DIABETE DI TIPO1

IL VOLTO DELLA MEMORIA (SETTIMA PARTE)
DIABETE DI TIPO1

IL VOLTO DELLA MEMORIA
(SETTIMA PARTE)


In data 29 ottobre 2014 è comparso sul quotidiano LA STAMPA, a firma di GIANNA MILANO, un pregevole articolo, avente per titolo:


Nel contesto dell’articolo è possibile leggere questa breve dichiarazione del Biologo DOUGLAS MELTON direttore dell’Harvad Stem Cell Institute (Massachusetts USA)


“MIO FIGLIO  SAMUEL AVEVA SEI MESI QUANDO SCOPRIMMO CHE SOFFRIVA DI DIABETE DI TIPO 1. E LA STESSA DIAGNOSI VIENE FATTA A MIA FIGLIA EMMA, QUANDO AVEVA 14 ANNI. MI CHIESI COSA FARE. LA RISPOSTA PIÙ CHE LE MIE RICERCHE DOVEVANO PUNTARE A PRODURRE, IN FRETTA, DEI RISULTATI CONCRETI PER AIUTARLI”.

 Nel contesto dell’articolo, GIANNA MILANO così prosegue:

È L’IMPAZIENZA PER TROVARE UNA CURA PER I FIGLI,  CHE OGGI HANNO 23 E  27 ANNI,  È STATA PREMIATA. DOPO ANNI DI STUDI, MELTON  HA PUBBLICATO, IN QUESTI GIORNI, SULLA RIVISTA “CELL”  UN ARTICOLO, IN CUI SPIEGA COME SIA RIUSCITO A INDURRE, IN ALCUNE CELLULE STAMINALI UMANE LA CAPACITÀ DI DIVENTARE CELLULE BETA- PANCREATICHE, VALE A DIRE LE CELLULE CHE IL SISTEMA IMMUNITARIO, DI CHI SOFFRE DI DIABETE DI TIPO 1 ATTACCA  E DISTRUGGE, RIDUCENDO E, A VOLTE, AZZERANDO LA PRODUZIONE DI INSULINA.

Di fronte a questa meravigliosa notizia, è tornato al  volto della nostra memoria l’articolo che Aldo Pastore aveva scritto per Trucioli Savonesi, In data 12 aprile 2012, ricordando, peraltro, che l’amico Aldo è, anche, l’autore fondamentale della legge dello Stato numero 115 del 16 marzo 1987, avente per titolo: DISPOSIZIONI PER LA PREVENZIONE E CURA DEL DIABETE MELLITO.

Di fronte alla nostra richiesta di una di ripubblicazione dell’articolo sopra citato, Aldo ha accettato, con grande entusiasmo, il nostro invito, sottolineando il fatto che la scoperta di Douglas Melton rappresenta LA STRADA MAESTRA PER SCONFIGGERE DEFINITIVAMENTE IL DIABETE MELLITO DI TIPO 1, ma sottolineando, altresì, che gli ostacoli, evidenziati nell’articolo dall’aprile 2012, esistono tuttora ed è, quindi, NECESSARIA UNA BATTAGLIA DI GRANDE CIVILTÀ PER RAGGIUNGERE LA VITTORIA FINALE

 
IL DRAMMA INSOLUTO DEL DIABETE DI TIPO 1
Aldo Pastore

Utilizzando una terminologia particolarmente sintetica, possiamo dire che il DIABETE  MELLITO TIPO 1 o INSULINO-DIPENDENTE è legato, sotto il profilo patogenetico, ad un fenomeno auto-immune, che porta alla progressiva distruzione delle cellule Beta-Pancreatiche, destinate, per natura, alla Produzione di Insulina.

Questo tipo di Diabete colpisce, soprattutto, i bambini ed i giovani ed ATTUALMENTE PUO’ ESSERE TRATTATO SOLTANTO CON LA SOMMINISTRAZIONE DI INSULINA.

Nell’Articolo della scorsa settimana, ho riportato i dati comunicati, nel Settembre  2011, al termine del 47° Congresso della Società Europea per lo Studio del Diabete (EASD), secondo i quali, in Italia, vi sarebbero, attualmente, circa 120.000 soggetti affetti da questo particolare Tipo di Diabete.

Per precisione statistica, debbo, però, evidenziare che, secondo più recenti studi, il DIABETE MELLITO1 verrebbe a  coinvolgere dal 4,5 PER CENTO al 10 PER CENTO dell’ intera popolazione diabetica; pertanto, in cifra assoluta,  in Italia, ci sarebbero circa 150.000 soggetti portatori di DIABETE TIPO1.

Addirittura, secondo una recente ricerca, condotta dall’Università di Torino, sarebbero a rischio di Diabete Tipo1 mezzo Milione di bambini.

Tutti gli osservatori concordano, peraltro, sulla constatazione che la tendenza attuale di questa malattia è rivolta verso l’aumento dei casi e non già verso la diminuzione; non a caso, si parla costantemente (anche se impropriamente sotto il profilo scientifico) di EPIDEMIA CRESCENTE.

– Ma, al di là dei dati statistici (che pur vanno presi in seria considerazione) occorre mettere in assoluto rilievo che i soggetti colpiti da questo particolare Tipo di Diabete diventano SCHIAVI DELL’INSULINA, perché non sono autonomamente in gradi di produrla; di conseguenza, debbono ricorrere ad una o più somministrazioni  di Insulina, durante l’arco della giornata.

Questa perenne schiavitù viene ad incidere  (ed in profondità)  sulla qualità di vita di questi soggetti (bambini e giovani, in particolare), sul modo di condurre la loro attività  durante la giornata, sui rapporti con i familiari, con la scuola ed, in fase più elevata, con l’ambiente di lavoro  (ammesso che vi possano accedere); occorre sottolineare, inoltre, che questo particolare Tipo di Diabete è, a sua volta, causa  di numerose e devastanti complicazioni a carico degli apparati visivo, cardio-vascolare, renale, neurologico, etc., per cui si rende necessario il ricorso a numerosi farmaci (oltre che all’Insulina), a ripetuti  esami di laboratorio  ed a consulenze specialistiche, oltre che a periodici ricoveri ospedalieri.

– Ma la schiavitù va ben oltre a questi drammatici aspetti della vita quotidiana; occorre tenere conto, in proposito, che NON ESISTONO ATTUALMENTE STRADE PER SCONFIGGERE DEFINITIVAMENTE QUESTA MALATTIA.

E’ bene precisare che, in questi ultimi anni, sono state effettuate serie ricerche e sono stati sperimentati numerosi tentativi  per porre un rimedio a questa negativa situazione.

Mi riferisco, in particolare:

 A)TECNICA DEGLI ALLOTRAPIANTI (vale a dire: di Isole pancreatiche provenienti da donatori): i risultati sono stati, tuttavia, mediocri e talvolta negativi, perchè si è reso necessario un trattamento a vita (successivo al trapianto) con farmaci immuno-soppressori, con secondari effetti indesiderati; inoltre, si è assistito, nel tempo, al lento deterioramento della funzionalità delle isole trapiantate;

B) TECNICA CHIRURGICA DEL BY-PASS GASTRICO: secondo la teoria più accreditata, questa metodologia (che viene ad escludere la prima parte dell’ intestino) eviterebbe l’azione negativa di fattori biochimici in grado di scatenare l’insulino – dipendenza; in tal modo, dopo l’intervento, si dovrebbe ottenere l’immediata normalizzazione della glicemia.
Questa tecnica operativa ha dato, sino ad ora, buoni risultati nel TRATTAMENTO DELL’OBESITA’, ma è ancora controversa la sua efficacia nel Trattamento del Diabete; in ogni caso, un eventuale effetto  positivo sarebbe limitato unicamente per i DIABETICI DI TIPO 2, perchè non viene ad incidere sulla genesi, posta alla base del DIABETE TIPO1;

C) UTILIZZO DI ORMONI DEL GRUPPO DELLE INCRETINE: si tratta di ormoni, prodotti da alcune cellule presenti nell’ intestino, capaci di stimolare la liberazione di insulina da parte di cellule beta del pancreas. Normalmente, esse vengono prodotte ed immesse nel sangue, quando si assume un pasto ed i nutrienti giungono nell’intestino. Pertanto, l’utilizzo terapeutico di questi ormoni stimola il pancreas a rilasciare una quota maggiore di insulina, utile per tenere sotto controllo la glicemia.
Questa metodologia è, tuttavia, inefficace nel DIABETE TIPO1, perchè, nei soggetti colpiti da questa affezione, le Cellule Beta o non esistono più o non sono comunque in condizione di produrre e liberare insulina;

D) UTILIZZO DELLA PROTEINA PTB: l’utilizzo terapeutico di questa Proteina si fonda su questo concetto:
E’ stato scoperto che le cellule beta del pancreas immagazzinano l’insulina in granuli, che si incaricano della sua secrezione; nei soggetti diabetici esisterebbe un deficit in questo processo di immagazzinamento, dovuto, a sua volta, ad una carenza di questa Proteina, chiamata PTB, la quale giocherebbe un ruolo essenziale nel meccanismo della  produzione di questi organelli, che contengono e rilasciano l’insulina.
Va precisato, tuttavia, che si tratta di un’ipotesi terapeutica ancora in fase sperimentale, per cui, allo stato attuale, è impossibile esprimere un giudizio sulla reale efficacia nell’impiego di questa Proteina.
In questo caso, peraltro, valgono le osservazioni formulate a proposito delle INCRETINE, vale a dire la sua totale inefficacia nel DIABETE TIPO1, per le motivazioni espresse a proposito di queste sostanze ormonali.

Camillo Ricordi

 

Ma, non bisogna, carissimi Amici, cadere nella Depressione di fronte a queste negative prospettive; occorre essere consapevoli che una strada, per VINCERE IL DIABETE TIPO1, esiste ed è quella indicata dal PROF. CAMILLO RICORDI, EX DIRETTORE DEI TRAPIANTI CELLULARI AL “TRANS PLANTATION INSTITUTE DI PITTSBURGH” ed ATTUALE DIRETTORE DELLA DIVISIONE TRAPIANTI DEL “DIABETES RESEARCH INSTITUTE DI MIAMI”.

 

Sentiamo le Sue parole, riferite dalla giornalista Daniela Danieli e riportate dal  Quotidiano “LA STAMPA”, in data 9 Settembre 2008:

 

“LA SPERANZA PER VINCERE IL DIABETE TIPO1 RISIEDE NELLA RICERCA SCIENTIFICA SULLE CELLULE STAMINALI; DA QUESTE SI PUO’ PARTIRE PER RIGENERARE LE CELLULE BETA  CHE PRODUCONO INSULINA.”

Nasce, da questa lineare affermazione, l’esigenza di incentivare la ricerca scientifica in questo settore per poter giungere all’IMPIANTO NEL SOGGETTO DIABETICO DI TIPO 1 DI CELLULE STAMINALI O, ADDIRITTURA, DI UN NUOVO PANCREAS, CREATO ATTRAVERSO LA CLONAZIONE DI QUESTE CELLULE;  non è difficile comprendere che è indispensabile, tuttavia, trovare una fonte illimitata di cellule produttrici di Insulina, per  venire incontro alla vita ed alla dignità esistenziale di migliaia di giovani diabetici.

Occorre su questo argomento (come su altri, ancora) essere convinti e decisi ed offrire un coerente impegno per raggiungere questo risultato.

Allo stesso tempo, però, è necessario essere consapevoli degli OSTACOLI, che si frappongono al raggiungimento del traguardo, sopra ipotizzata.

Possiamo sintetizzare questi ostacoli in due elementari barriere:

1) SCARSA O NULLA COLLABORAZIONE DELLE MULTINAZIONALI DEI FARMACI

2) RIPETUTI OSTACOLI CONTRAPPOSTI ALLA RICERCA SCIENTIFICA

Sulla prima di queste barriere, cedo, ancora una volta, la parola a Camillo Ricordi:

“ALLE MULTINAZIONALI CONVIENE CONTINUARE AD AVERE PERSONE MALATE ED INVESTIRE IN RICERCA DI NUOVI FARMACI PER AUTOALIMENTARSI; IN ALTRI TERMINI, A LORO NON INTERESSA LA RICERCA PER RISOLVERE DEFINITIVAMENTE IL PROBLEMA.”

In termini ancora più espliciti, mi permetto di aggiungere che

 “I BIG DEI FARMACI SONO ALLEATI DEL DIABETE.

PER QUESTA RAGIONE, BLOCCANO LA RICERCA: GUADAGNANO DI PIÙ CON LE ATTUALI CURE”

Per quanto concerne l’essenza della  Seconda Barriera, sopra citata, mi limito semplicemente a citare un recente commento dell’ONU (Organizzazione delle Nazioni Unite):

“LA RICERCA SCIENTIFICA E TECNOLOGICA E’ SEMPRE PIU’ MIRATA  ALLA RICERCA DEL PROFITTO, PIUTTOSTO CHE ALLA SOLUZIONE DEI PROBLEMI FONDAMENTALI PER L’UMANITA’.

SOLTANTO IL 10 PER CENTO DELLA SPESA PER LA RICERCA E’ DEDICATA AD AFFRONTARE IL 90 PER CENTO DEI PROBLEMI PIU’ URGENTI DEL MONDO.”

L’Italia non sfugge certamente a questo deleterio comportamento e, quindi, al drastico giudizio dell’ONU; per ritornare al tema del DIABETE MELLITO, basti pensare  che il Comma 3 dell’Articolo 2  della Legge dello Stato 16 Marzo 1987 n° 115, avente per titolo:

DISPOSIZIONE PER LA PREVENZIONE E LA CURA DEL DIABETE MELLITO, così dispone:

IL MINISTRO DELLA SANITA’, SENTITO L’ISTITUTO SUPERIORE DI SANITA’, PRESENTA ANNUALMENTE AL PARLAMENTO UNA RELAZIONE DI AGGIORNAMENTO SULLO STATO DELLE CONOSCENZE E DELLE NUOVE ACQUISIZIONI SCIENTIFICHE IN TEMA DI DIABETE MELLITO E DI DIABETE INSIPIDO, CON PARTICOLARE RIFERIMENTO AI PROBLEMI CONCERNENTI LA PREVENZIONE.”

Verosimilmente, tutti i Ministri della “Sanità” (o della “Salute”, che dir si voglia), succedutisi dall’anno 1987 ad oggi, hanno assunto le sembianze di FANTASMI o di VAGHE METEORE; di conseguenza, nessuno ha mai potuto leggere le loro evanescenti Relazioni di Aggiornamento.

12 Aprile 2012      Aldo Pastore

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