E’ QUI LA FESTA?

Savona la città dai mille divertimenti e Clooney comprerà monolocale sul porto
                                               E’ QUI LA FESTA?
Nella foresta dei due-tri alberi si aprono le danze. Sono Hood e amo giocare a…

Savona la città dai mille divertimenti e Clooney comprerà monolocale sul porto
E’ QUI LA FESTA?
Nella foresta dei due-tri alberi si aprono le danze. Sono Hood e amo giocare a…

Cari Lettori, intanto facciamo conoscenza. Mi chiamo Hood e amo giocare a freccette. Indosso un cappello a punta un po’ stazzonato che ho trovato nell’armadio di legno di quercia di mio nonno o bis o trisnonno, insomma  non andiamo troppo indietro nel tempo (che tanto avete capito).

A volte mi perdo: questione di feeling! che tradotto in italiano vuol dire sentimento. Mi è capitato anche oggi, o forse ieri. Vabbé, facciamo domani.. Così ho avvicinato un passante. Un tipo belloccio con l’aria sorniona di chi si appresta a diventare alticcio, difatti girava con una cassa di Martini sulle spalle. Neanche il tempo di chiedere “dov’è il porto?”, che lui mi risponde “party ?”. Penso: sono un imboscato, mica uno stupido. Gli rispondo: “ Senti, non fare l’americano, ché io l’inglese l’ho imparato prima della riforma Gelmini. Cerco il porto.”.

Ebbene sì, cari Lettori, lo confesso, siccome  di tanto in tanto ho velleità da turista, cercavo un porto turistico. Avete presente quello specchio d’acqua affollato di due e tri-alberi come c’è a Cap d’Antibes. Solo che a Cap d’Antibes non sanno di essere a Savona invece a Savona sono assolutamente convinti di essere a Cap d’Antibes. Difatti invitano tutti alle notti bianche. Proprio bianche come una pagina bianca dove non c’è scritto niente tranne il titolo: E’ QUI LA FESTA.

Però il mio Amico- lo chiamo già Amico, visto che passo dopo passo abbiamo già fatto un bel tratto di strada – nel buio più totale, si ostina a parlare con il punto interrogativo, come a chiedersi  “è’ qui la festa? “.

Invece io mi sento ormai tutto trafiggere, pardon, pervadere, da musica rock, punk, dark, laive, Love!. Ed è il mio fiuto  tradotto in gaelico, suona cerbottana che mi fa approdare ( o atterrare ) in un luogo magico.

Improvvisamente vedo luci, luci dappertutto, riflettori, altoparlanti. Belle donne. E un titolo. Un titolo a tutta pagina. Anzi di più. Un maxischermo. Con una scritta Hollywoodiana: GEORGE CLOONEY LASCIA IL TRISTE LAGO DI COMO PER COMPRARE UN MONOLOCALE SUL PORTO DI SAVONA.

(La cerbottana)

Condividi

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato.