E’ stata uccisa l’Italia

E’ stata uccisa l’Italia –
Repubblica Italiana, 2 giugno 1946 – 20 aprile 2013

 
E’ stata uccisa l’Italia –
Repubblica Italiana, 2 giugno 1946 – 20 aprile 2013
Ieri è stato il giorno più triste della storia della Repubblica, uccisa, affossata da un’elezione a Presidente della Repubblica veramente indegna.
In un momento storico e drammatico per l’intera Nazione, i partiti si chiudono a riccio per difendersi. Il PD ancora una volta si mostra nudo e crudo per quello che è: un rimasuglio di democristiani e della parte peggiore degli storici partiti di sinistra (PSI, PCI, PSDI, PRI).

 E’ iniziato tutto l’altra notte. Il PD, di fronte all’ipotesi proposta dal MoVimento 5 Stelle, di votare Stefano Rodotà, grande giurista, ex-parlamentare proprio di sinistra (PCI), primo Garante della Privacy, difensore dei diritti civili e dei beni comuni, si è voltato dalla parte opposta: accordo con Berlusconi e i suoi sodali.

 

Scelgono Franco Marini, politica che più vecchia non si può: una lista proposta da Bersani a Berlusconi, nome scelto da quest’ultimo. SEL non ci sta, nemmeno i renziani e i franchi tiratori. Ma nemmeno la base del partito ed i cittadini. Alla prima votazione Marini non si avvicina nemmeno al quorum di 672, fermandosi poco sopra i 500. Bruciato; ma quello che bruciava era il PD, in quel preciso momento. Seconda votazione va in bianco. Il partito, anziché convergere su un nome di assoluta garanzia, vira al ricompattamento interno: molla, almeno sulla carta il PdL, per propendere su Prodi. Impallinato dai franchi tiratori, impallinato dai dalemiani, che sanno benissimo che Prodi è l’unico inviso all’intero centro-destra.

 

Rodotà ancora ignorato, eccetto M5S, SEL e qualche piddino ancora con la dignità. E soprattutto dai cittadini, stufi di una classe politica autoreferenziale e clientelare, stanchi degli inciuci nelle stanze segrete.

 

Il progetto era semplice: ottenere un Presidente della Repubblica che garantisse il non-scioglimento delle Camere e promotore di una nomina di un Governo “di grandi intese”, che porterà avanti il programma redatto dai “10 saggi”.

 

Nel nome di questo progetto, alla sesta votazione esce fuori Napolitano. Che stravince. Non è mai successo nella nostra storia, che un Presidente uscente venisse ri-eletto. Napolitano al termine di quest’ultimo mandato avrà fatto 14 anni da Capo dello Stato. Un regno.

 L‘estrema difesa del sistema partiti, contro l’entrata del MoVimento 5 Stelle e le pressioni dei cittadini: un Presidente che è garante di PD e PdL, col sostegno dei montiani. Nessun cambiamento, solo il perpetuarsi degli ultimi due anni (e degli altri 18): tagli alla politica inattuabili, Grandi Opere devastanti che non verranno fermate, l’acquisto degli F-35, nessuna legge anti-corruzione e sul conflitto d’interesse, Berlusconi dichiarato eleggibile, privatizzazione dei nostri diritti e dei nostri beni, distruzione di scuola e sanità, nomine di amici, parenti e trombati nelle partecipate. Tutto come prima.

Oggi, quello che si poteva solo immaginare, che si sospettava, è avvenuto alla luce del sole: è stata morta l’Italia, perché l’hanno uccisa loro, ma non lo vogliono ammettere. L’Italia non è solo in crisi economica, ma sociale. Tutti insieme nel nome della responsabilità, quella che chiedono agli altri, ma non si assumono, facendosi da scaricabarile l’un con l’altro, per la distruzione del Paese più bello del mondo. La democrazia è stata sospesa per circa 20 anni, con un finto bipolarismo, con finte opposizioni, con Presidenti della Repubblica compiacenti nel piegare la Costituzione sul volere dei partiti. Quella Costituzione costruita per i cittadini, stuprata e martoriata dai peggiori eredi della peggiore DC.

 

Non paragonatelo al “compromesso storico”, avvenuto tra due grandi STATISTI, Moro e Berlinguer. Questo è un accordo alla luce del sole, un inciucio, per il mantenimento dello status quo, tra Berlusconi, D’Alema, Monti, Casini e i loro sodali.

 

Un appunto su Bersani, mandato avanti dai grandi manovratori del partito, uomo che ha sbagliato tutto, campagna elettorale, scelte, candidati al Quirinale e pure il momento delle dimissioni. Principale autore dell’autodistruzione del PD, che si è palesato per quello che è: il miglior alleato del PdL.

 

In Italia centro-destra e centro-sinistra non sono mai esistiti: sono solo due facce della stessa medaglia, la parte più marcia della DC e dei partiti di sinistra che gravitavano attorno agli scudocrociati.

 

Un ultimo appello ai cittadini: state calmi, non fatevi assalire dalla violenza, trasformate la vostra rabbia, il vostro sconforto, la vostra indignazione, in energia positiva, in attivismo civico. Solo tutti insieme, uniti, possiamo cambiare questa Nazione. E mandarli a casa tutti (magari qualcuno anche in galera), per ricostruire insieme questo Stato e restituire dignità alle istituzioni, riavvicinandole al cittadino.

Manuel  Meles  da Il cittadino frustrato

 

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