E se da grandi volessero fare le escort?

Memento
Copio tal quale un mio scritto di ormai cinque anni or sono.
Credo sia sufficiente. Desolatamente sufficiente.
E se da grandi volessero fare le escort?

Memento
Copio tal quale un mio scritto di ormai cinque anni or sono. 
Credo sia sufficiente. Desolatamente sufficiente.
E se da grandi volessero fare le escort?

Lo scorso settembre ha destato un certo scalpore la candida risposta di una bimba cinese di Canton che, alla classica domanda di rito: “Che cosa vuoi fare da grande?”, ha risposto molto seriamente: “Da grande voglio fare il funzionario di stato corrotto.” Di fronte all’interlocutore comprensibilmente spiazzato, la piccola ha anche spiegato il perché della sua “scelta” affermando: “Perché i funzionari corrotti possiedono molte cose.” La bimba protagonista di questa intervista nel suo primo giorno di scuola ha solo sei anni e dimostra una buona dose di intraprendenza. Oppure no? Sicuramente i bimbi che vivono la loro prima infanzia in questa epoca ipertecnologica ricevono moltissimi stimoli, e sviluppano precocemente una buona capacità di osservazione. Nel contesto culturale cinese la corruzione è vissuta come un evento “normale” in virtù della sua diffusione, non stupisce pertanto che una bambina sogni una professione che ai suoi occhi presenta attrattive, per lei il funzionario corrotto ha rappresentato un modello.


Le bimbe italiane hanno avuto per anni il modello delle veline, delle modelle sempre belle, della miss, a volte validate nei loro sogni infantili da madri mai cresciute che narcisisticamente trasferiscono sulle figlie le loro aspettative deluse. Negli ultimi mesi, nel nostro Paese, hanno goduto di una straordinaria visibilità le cosiddette escort, proponendo di fatto un modello. “Lavori” pochi anni, non paghi tasse, sei sistemata. Non da sottovalutare poi la valenza suggestiva della comunicazione verbale: il vocabolo “escort” si può pronunciare in qualsiasi contesto, suona molto british, edulcora il concetto e dona persino un’aura di professionalità. Ovviamente i sinonimi italiani non posseggono le stesse caratteristiche. Da non sottovalutare poi l’aspetto economico, sempre che le cifre di cui si è tanto sentito parlare su giornali e tv corrispondano al vero in una sera si percepisce l’equivalente di sei mesi di un lavoro molto più umile. Riprendendo seriamente l’influenzamento dei modelli sui bimbi, il danno possibile è grave. Studi sull’incremento dei casi di anoressia femminile negli ultimi venti anni hanno ipotizzato un collegamento diretto con le proporzioni fisiche riprodotte dalla famosa bambola Barbie, praticamente impossibili da raggiungere nella realtà. Considerato il grave impoverimento dei modelli di riferimento proposti dalla nostra cultura, ci dovremmo stupire se prima o poi una bimba, sempre col candore dell’infanzia, dovesse rispondere alla fatidica domanda posta alla coetanea cinese con un chiaro e tondo: “Da grande voglio fare la escort” ?

Giovanna Rezzoagli Ganci

 

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