Digiuni intermittenti, pro e contro

 
PILLOLE DI SALUTE di Giorgio Menardo
Da Il Letimbro

Digiuni intermittenti, pro e contro

 

PILLOLE DI SALUTE di Giorgio Menardo
Digiuni intermittenti, pro e contro 
 

 

L’obesità che si è sviluppata in tutto il mondo ha fatto fiorire una quantità enorme di schemi dietetici per perdere peso: attualmente fra quelli di cui più si parla c’è lo schema che prevede un digiuno intermittente. Gli ideatori sono affascinati dai risultati che ottenuti sugli animali da esperimento: alimentando le cavie una sola volta al giorno e facendole digiunare il giorno seguente si ottiene il prolungamento della loro vita dell’80%, si regola la glicemia, si sopprime quella infiammazione permanente che fa del sovrappeso e dell’obesità un fattore di rischio importante per diversi tumori e per le malattie cardiovascolari. Inoltre si attiva l’autofagia, meccanismo attraverso il quale l’organismo divora le cellule degenerate cosa che darebbe un contributo importante nel prevenire malattie come l’Alzheimer.

Il digiuno intermittente inoltre fa perdere peso più rapidamente delle diete tradizionalmente adottate per dimagrire. Lo schema più popolare di digiuno intermittente è quello 5:2 che prevede di digiunare per due giorni non consecutivi nei quali non si devono assumere più di 500 calorie il che significa: colazione con una tazza di latte scremato e una di caffè non zuccherati con 30 grammi “di pane integrale oppure due fette biscottate con un velo di marmellata. A cena una bistecca di 200 grammi e una insalata condita con un cucchiaino di olio; oppure un piatto di minestrone o 6 grammi di pasta condita con pomodoro, un cucchino di olio e uno di “formaggio grattugiato e poi una banana o una mela, mentre nei restanti cinque giorni si può mangiare liberamente quello che si vuole.

Uno studio su persone obese che si sono sottoposte metà di loro a digiuno intermittente e l’altra metà a diete dimagranti tradizionali, per un anno, non ha dimostrato alcun vantaggio per coloro che seguivano il digiuno intermittente. Un aspetto importante di questo studio è che il 38% di coloro che avevano iniziato il digiuno intermittente lo ha abbandonato non riuscendo a seguirlo. Uno dei motivi che possono vanificare gli effetti del digiuno a giorni alterni è che tutti noi tendiamo a premiarci per un lavoro ben fatto che ha richiesto impegno e fatica: dopo un giorno di digiuno, che appunto è costato non poca fatica, la maggior parte dei pazienti nel giorno successivo, che non prevede restrizioni, mangiano di tutto e in abbondanza. Questo accade non solo per quel meccanismo psicologico, appena descritto, ma perché il digiuno stimola la produzione dell’ormone dell’appetito “attiva il centro della fame nel “nostro cervello con il risultato di darci un forte stimolo a mangiare.

Ci sono invece pazienti obesi che seguono con entusiasmo questa dieta e la trovano facile perché anziché badare ogni giorno a non superare le calorie consentite, trova più semplice digiunare due giorni la settimana e mangiare liberamente negli gli altri cinque. Ci sono aziende, in America, che vendono confezioni di cibi preparati per l’intera settimana con porzioni da consumare nei diversi giorni nella quantità giusta per quelli di digiuno e per gli altri “liberi”, ma costano circa 300 dollari a settimana. La cosa importante non adottare il digiuno intermittente autonomamente seguendo schemi dietetici facilmente reperibili su internet o su giornali e riviste, ma discuterne prima con il proprio medico specialmente se si è affetti da qualche malattia, tipo per esempio il diabete, situazione nella quale l’adozione di questo schema dietetico, senza un aggiustamento terapeutico che solo il medico are, potrebbe avere conseguenze catastrofiche.

   Dott. Giorgio Menardo da IL Letimbro

 

E’ in edicola il numero di Maggio

 

 

 

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