Diano Marina

In azione Federconsumatori: quanti cittadini si sono già attivati?
Diano Marina, il Comune rimborsa la “tassa depurazione”
E l’Agenzia delle Entrate impone una gabella di 14,62 euro
Una vittoria degli utenti da prima pagina, eppure tacciono Rai e mass media

In azione Federconsumatori: quanti cittadini si sono già attivati?
Diano Marina, il Comune rimborsa la “tassa depurazione”
E l’Agenzia delle Entrate impone una gabella di 14,62 euro
Una vittoria degli utenti da prima pagina, eppure tacciono Rai e mass media
 

Diano Marina – L’Amministrazione comunale, con delibera della Giunta comunale n. 149 del 17 settembre 2010, ha deciso di non applicare il canone di depurazione sulle bollette dell’acquedotto comunale.

Tale decisione è maturata a seguito della sentenza n. 335 dell’8 ottobre 2008 della Corte Costituzionale che ha dichiarato incostituzionale l’art. 14 della Legge n. 36/1994 nel caso che non sia attivo un impianto di depurazione delle acque.

Il 14 giugno 2010 è avvenuto un incontro tra gli Amministratori comunali e l’Associazione Federconsumatori la quale, in rappresentanza degli utenti del servizio idrico, ha chiesto: a) la restituzione dei canoni pagati dagli utenti che non hanno fruito del servizio di depurazione; b) la non applicazione del canone di depurazione sulle bollette relative all’acquedotto; c) il blocco delle tariffe dell’acquedotto comunale a decorrere dalla data del presente atto fino alla fine del mandato dell’attuale Amministrazione comunale (sino alle prossime elezioni amministrative previste nella primavera del 2011).

La Giunta comunale, nell’accogliere le richieste della Federconsumatori, ha deliberato: a) di non applicare il canone di depurazione sulle bollette dell’acquedotto comunale; b) provvedere, entro i termini di legge, al rimborso del canone di depurazione introitato, a coloro che produrranno regolare domanda di rimborso, secondo le modalità previste dal Decreto del Ministero dell’Ambiente e della tutela del territorio e del mare 30 settembre 2009, pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale dell’8 febbraio 2010 n. 31 “Individuazione dei criteri e del parametri per la restituzione agli utenti della quota di tariffa non dovuta riferita al servizio di depurazione”. Come indicato dalla risoluzione dell’Agenzia delle Entrate n.98/E del 7 aprile 2009, i contribuenti sono tenuti a presentare un’istanza documentata, indicante l’ammontare della somma oggetto di rimborso e assoggettata all’imposta di bollo nella misura di Euro 14,62; c) stabilire il blocco dell’aumento delle tariffe dell’acquedotto comunale dalla data del presente atto fino alla scadenza del mandato in capo all’attuale Amministrazione Comunale, purché siano mantenute le attuali condizioni di isoricavo; d) di dare atto che, nel caso si verificassero nuove condizioni che non consentano di mantenere le attuali tariffe, quali ad esempio l’aumento delle tariffe applicate dall’AMAT al Comune di Diano Marina, causando il mancato raggiungimento dell’isoricavo, l’Amministrazione Comunale potrà procedere agli aumenti che si rendessero necessari.

Nel Decreto Legge n. 208/2008, pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale del 31.12.2008, n. 304, convertito in Legge n. 13 del 27 febbraio 2009, oggetto “Misure straordinarie in materia di risorse idriche e di protezione dell’ambiente”, è stabilito che i gestori del servizio idrico integrato devono provvedere, anche in forma rateizzata entro il termine di cinque anni, a decorrere dal 1°ottobre 2009, a restituire le quote non dovute riguardanti il servizio di depurazione e che dall’importo da restituire devono essere dedotti gli oneri derivanti dalle attività di progettazione, di realizzazione o di completamento del servizio di depurazione avviate.

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Angelo Basso
Sindaco di Diano Marina

Innanzi tutto diamo atto agli Amministratori del Comune di Diano Marina della loro democratica volontà di deliberare il giusto rimborso agli utenti delle quote non dovute inerente il servizio di depurazione. Giusta la sentenza della Corte Costituzionale n. 335 dell’ 8 ottobre 2008.

Perplessità, per non dire contrarietà, per la risoluzione dell’Agenzia delle Entrate n.98/E del 7 aprile 2009 ove è stabilito che se la domanda viene inoltrata direttamente al Comune (in caso di gestione diretta del servizio) va apposta una marca da bollo da 14,62 euro.

E’ incredibile che gli utenti debbano pagare una tassa su una domanda di rimborso di quote (indebite) riscosse che una sentenza della Corte Costituzionale ha dichiarato non dovuta e quindi illegittima.

Ancora una volta è l’utente che, a fronte di quote addebitate e pagate (dimostratesi non dovute), è penalizzato nel presentare la domanda di rimborso poiché è obbligato ad apporre una marca da bollo di 14,62 euro sulla stessa.

Quanti sono stati e saranno gli utenti che hanno o presenteranno la domanda di rimborso delle quote indebitamente pagate? L’associazione Federconsumatori, a Diano Marina, si è fatta parte attiva per consigliare e aiutare gli utenti per redigere e presentare le domande di rimborso? L’Amministrazione comunale si è fatta parte diligente per informare i cittadini, anche a mezzo manifesti, sul contenuto della delibera n. 149 del 17 settembre 2010? In seguito, ci riserviamo di inoltrare richiesta all’Amministrazione del comune per sapere quante domande sono state inoltrate dagli utenti. Nel contempo saremo lieti di ricevere, da utenti interessati, informazioni in merito all’esito delle domande già presentate o in corso di presentazione (garantendo la riservatezza).

L’obiettivo di una libera informazione al servizio dei cittadini e diffondere la delibera di Giunta comunale in oggetto con l’auspicio che più utenti interessati possano ottenere i dovuti (e sacrosanti) rimborsi di somme indebitamente pagate. Utile, a questo proposito, il passaparola che potrà essere attuato cliccando su l’icona “e-mail”, posta in alto a destra dell’articolo, che faciliterà la lettura di questo articolo a parenti, amici e conoscenti.

      

Gilberto Costanza

e-mail: gilberto.costanza@alice.it

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