È nata L’Associazione Italia Liberty

È NATA L’ASSOCIAZIONE ITALIA LIBERTY.

Suo scopo: valorizzare e riscoprire il Liberty-Art Nouveau, italiano ma non solo, in tutte le sue espressioni artistiche.

Il Liberty fu un movimento artistico vitale soprattutto a cavallo tra il diciannovesimo e il ventesimo secolo, epoca in cui ebbe un grande successo internazionale. In ciascuna delle nazioni in cui si diffuse, assunse sia alcune caratteristiche peculiari sia un diverso nominativo che, in genere, evidenziava l’intenzione di rompere con il passato proponendo una maniera nuova, libera e creativa di intendere l’arte. A indicare tale stile in Italia s’impose appunto il termine Liberty, ripreso da un negozio londinese che commerciava i nuovi prodotti, mentre, ad esempio, in Francia fu battezzato Art Nouveau, termine a sua volta derivato da un negozio parigino. 

Principale scopo e merito del Liberty fu il donare bellezza esteriore sia agli oggetti d’uso comune, mobili o soprammobili che fossero, compreso più recenti artifici divenuti necessari come i lampadari 

 Lampadario farmacia Santa Teresa, Milano

 o perfino i di solito artisticamente trascurati termosifoni, senza per questo sacrificarne la funzionalità, migliorando così la qualità delle abitazioni, sia agli edifici, restituendo così dignità estetica agli spazi urbani. 

 

Termosifone Villa Rosa, Altare

Un altro suo scopo e merito fu il voler rendere l’arte alla portata di tutti, sfruttando le nuove tecnologie produttive per diffonderlo maggiormente pur senza giungere a una vera e propria produzione industriale e utilizzando materiali più economici, recenti o fino ad allora poco considerati. Si giunse in effetti al punto di voler trasformare in piccole opere d’arte perfino semplici scatole di latta per biscotti, come quella qui in foto. 

  

Biscotti Guelfi, Genova Sampierdarena

Tali scopi nobili portarono tuttavia con sé alcune contraddizioni-difetti che favorirono il tramonto di questo stile. Se ne segnalano due in particolare, la tendenza, talvolta, degli artigiani-artisti a farsi prendere la mano fino a portare la componente decorativa a prevaricare quella funzionale, e l’inevitabile successo personale degli artigiani-artisti migliori, che col tempo fece lievitare i prezzi, reindirizzando così l’Art Nouveau verso quelle stesse élite danarose da cui ambiva svincolarsi. 

In Italia (e in Liguria) il Liberty è ricordato soprattutto in architettura, perché in tale ambito ci ha lasciato realizzazioni non solo pregevoli, grazie ad architetti di spessore internazionale come Pietro Fenoglio 


Torino, Palazzina Rossi, particolare

o Giuseppe Sommaruga, senza dimenticare i “nostri” Alessandro Martinengo e Niccolò Campora, ma anche sotto gli occhi di tutti e perciò più facili da apprezzare. 

Tuttavia questo stile artistico si è espresso con risultati eccellenti in ogni altro campo, dalla pittura alla scultura fino alle sopra descritte arti applicate. In proposito basti ricordare nomi del calibro dell’austriaco Gustav Klimt, considerato il più grande pittore dell’intera epopea Art Nouveau o, per le arti applicate, del francese Emile Gallè, oggi ritenuto da numerosi esperti il più grande maestro dell’intera storia del vetro

  

Vaso Gallè lavorato agli acidi

o degli italiani Galileo Chini, ai vertici mondiali per la ceramica

 

Mosaico Chini, Viareggio

e Alessandro Mazzucotelli, il geniale “fabbro ornamentista” maestro del ferro battuto. 

Dopo un periodo di oblio, verificatosi in special modo tra gli anni trenta e cinquanta, quando veniva addirittura considerato alla stregua di paccottiglia, in Europa e negli Stati Uniti il Liberty o Art Nouveau che dir si voglia fu riscoperto al punto che le sue realizzazioni artistiche ritenute più rappresentative, ormai trasformate in ricercati oggetti da collezione, fecero il proprio trionfale ingresso nei musei, raggiungendo inoltre quotazioni economiche assai elevate. È anzi perfino accaduto (ad esempio in Scozia) che progetti architettonici, formulati al tramonto dell’epoca e rimasti sulla carta per generale disinteresse, siano stati clamorosamente ripresi e realizzati nel nuovo millennio. 

In Italia il ritorno di credito critico dell’Art Nouveau è stato invero assai più tardivo, anche perché danneggiato dal deleterio revival locale anni ’50 che, lui sì, produsse molta paccottiglia e dalla almeno in parte erronea convinzione che il Liberty italico fosse derivativo, ma per fortuna anche da noi si è ormai cominciato, e già da diversi anni, a riconoscerne il valore artistico e culturale. 

Peccato che nel frattempo siano avvenuti scempi irrimediabili e che ancora oggi il rischio di distruzioni speculative sia presente (basti pensare alle minacce incombenti sul cosiddetto quartiere Coppedè di Roma). Peccato inoltre che edifici anche pregevoli vengano lasciati andare in malora, come noi savonesi ben sappiamo, vedasi Villa Zanelli, di cui per fortuna, risolti i problemi burocratici, dovrebbe presto iniziare il restauro, o il Palazzo delle Pigne, tuttora in grave stato di abbandono e di cui qui su Trucioli ci siamo occupati in un mio precedente articolo.

 

Ebbene, per contribuire a valorizzare come merita il ricco patrimonio Liberty presente in Italia, di cui vi proponiamo qui due poco noti esempi architettonici scelti a caso, 

  

Villa Ducloz a Lucca e  Villa Mimosa a Valleggia

quest’anno è stata fondata la nuova Associazione culturale nazionale Italia Liberty, (ITALIA LIBERTY Associazione di Promozione Sociale – ets) nata, senza fini di lucro, da una costola del sito Italia Liberty, attivo fin dal 2011 sotto la direzione dello studioso Andrea Speziali, primo e attuale presidente della neonata, con collegamenti ad analoghe istituzioni internazionali.

Ecco, estrapolato dal sito www.italialiberty.it a cui rimando i lettori per eventuali approfondimenti, uno stralcio del benvenuto:

“L’associazione Italia Liberty nasce dall’ampia e appassionata partecipazione che si è sviluppata intorno a serie iniziative che, negli ultimi anni, hanno riguardato la diffusione della conoscenza e la tutela del patrimonio Art Nouveau. Prendendo spunto da questa esperienza, un gruppo di appassionati ha dato vita a Italia Liberty, che si propone di promuovere, oltre alle espressioni tipiche dell’Art Nouveau, una generale valorizzazione dei beni di interesse storico, del turismo culturale (…) accedere in maniera facilitata e in più occasioni gratuitamente a eventi (mostre, visite guidate, convegni, workshop, ecc…). 

L’adesione a Italia Liberty è quindi aperta a tutti gli appassionati che ne facciano richiesta”. 

(N.d.A.: la tessera di socio ordinario non è ovviamente gratuita, costa 10 euro annui).

Torneremo prossimamente sull’argomento, se e quando si riusciranno a organizzare alcune manifestazioni culturali in tema, attualmente in progetto e aperte a tutti, iscritti e non.

 

Massimo Bianco  (Autore anche di tutte le foto)

 

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