E’ TEMPO! A Loano

E’ TEMPO! A Loano
Vai a lavorare caro signor inquilino di Palazzo Doria

E’ TEMPO! A Loano
Vai a lavorare caro signor inquilino di Palazzo Doria

E’ tempo di guardare in faccia la realtà e scendere con i piedi per terra.
Il simbolo del movimento di Dino Sandre sembra un’olivella verde che aspetta di cadere nella rete…
Vaccarezza e i suoi non avevano altro di meglio da fare che intentare un ricorso per “scopiazzamento di simbolo”, dimostrando la loro vulnerabilità.

Però la battuta su Sandre antiquario abituato a rifilare roba vecchia è stata davvero squisita. Chissà quanti voti frutterà agli uni e agli altri! Che tristezza!

Dal canto suo, il candidato a sindaco di “E’ tempo” ci da a intendere che “non si butta via niente” e uno dei suoi obbiettivi primari nel programma ( che ancora non si vede!) è quello del riciclo.
Infatti Dino Sandre ha cambiato simbolo e il movimento che l’appoggia (Fli), ma le facce sono sempre le stesse: non si capisce bene se c’è stata una conversione di massa, se girano bandiera dove tira il vento (?) o se stanno cercando di prenderci per i fondelli.
Adesso comunque, Sandre, se non altro per coerenza, dovrebbe fare un po’ di “pulizia etnica” all’interno della sua listona,  o forse ci penseranno i vari Nan e Menia.
Certo se avessero ingaggiato i “silurati” Piccinini e Lettieri la vittoria sarebbe stata assicurata!
Noi del “PL” (populinus lodanesus) abbiamo una certa simpatia per le vittime dell’ingiusto sistema loanese….
Ci vorrebbe qualcosa di nuovo. Volare alto.
Sarebbe “tempo” di un movimento di persone capaci, capaci di leggere, di scrivere e di parlare, capaci di amministrare, persone che sanno cosa vuol dire alzarsi alle 7 del mattino per andare a lavorare e tornare stanchi alle 7 di sera.
A Loano ce ne sono tante di persone così, ma sono troppo ‘intelligènti’ per dedicarsi alla politica o troppo impegnate nel lavoro da non aver tempo di andare magari a cazzeggiare a Palazzo Doria.
Sarebbe “tempo” che questa manica di sognatori prendesse in mano un libro e imparasse la storia della loro città prima di avere la presunzione di amministrarla, perché di danni fatti da analfabeti con manie di grandezza ne sono già stati fatti a sufficienza. Maestri di illusionismo.
Lo Stato Italiano dovrebbe fare una legge che pone dei requisiti ai candidati sindaci, ad esempio una laurea e una decina d’anni di lavoro svolto in proprio (troppo comodo essere dipendenti pubblici o statali)).
Speriamo di trovare nell’uovo di Pasqua una sorpresa piacevole che ci dia una ragione plausibile per andare a votare, perché se continua questo andazzo sarà conveniente andare a battere…. le olive…..Cosa che faccio con grande soddisfazione e non mi sento meno importante di Sandre, Pignocca, Tosi. Evviva il lavoro, abbasso ai tanti parassiti che si annidano nei Comuni, negli enti pubblici, nelle Province, in Regione, in Parlamento.
‘Vai a lavorare’! E’ lo slogan rivolto ai politici dal Maroni di “Striscia la notizia”. 

GIAMBELLO

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