Due pezzi di storia dell’ospitalità vicini all’addio

Crisi e futuro incerto accomunano l’Hotel Riviera Suisse, in pieno centro,
e l’Ariston alle Fornaci. L’allarme degli operatori
Due pezzi di storia dell’ospitalità vicini all’addio

Crisi e futuro incerto accomunano l’Hotel Riviera Suisse, in pieno centro, 
e l’Ariston alle Fornaci. L’allarme degli operatori

Due pezzi di storia dell’ospitalità vicini all’addio

 La crisi batte la tradizione due a zero. Un pezzo di storia di Savona è destinata a scomparire in un settore, quello alberghiero, che vede fiorire nuove catene ma che non ha pietà per le strutture che hanno segnato la storia dell’ospitalità cittadina. Se infatti l’attività dell’albergo Riviera Suisse in centro città è sospesa, anche l’hotel Ariston nel quartiere delle Fornaci è pronto a esalare l’ultimo respiro. Le speranze di una riapertura, almeno per lo storico Riviera Suisse, sembrano appese a un filo sottilissimo.


Hotel Riviera Suisse

Ora per cercare di recuperare parte della liquidità necessaria a saldare i pregressi, compresi quelli dei dipendenti, all’interno della struttura potranno essere ricavati negozi e uffici. Così ha deciso l’amministrazione comunale di Savona che ha espresso un secco no alla possibilità di concedere il cambio di destinazione d’uso a parte della struttura per realizzare eventuali appartamenti. Ciò che sembra sicuro da tutta questa vicenda è che il futuro del Riviera Suisse appare compromesso per sempre. “Dopo 77 anni di attività da parte della nostra famiglia piange davvero il cuore per essere in questa situazione – commenta Pino Monti, gestore dell’hotel di piazza del popolo – la nostra avventura è iniziata nel 1938 e ora a distanza di così tanti anni non resta che guardare con profonda tristezza la nostra targa che appare più sbiadita che mai”. Difficile, quindi, prevedere il futuro di una struttura che nel corso della storia ha ospitato eccellenti personaggi come i politici Alcide De Gasperi, Giovanni Saragat e campioni leggendari del ciclismo come Fausto Coppi e Gino Bartali.


Hotel Ariston

La crisi generalizzata sta così per spazzare via una pagina di storia del settore dell’accoglienza savonese. “Progettare il nostro futuro è impossibile in questo preciso momento in cui mai e poi mai avremmo voluto trovarci – riprende Monti – le abbiamo tentate tutte provando ormai da alcuni anni a vendere le parti dell’immobile di nostra proprietà a nuovi acquirenti, ma il risultato è stato vano. Inoltre la elevata pressione fiscale unita al difficile momento economico e alla concorrenza dettata dalle nuove catene di alberghi hanno segnato la nostra strada, in modo forse irrecuperabile”. D’altronde anche il modo di fare turismo è cambiato.


Pervinca Tiranini

Le nuove strutture, sebbene in zone più decentrate, offrono all’utente più possibilità e servizi a incominciare dal parcheggio, dato non di poco conto in un mondo che va sempre più nella direzione del comfort e della velocità. Per l’hotel Riviera Suisse, nato nei primi anni del Novecento quando ancora si chiamava Hotel Mondovì, sembra non esserci più spazio così come per altri alberghi caratterizzati da una gestione familiare, come nel caso dell’ Ariston alle Fornaci. “Il quadro della situazione non è dei più felici – afferma il presidente locale dell’ Associazione albergatori di Savona nonché titolare del Mare Hotel, Pervinca Tiraniniil nostro grido d’allarme è alto: i costi di gestione sono sempre più insormontabili, purtroppo chiudere sta diventando una soluzione. Si rischia, come settore turistico, di fare un passo indietro. Si potrebbe tranquillamente vivere di turismo in un territorio che sulla carta è una miniera d’oro, invece il più delle volte ci ritroviamo impotenti e in più coperti di  fango”.

ANDREA GHIAZZA da IL LETIMBRO

 

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