Dopo la sentenza sulle pensioni…

DOPO LA SENTENZA SULLE PENSIONI
LA DERIVA AUTORITARIA DEL GOVERNO

 

DOPO LA SENTENZA SULLE PENSIONI
LA DERIVA AUTORITARIA DEL GOVERNO

La recente e tanto vituperata sentenza della Consulta sulla indicizzazione delle pensioni una cosa, in modo inequivocabile, l’ha fatta capire bene:  la materia del contendere non sono i conti dello Stato, ma il modello stesso di Stato e la correlazione tra i suoi poteri.

E’, paradossale il senso del pensiero espresso dal nostro Ministro dell’Economia PADOAN quando afferma che, a suo modesto avviso, la Corte  Costituzionale avrebbe dovuto cooperare con il potere economico dello Stato.


Messa in questi termini e detta così, sembra che Padoan abbia tutte le ragioni di lamentarsi, ma suona strano che una mente intelligente come la sua, ignori oppure volutamente dimentichi che in Italia vige la separazione dei poteri, anzi questa separazione auspica il rispetto e il reciproco controllo.

Solo quando sono in gioco sacrosanti diritti dei cittadini, vengono chieste soluzioni di comodo tra i poteri, un fatto inaccettabile e intollerabile in uno Stato di diritto.

Ormai in Europa tutti gli Stati che attraversano una profonda crisi economica finanziaria hanno perso la loro sovranità popolare, costretti a vivere in una perenne austerità con imposizioni di introdurre addirittura nella Costituzione l’obbligo del  pareggio di bilancio, con il bene placito dei nostri parlamentari i quali non si rendono nemmeno conto che introducendo tale principio di fatto viene leso per primo l’art. 4 della nostra Costituzione che recita di … La Repubblica riconosce a tutti i cittadini il diritto al lavoro e promuove le condizioni che rendano effettivo questo diritto. Ogni cittadino ha il dovere di svolgere, secondo le proprie possibilità e la propria scelta, un’attività o una funzione che concorra al progresso materiale o spirituale della società.

A nessuno dei nostri membri del Governo è venuto in mente di cooperare con la  Corte Costituzionale prima di votarlo.


A molti  è sfuggito, anche perché le varie  televisioni, i giornali, tutti i programmi di intrattenimento politico, di fatto asserviti  al potere, non ne hanno minimante accennato, il danno perpetrato contro i lavoratori e i pensionati, con la conseguenza di aver partorito quella disgraziata legge FORNERO elaborata e pensata dai famosi super tecnici di MONTI;  una riforma fatta accettare sull’onda emotiva di un’ingiustificata paura per la stabilità  dei nostri conti pubblici. Un falso storico che grida vendetta, un piano  scientemente studiato e premeditato a  tavolino, perché  al contrario di quanto fatto credere  “i nostri conti pubblici non erano mai stati in pericolo” e hanno fatto una legge volutamente sbagliata non solo in termini giuridici ma anche in termini di reddito, e bene ha fatto la Corte a dichiararla incostituzionale.

Forse sarebbe il caso di istituire una ennesima “commissione d’inchiesta” che verifichi e accerti il danno arrecato ai lavoratori ai pensionati e agli esodati, individuare i responsabili  e presentargli il conto per avere spacciato dati falsi, fuorvianti che non avevano alcuna giustificazione se non quella di sottostare ai poteri forti, al mondo massonico che comandano l’ Europa, con l’aiuto irresponsabile e maldestro del Presidente della Repubblica NAPOLITANO che ha manovrato e fatto di tutto per mettere MONTI al Governo.

In molti si aspettavano un ragionamento logico: c’è una sentenza  per cui, visto che comporta l’esborso di alcuni miliardi e possono compromettere l’economia e il bilancio dello stato, si valuta la portata, i termini e i modi di come darne applicazione, invece il Governo con in testa RENZI e PADOAN si sono  solamente impegnati per trovare i cavilli giuridici per disapplicare il dispositivo della sentenza, invece di applicarla magari con indennizzi scaglionati nel tempo.


 

Sarebbe auspicabile una protesta e non sarebbe balzana l’idea di paralizzare lo Stato, il Governo la Giustizia i Tribunali e l’ INPS di inondarli  con circa  8 o 9 milioni di “ricorsi singoli anziché cumulativi“, in questo modo  probabilmente andrebbe  in fumo anche il  “bonus” che RENZI nella sua  magnanimità elargirà nel mese di Agosto, che copre appena il 10 % di quando doveva essere pagato.

E che dire di una campagna mediatica indegna messa in atto dalla carta stampata, dai  giornalisti, dalle Radio e TV sia pubbliche che private che martellano la gente insinuando in tutti i modi che i pensionati  difendono solo i loro  assurdi  privilegi, che sono un peso inutile e un danno per la società perche fanno  da tappo alle nuove generazioni, dimenticando di dire che le nuove generazioni sono i nostri figli e i nostri nipoti

Ma perché nessuno si prende la briga di chiedere se i contributi che attualmente vengono versati sono in linea, se  sono in equilibrio con il pagamento delle pensioni?

Di quanto si discostano, visto che il nostro sistema pensionistico è “a ripartizione ”?

Cosa e quanto effettivamente paga l’INPS con i contributi dei lavoratori in capo alle sole pensioni? 

Sono pagate altre prestazioni previdenziali, come ad esempio assistenza con i contributi dei  lavoratori, sono scorporati da questi conteggi?

 Lo Stato che non versa contributi per i suoi dipendenti, cosa comporta?

Tutto ciò che si riferisce a pensioni che di fatto non lo sono come sancito all’art.4 della Costituzione (che parla di una vita lavorativa per avere la pensione) vengono per caso pagate con i nostri contributi?


I nostri giovani possono dormire sonni  tranquilli e sogni di gloria tanto ci pensa RENZI  a tutelarli con riforme che sbriciolano diritti, con una  “buona scuola” di regime, con una nuova classe di docili insegnanti e guai osare sfidare RENZI  altrimenti le 100.000 assunzioni di precari a settembre  potrebbero andare in fumo

Povera Italia viene da dire, ridotta allo sfacelo da una classe politica inetta che sta sradicando quelle radici di valori comuni  di solidarietà  che ci ha sempre contraddistinto, essendo stati, fin dai tempi antichi, la patria della cultura  e della civiltà nel mondo.

Chissà se avremo ancora l’ambizione, il coraggio il tempo e la volontà di  opporci  a  questa deriva  autoritaria 

 PAOLO ALDO PERINO  

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