da dirigenti stessi che lo avrebbero ritirato per ben tre anni (per il segretario generale dal sindaco stesso).

In tempi in cui il pubblico impiego si vede i contratti di lavoro bloccati da anni, la strategia messa in atto da politici e funzionari dell’Ente, non fa una piega.

Stakanov


Non è neanche un buon messaggio, pur ironico, quello di scomodare Stakanov per dare un significato alla lotta al malcostume che rasenta un comportamento criminale.

“Stakanov” è, infatti, l’operazione della Guardia di Finanzache ha portato all‘arresto di 43 dipendenti del Comune di Sanremo, accusati di falso, truffa e peculato per l’uso “troppo disinvolto” dei cartellini  d’ingresso al lavoro e delle auto di servizio del Comune.

Sono195 le persone indagate, dieci i funzionari,trentacinque le persone arrestatee otto deferiteall’Autorità giudiziaria.

Il centinaio di dipendenti coinvolti nell’inchiesta, sono stati pedinati per mesi dai finanzieri per verificare l’effettivo utilizzo indebito di cartellini e auto e mentre la sfrontatezza si traduceva nel timbrare in mutande per tornare a casa invece che al lavoro o nel pubblicare su FB le imprese sportive fatte durante l’orario di lavoro, in modo meschino, ora, solo perché beccati sul fatto, l’umiliazione li fa uscire in lacrime dal Comune.

Non scomodiamo Stakanov, però, intento, nell’Unione Sovietica del 1935, ad aumentare la produttività dei lavoratori, con l’obiettivo non secondario di “dimostrare al mondo” l’efficacia del sistema del lavoro socialista.

Non facciamolo soprattutto in questo caso, sapendo che, nell’uso comune, il termine stacanovista indica una persona che si sottopone a ritmi estenuanti di lavoro, che lavora in modo indefesso e spesso tacciato di connotazioni negative, come, ad esempio, la mancanza di rispetto di se stesso.

Non si pretende stacanovismo, sinonimo di totale, eccessiva, dedizione al lavoro, dove di eccessivo ci sono solo l’indecenza e il totale disprezzo dell’onestà e del proprio dovere.

La corruzione sugli appalti Anas.


E’ la stessa indecenza che accomuna questi semplici cittadini a dirigenti pubblici, politici e imprenditori, rei di associazione a delinquere finalizzata alla corruzione e voto di scambio, come  nel caso delle 10 ordinanze di custodia cautelare per corruzione sugli appalti Anas che partono da Roma, col sottosegretario Luigi Meduri,  ma non si sa ancora quali “grandi opere” possano andare a toccare nelle numerose Regioni italiane.

In questo caso appalti, assunzioni e indicazioni di voto per le elezioni amministrative, ruotavano attorno all’Anas per le infrastrutture viarie del paese in uno scenario disarmante, dove il pagamento di tangenti erano un sistema strutturato di una cellula criminale con rapporti di connivenza in tutta Italia e che utilizzavapizzini mafiosi” per scambiare le informazionitra gli imprenditori e i funzionari pubblici corrotti, in modo da non lasciare traccia.

Si sta verificando se, a causa di questo sistema, anchela Liguria dovrà iniziare  a preoccuparsi con i suoi  grandi cantieri e con ripercussioni sui Comuni coinvolti.

L’emergenza etica è quella che il procuratore Pignatone definisce “ la sensazione deprimente della quotidianità della corruzione”.

Chi timbra il cartellino e invece di recarsi al lavoro deruba lo Stato e chi timbra per andare in ufficio gestire un flusso di compravendita, sottobanco, degli appalti: la corruzione e il malcostume  visti e gestiti  come una cosa normale.

Non fermarsi all’indignazione.

Alberto Biancheri, sindaco di Sanremo, “informato” fin dal suo insediamento dell’indagine che stava svolgendo la Finanza, deciderà nei prossimi giorni in merito alla sospensione dal lavoro degli indagati.

La sospensione dal lavoro?


 Perché non il licenziamento per chi non ha alibi a giustificazione di un comportamento a dir poco biasimevole e delinquenziale?

I cittadini onesti, quelli che ogni giorno col serio lavoro danno dignità a questo Paese, non devono fermarsi all’indignazione ma opporsi fermamente e pretendere, dalla Giunta e dal Sindaco del Comune, pronti a riunirsi per risolvere la situazione di mancanza di personale prodotta dalle conseguenze dell’inchiesta, seri provvedimenti in merito.

Bisogna chiedere con fermezza che gli scranni dei politici e il posto di lavoro pubblico non debbano più essere inamovibili.

Se il Sindaco denuncia la difficoltà nel sopperire alla grave mancanza di personale per aprire il Comune già da domani, ci si chiede:  come mai in Comune non siano stati adottati i dovuti controlli su un numero così elevato di dipendenti pubblici il cui comportamento non poteva passare inosservato, anche per la carenza di efficienza degli uffici più colpiti che rischiano, oggi, di non aprire?

Non è necessario scomodare Stakanov per capire come l’inefficienza di molti Enti sia spesso causata da connivenze e coperture dettate dalla mancanza di etica che parte proprio da chi dovrebbe controllare ed essere d’esempio, dirigenti e politici in testa.

ANTONIA BRIUGLIA

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